Libri Per Il Successo - Crescita Personale da Strada

Libri per il successo si presenta come un podcast dove si propone all’ascoltatore un libro che possa fornire spunti per migliorare la sfera personale e professionale. Ogni due settimana un libro- un argomento, una pillola pratica, se mettiamo insieme podcast dopo podcast nell’arco di un periodo ci troviamo ad assimilare una serie di strumenti che di danno una marcia in più. Ovviamente i libri vanno letti e questo programma è pieno di opinioni e aneddoti personali del suo autore, non intende essere un riassunto bensì una chiacchierata motivazionale con gli ascoltatori. #crescitapersonale #percorsodimiglioramento #selfhelpbooks #libriperilsuccesso

Supercommunicators - Charles Duhigg #92

EPISODIO 92- SUPERCOMMUNICATORS - CHARLES DUHIGG Finalmente puoi ordinare il mio libro - 7 COLPI DI MACHETE https://www.amazon.it/Sette-colpi-di-machete/dp/B0CN8HYRT3/ SITO: www.libriperilsuccesso.com COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/   Trascrizione del podcast Immagina di trovarti davanti a un problema, una situazione inaspettata qualcosa che ti ha disturbato, generato ansia, tristezza, inquietudine, chi chiami per parlarne?   Pensaci un’attimo, quale persona tra tutte quelle che conosci è la prima che contatti al telefono o che vai a trovare per raccontaglielo.   Bene, questa persona è un supercomunicatore. Che è anche il titolo del libro di oggi scritto da Charles Duhigg.   cosa hanno di speciale queste persone? Che tipo di qualità possiedono, cosa fanno che puoi fare anche tu per diventare un comunicatore eccezionale.   Benvenuto a Libri per il successo, crescita personale da strada un podcast di Davide Mastrosimone, Episodio 92 .mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com e vi ricordo che se vi iscrivete alla newsletter vi arriva il corso di linguaggio del corpo che ho fatto e mi trovate anche su Instagram e per chiunque fosse interessato trovate il mio libro su Amazon Sette colpi di machete.    Ora basta pubblicità per mi son rotto i coglioni pure io di farla.   Il mio periodo impegnativo sembra essere giunto alla fine e ora ritrovo finalmente lo spazio che mi serve per produrre i podcast, grazie a tutti quelli che mi hanno scritto e che mi hanno aspettato.   Questo è un episodio molto pratico. la maggior parte delle nozioni che vedremo potete immediatamente usarle nella vostra prossima conversazione. Anche oggi stesso   Io lo so chi chiamo, e guardate la persona che chiamate non è necessariamente un genio o qualcuno di migliore di altri, tuttavia ha una particolarità, è in grado di capire, di ascoltare ma soprattutto di connettere con quello che gli stai dicendo.    Vedete comunicare è connettersi con le persone, capirle, allinearsi alle emozioni di chi vi parla ed esiste un metodo una serie di accortezze per riuscire a farlo.   Vi faccio un esempio. Sarà capitato a chiunque abbia una relazione, viene la vostra fidanzata e comincia a raccontarvi quello che le è successo a lavoro, e ve lo racconta in maniera lucida, fotografia con mille dettagli, al che il macho alfa con un sorriso arguto, apre la bocca e comincia a dirgli quello che dovrebbe fare, e lei si incazza come un demonio.   Perchè?    Voleva solo raccontartelo non che tu lo sistemassi, quindi la tua compagna ti racconta un problema perché ha la necessità di buttarlo fuori di essere ascoltata e tu vai a tirar fuori il tuo cazzo di cacciavite per aggiustarlo. Sbagliato, molto sbagliato.   Cosa è successo? Che chi parla lo fa su un piano di frequenze precise e chi ascolta non le recepisce e risponde con frequenze di un piano diverso.   Numero 1- capire che tipo di comunicazione sta avvenendo.   Ne esistono solo tre, e un supercomunicatore capisce subito di quale si tratta, ed è in grado di rispondere con le frequenze corrette.   Abbiamo le comunicazioni pratiche - dove chi parla sta cercando una soluzione, dove si sta prendendo una decisione, è un piano razionale, logico, chi va a prendere i bambini a scuola oggi? Come pensi che dovremmo gestire i prossimi 6 mesi della casa che stiamo costruendo? La persona che ti parla vuole essere aiutata.    La seconda è la comunicazione  emozionale, che tratta di come ci sentiamo, di come ci hanno fatto sentire, e di tutto quello che ha a che fare con le nostre emozioni, e qui chi parla vuole essere capito, in qualche modo abbracciato   Infine le comunicazioni più tipiche e comuni, sono quelle sociali, gossip, pettegolezzi vari, le lamentele le critiche e chi più ne ha più ne metta.  hai visto quel coglione come mi guardava? Sono conversazione per capire chi siamo agli occhi degli altri, riguardano sempre  il contesto sociale. E in questo caso la persona vuole essere ascoltata   Quindi abbiamo tre dimensioni, e nelle scuole americane riassumono questo in maniera fantastica, quando un piccolo bimbo si avvicina alla maestra lei gli chiede,  se vuole essere aiutato, abbracciato o ascoltato   Un supercomunicatore capisce perfettamente quello che vuole l’altra persona   Provateci, usate questo modello, cercate di capire subito quale di queste tre conversazioni sta avvenendo davanti a voi. E guardate che in una conversazione possono coesistere tutte e tre, sta a voi adattarvi a quella che sta avvenendo in quel preciso istante               Numero 2. Fate domande   Un supercomunicatore fa dalle 10 alle 20 domande in più rispetto a chiunque altro, il potere di una conversazione ce l’ha chi fa domande non chi parla, questo è il segreto.   