PALESTINA: NONOSTANTE IL CESSATE IL FUOCO CONTINUA LA LOTTA QUOTIDIANA PER SOPRAVVIVERE SOTTO OCCUPAZIONE. LA CORRISPONDENZA CON SAMI
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Nella Striscia di Gaza, nonostante il cessate il fuoco, la popolazione palestinese continua a lottare ogni giorno per sopravvivere sotto l’occupazione israeliana. A Gaza City, due palestinesi sono stati uccisi da nuovi attacchi aerei israeliani, mentre ad Al-Nassr due bambini sono rimasti feriti dall’esplosione di un ordigno inesploso. Segnalati anche colpi d’artiglieria a est di Deir al-Balah.
In due settimane, Tel Aviv ha ucciso oltre cento palestinesi e ne ha feriti più di trecento. Un’inchiesta del progetto Verify della BBC accusa Israele di aver spostato i confini della cosiddetta “Linea Gialla” centinaia di metri all’interno di Gaza, di fatto rubando altra terra palestinese. Nel nord, a al-Atatra, i blocchi di confine sarebbero stati piazzati fino a 520 metri dentro la Striscia; vicino a Khan Younis, fino a 290. Un’espansione che consolida il controllo israeliano su oltre il 53% del territorio di Gaza.
La crisi umanitaria intanto resta drammatica: l’OMS parla di una situazione “catastrofica”, mentre 41 organizzazioni umanitarie accusano Israele di respingere arbitrariamente le spedizioni di aiuti. Per il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite entra meno di un terzo delle forniture essenziali: cibo, tende, medicinali. Secondo le stime, la ricostruzione del sistema sanitario, distrutto da due anni di aggressioni e bombardamenti israeliani, costerà almeno 7 miliardi di dollari, senza contare gli operatori sanitari ammazzati, feriti e rapiti dall’occupazione.
Da Gaza la corrispondenza con Sami Abu Omar, cooperante che collabora con diversi progetti di Ong italiane e direttore del centro culturale Vik di Gaza Ascolta o scarica




