L’omicidio Del Piccolo Silvestro: Violentato E Dato Alle Fiamme In Un Noccioleto
Update: 2021-02-05
Description
Il piccolo Silvestro Delle Cave aveva appena nove anni quando scomparve una mattina di novembre prima di entrare a scuola. Alla sua cuginetta, con la quale stava per varcare la soglia dell’istituto, disse di dover tornare a casa a prendere delle cose ma da quel momento si persero sue notizie.
Fu l’idea di una maestra, che chiese ai suoi compagni di classe di scrivere un tema su Silvestro, che si rivelò fruttuosa per le indagini: venne infatti fuori che il piccolo, fin dalla seconda elementare, era solito girare con un portafogli pieno di soldi. Una quantità spropositata per un bimbo della sua età, una somma che di certo non aveva avuto dai suoi genitori.
Silvestro era solito spenderli ai videogame ed era un grande frequentatore di bar nei quali passava il tempo a giocare, marinando la scuola. Solitamente quei bar, soprattutto di mattina, erano frequentati da adulti o anziani non sempre mossi da buone intenzioni.
Anche grazie al fiuto di un cane poliziotto, spinto in un’abitazione vicino alla scuola frequentata da Silvestro, si chiuse presto il cerchio sul caso del piccolo Silvestro: vennero arrestati tre uomini dalle cui deposizioni emerse una lugubre storia di violenze e abusi sessuali nei confronti del bambino.
La mattina dell’8 novembre Silvestro non entrò a scuola per andare al bar a giocare alle macchinette, prima però passò chiedere dei soldi a uno dei tre individui. L’anziano acconsentì, a patto che salisse a casa. Abusò di lui, e sicuramente non fu la prima volta, ma in quel momento entrò inaspettatamente in scena un terzo uomo. Anche lui voleva violentare Silvestro che però si ribellò, minacciandoli di raccontare tutto ai genitori.
Per via di questa spiazzante reazione del piccolo, i due pedofili si trasformarono in feroci assassini uccidendo Silvestro a colpi di bastone. Chiamarono infine un terzo uomo per essere aiutati a sbarazzarsi del cadavere: lo fecero così a pezzi e lo trasportarono in un noccioleto nel Nolano dove lo diedero alle fiamme.
L’agghiacciante racconto dell’uomo permise di condannare tutti e tre gli imputati a molti anni di carcere. Questi che rimasero comunque impassibili e disinvolti per tutta la durata del processo.
Fu l’idea di una maestra, che chiese ai suoi compagni di classe di scrivere un tema su Silvestro, che si rivelò fruttuosa per le indagini: venne infatti fuori che il piccolo, fin dalla seconda elementare, era solito girare con un portafogli pieno di soldi. Una quantità spropositata per un bimbo della sua età, una somma che di certo non aveva avuto dai suoi genitori.
Silvestro era solito spenderli ai videogame ed era un grande frequentatore di bar nei quali passava il tempo a giocare, marinando la scuola. Solitamente quei bar, soprattutto di mattina, erano frequentati da adulti o anziani non sempre mossi da buone intenzioni.
Anche grazie al fiuto di un cane poliziotto, spinto in un’abitazione vicino alla scuola frequentata da Silvestro, si chiuse presto il cerchio sul caso del piccolo Silvestro: vennero arrestati tre uomini dalle cui deposizioni emerse una lugubre storia di violenze e abusi sessuali nei confronti del bambino.
La mattina dell’8 novembre Silvestro non entrò a scuola per andare al bar a giocare alle macchinette, prima però passò chiedere dei soldi a uno dei tre individui. L’anziano acconsentì, a patto che salisse a casa. Abusò di lui, e sicuramente non fu la prima volta, ma in quel momento entrò inaspettatamente in scena un terzo uomo. Anche lui voleva violentare Silvestro che però si ribellò, minacciandoli di raccontare tutto ai genitori.
Per via di questa spiazzante reazione del piccolo, i due pedofili si trasformarono in feroci assassini uccidendo Silvestro a colpi di bastone. Chiamarono infine un terzo uomo per essere aiutati a sbarazzarsi del cadavere: lo fecero così a pezzi e lo trasportarono in un noccioleto nel Nolano dove lo diedero alle fiamme.
L’agghiacciante racconto dell’uomo permise di condannare tutti e tre gli imputati a molti anni di carcere. Questi che rimasero comunque impassibili e disinvolti per tutta la durata del processo.
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