Le domande inoltre ti permettono di capire e confermare la dimensione della conversazione e quello che desidera il tuo interlocutore, io ci ho messo un pò a capirlo   Quante volte abbiamo fatto brutte figure davanti alle persone in momenti conviviali di socializzazione, perché parlavamo presto senza avere informazioni, senza aver fatto le domande giuste,  dando opinioni che non ci erano state chieste,    anni fa feci una figura di merda colossale, ero a una cena tra tante persone e si chiacchierava sulle modalità di incontro delle coppie in questo epoca, e la conclusione era che la maggior parte si conosceva  online, Tinder e roba varia o a lavoro, e quindi cominciarono un pò tutti a parlare di quanto fosse difficile mantenere una relazione sul posto di lavoro e io dissi questa frase, non avete mai sentito il detto tieni il cazzo fuori dal palazzo, frase bruttisima, rimasero tutti pietrificati perché tre di quattro coppie che stavano a quella cena lavoravano insieme. Quindi non me ne uscii proprio come un supercomunicatore, avrei dovuto fare qualche domanda in più.     fate delle domande, aperte, che non implichino una risposta si o no, o un dato, pensate a quanto è diverso mentre parli con qualcuno invece di chiedere dove sei andato all’università, a Bologna, cosa hai studiato, economia, la conversazione è bella e finita, prova a chiedere qual’è stato il momento più emozionante del tuo periodo universitario.    Quando ti sei trasferito per studiare ti ricordi come ti sentivi i primi sei mesi, da solo in una città nuova, come lo hai vissuto?   L’autore propone un esercizio, di chiedere quand’è l’ultima volta che hai pianto davanti a qualcuno? Pare che generi una connessione esplosiva.    Se tu fai domande del genere tiri fuori dalle persone delle emozioni, dei ricordi, e ti colleghi, ma non basta fare domande, il passo successivo e riformulare quello che ti hanno detto con parole tue. Parafrasare   Magari stai litigando con la tua fidanzata o fidanzato e ti sta spiegando qualcosa che sente che le da fastidio un buon modo di connettere e formulare il pensiero con le tue parole e chiedere conferma di aver capito, tu mi stai dicendo che ti senti solo nella coppia perché non ti aiuto abbastanza nella gestione dei bambini, giusto? Cosa posso fare o cosa vorresti che facessi per sollevarti da alcuni di questi pesi?   Un esempio, e continua fino a che non vi capite, comunicare è capirsi, nient’altro, ma siamo cosi ossessionati a farci capire che ci dimentichiamo di capire gli altri, ed è solo capendo chi hai davanti che puoi aprire le porte di quella persona e permetterle subito dopo di capire te.   Io lavoro nella vendita e ogni tanto in passato ho fornito servizi, dove qualche piccolo problemino poteva capitare, magari si fondeva un microfono o mille altre situazioni e i clienti spesso venivano da me che ovviamente ci mettevo la faccia molto nervosi e arrabbiati io ste situazioni le ho vissute ogni tanto, la mia tecnica era questa dato che lui o lei era estremamente incazzata allora io mi incazzavo ancora di più, mi venivano a dire guarda è successo guarda che errore, e allora io partivo dicendo, si è inaccettabile, non è possibile, ma guarda tu che roba ora vado li e metto tutti in riga comincio a far saltare qualche testa e via dicendo, mi incazzavo, ma per finta, io mi incazzo veramente poco, e a quel punto succedeva una cosa bizzarra che il cliente si addolciva, vedeva me incazzatissimo e mi diceva ma dai non è poi cosi importante, e io continuavo.     Si addolciva perché mi ero allineato alla sua emozione, tu sei incazzato e mi incazzo anche io ma insieme te, siamo della stessa squadra, capisco il tuo sentimento e addirittura sto più incazzato io di te.    Non funziona sempre ecco, però ogni tanto me ne sono uscito bene.   Una altra tecnica è quella di rispondere con delle storie che possano essere compatibili con l’emozione che il tuo interlocutore sta vivendo.    senza dire ti capisco, o anche a me è successo, puoi dire, sai quando avevo 23 anni mi è successa questa cosa, e racconti, mostri vulnerabilità ti apri   Dunque, per riassumere   Prima capiamo che conversazione sta avvenendo, sociale, emozionale, pratica, e ci allineiamo. Poi facciamo domande aperte, che cercano in qualche modo di far affiorare delle emozioni, dimostriamo all’interlocutore che abbiamo capito e la connessione avviene.    Provare per credere, è un libro davvero utile, cambia tutto quando impari ad ascoltare e chiedere piuttosto che parlare e giudicare.    Pensate ho recentemente visto un film, a me piace il cinema, mi piacciono le storie, oltre a leggere sono un grande consumatore di film, Mentre leggevo questo testo ho visto un film che si chiama TRAP, parla di uno psicopatico un serial killer che va a un concerto e il concerto stesso è una trappola per acciuffarlo, lui ovviamente lo capisce subito ma lo fa grazie alle sue doti di comunicazione, se vedete sto film e fate caso a come sto pazzo si approccia alle persone è incredibile, fa tutte le tecniche che vengono insegnate per creare un collegamento immediato. Le chiama per nome, le fa stare bene, fa le domande giuste, poi va bho le ammazza però so dettagli quelli, magari per completare e approfondire questo episodio andate a vedere il

