Delitto Di Gianluca Cimminiello, Il Tatuatore Ucciso Per Una Foto Su Facebook
Update: 2021-02-05
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Description
Gianluca Cimminiello vive a Casavatore, dove porta avanti l’attività di tatuatore nel suo studio “Zendark Tattoo” e dove coltiva le sue tante passioni tra cui annovera le arti marziali e il Napoli, di cui è fervido tifoso.
Proprio sulla scia dell’entusiasmo per essere riuscito a scattare una foto insieme al grande campione del Napoli Ezequiel Lavezzi, Cimminiello realizza un fotomontaggio in cui i due sembrano essere stati immortalati proprio nello studio di Gianluca. Basterebbe leggere i commenti sotto quel post per dedurre che si tratta solo di un fotomontaggio, ma quell’idea sembra non essere comunque piaciuta alla concorrenza che vede in quella foto la possibilità che lo studio di Gianluca diventi più famoso e quotato del suo.
Si tratta della gelosia di Vincenzo Donniacuo, un altro tatuatore che si rivolge a un clan camorristico affinché Gianluca riceva una lezione.
La spedizione punitiva non sortisce però l’effetto sperato: quando tre uomini entrano nello studio di tatuaggi, nonostante mostrino un coltello e abbiano l’aria tutt’altro che pacifica, vengono bloccati da Gianluca che mette in pratica la sua abilità nelle arti marziali, stendendo con un colpo uno degli aggressori.
Proprio quell’affronto porta però, qualche giorno più tardi, a far tornare un uomo armato nel negozio che stavolta aggredisce Gianluca sparandogli due colpi di pistola. Il ragazzo non fa in tempo ad arrivare in ospedale e muore quasi sul momento.
Grazie alla testimonianza della fidanzata, presente nel locale il giorno del delitto, e di alcuni pentiti della camorra viene riconosciuto e arrestato Vincenzo Russo, ritenuto l’esecutore materiale del delitto. Viene poi confermato l’ergastolo per Arcangelo Abete e Raffaele Aprea, rispettivamente mandante ed organizzatore dell’omicidio, tutti appartenenti al clan terroristico.
Il movente di questo tragico omicidio rimane tra i più assurdi e inverosimili. Lodevole è invece il coraggio della fidanzata di Gianluca che, per consentirgli di avere giustizia, è stata costretta a lasciare la città e vivere ora in una località segreta.
Proprio sulla scia dell’entusiasmo per essere riuscito a scattare una foto insieme al grande campione del Napoli Ezequiel Lavezzi, Cimminiello realizza un fotomontaggio in cui i due sembrano essere stati immortalati proprio nello studio di Gianluca. Basterebbe leggere i commenti sotto quel post per dedurre che si tratta solo di un fotomontaggio, ma quell’idea sembra non essere comunque piaciuta alla concorrenza che vede in quella foto la possibilità che lo studio di Gianluca diventi più famoso e quotato del suo.
Si tratta della gelosia di Vincenzo Donniacuo, un altro tatuatore che si rivolge a un clan camorristico affinché Gianluca riceva una lezione.
La spedizione punitiva non sortisce però l’effetto sperato: quando tre uomini entrano nello studio di tatuaggi, nonostante mostrino un coltello e abbiano l’aria tutt’altro che pacifica, vengono bloccati da Gianluca che mette in pratica la sua abilità nelle arti marziali, stendendo con un colpo uno degli aggressori.
Proprio quell’affronto porta però, qualche giorno più tardi, a far tornare un uomo armato nel negozio che stavolta aggredisce Gianluca sparandogli due colpi di pistola. Il ragazzo non fa in tempo ad arrivare in ospedale e muore quasi sul momento.
Grazie alla testimonianza della fidanzata, presente nel locale il giorno del delitto, e di alcuni pentiti della camorra viene riconosciuto e arrestato Vincenzo Russo, ritenuto l’esecutore materiale del delitto. Viene poi confermato l’ergastolo per Arcangelo Abete e Raffaele Aprea, rispettivamente mandante ed organizzatore dell’omicidio, tutti appartenenti al clan terroristico.
Il movente di questo tragico omicidio rimane tra i più assurdi e inverosimili. Lodevole è invece il coraggio della fidanzata di Gianluca che, per consentirgli di avere giustizia, è stata costretta a lasciare la città e vivere ora in una località segreta.
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