DiscoverCortina, dicono di leiGiuseppe Berto e la mondanità
Giuseppe Berto e la mondanità

Giuseppe Berto e la mondanità

Update: 2020-02-21
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Giuseppe Berto è stata una delle figure più controverse della letteratura del Novecento: ha scritto un libro di enorme successo internazionale, “Il male oscuro”, ma non è stato apprezzato a causa della sua compromissione giovanile col fascismo. Alla fine del ‘65 si trasferì a Cortina con la moglie Manuela.
Era amico di Indro Montanelli, con il quale passeggiava. E divenne il re della mondanità degli anni ‘60, la stagione d’oro di Ira Frustemberg e Sharon Tate, di Helmut Berger, Walter Chiari e Vittorio Gassman. Tra feste, flirt, e litigate burrascose riuscì a portare a termine “La cosa Buffa” e, nella villa dei Marzotto scrisse “Anonimo Veneziano”.
"Una ragazza venne fuori a dire che la Borghetto se ne stava beatamente a Cortina dove era stata vista da parecchi conoscenti. Benché anche questa fosse una notizia della quale uno poteva e rallegrarsi e rattristarsi Antonio se ne sentì di colpo soltanto rattristato anzi la subì come un personale affronto dato che proprio nel momento in cui egli aveva raggiunto vette altissime nell’amarla in purezza e generosità ecco che Maria risultava starsene giusto nel pieno della stagione invernale a Cortina d’Ampezzo, cioè in un luogo dove non era molto probabile che si riuscisse a soffrire né a lungo né profondamente di pene d’amore".
Giuseppe Berto, La cosa buffa.
©Elleboro Editore - AA. VV.
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