Consueto appuntamento del venerdì con l’analisi critica dei fatti economici della settimana. Su Radio Onda d’Urto Andrea Fumagalli, docente di economia politica all’Università di Pavia e nostro storico collaboratore.

Tre gli argomenti affrontati oggi: la riforma del reclutamento dei docenti;  al San Raffaele di Milano, dopo le gravi disfunzioni, si dimette l’amministratore Galli, infine, i dati Istat sul calo della produzione industriale nel nostro paese.

Il disegno di legge sul reclutamento universitario approvato dal Senato interviene in modo strutturale sul sistema di accesso alle carriere accademiche, sostituendo l’attuale Abilitazione scientifica nazionale con un modello più flessibile e accentrato sugli atenei. La riforma si propone tre obiettivi – afferma il governo razionalizzare le procedure di reclutamento, contrastare il localismo nei concorsi e valorizzare l’autonomia degli atenei. Questo è quanto afferma il governo, ma cosa cambia in realtà?

Nella notte tra il 6 e il 7 dicembre, il padiglione di cure intensive dell’ospedale milanese San Raffaele, il cosiddetto Iceberg, è andato in tilt. La dirigenza del nosocomio aveva appaltato completamente i servizi a una cooperativa esterna, risparmiando sul costo del lavoro e tagliando sulla qualità delle cure offerte ai pazienti. Mettendo in mano un reparto complesso a infermieri che si sono trovati a fronteggiare emergenze senza alcun affiancamento. Giovani professionisti catapultati in un ospedale che non conoscono, senza alcun riferimento. L’amministratore unico dell’ospedale milanese, anticipando la mossa del Cda, si è dimesso. La cooperativa in questione è la Auxilium Care Scarl, collegata alla Auxilium Scarl fondata e diretta da Angelo Chiorazzo, considerato il re delle cooperative bianche.

I dati Istat gelavano l’ottimismo governativo sullo stato dell’industria.  Quasi due anni di calo continuativo della produzione industriale. I dati di ottobre hanno registrato una nuova contrazione di tutti i settori manifatturieri, non compensato dalla tenue crescita del settore dell’energia. Si è così confermata la tendenza di fondo alla stagnazione e contrazione del sistema industriale italiano, una tendenza che è lo specchio della recessione economica e sociale complessiva del paese. A pesare sulla media sono in particolare il calo della chimica e del tessile-abbigliamento, mentre continua il “rosso” dei mezzi di trasporto trainati al ribasso dagli autoveicoli. Oggi , intanto, sciopero nazionale indetto dalla Cgil contro una legge di Bilancio.

Andrea Fumagalli, docente di economia politica all’Università di Pavia.Ascolta o scarica