10-29
10:41

Lo Zen E Il Tiro Con L'Arco - Eugen Herrigel #91

EPISODIO 91- LO ZEN E IL TIRO CON L'ARCO - EUGEN HERRIGEL Finalmente puoi ordinare il mio libro - 7 COLPI DI MACHETE https://www.amazon.it/Sette-colpi-di-machete/dp/B0CN8HYRT3/ SITO: www.libriperilsuccesso.com COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/     Im Dong-Hyun, è un atleta della corea sud, è stato per un periodo il numero 1 al mondo nella disciplina del tiro con l’arco. Ha partecipato a tre olimpiadi vincendo l’oro a squadre, e ha battuto diversi record. Durante le olimpiadi di Londra nel 2012 ha stabilito un record di 699 punti con 72 frecce. Non ho ben chiaro che cazzo significa in termini pratici ma pare essere un qualcosa di formidabile.   Cosa rende questo arciere particolare? è praticamente cieco. E attenzione io ho detto olimpiadi non para-olimpiadi.   Lui distingue i colori, soprattuto il giallo che è il colore che si trova al centro del bersaglio. Questo non riconosce i volti, vede delle forme, ma a 70 metri riesce a distinguere e percepire debolmente il colore giallo del centro.    La domanda è la solita, come cazzo fa uno che è non vedente al 90% da un occhio e all’80% dall’altro a diventare per un periodo il numero uno al mondo nella disciplina del tiro con l’arco. Come cazzo fa? Come fai a non innamorarti di storie del genere.   Questo è libri per il successo- crescita personale da strada, siamo all’appuntamento 91, sono tornato, dopo qualche mese di pausa. Questo episodio ha molto a che fare con il fatto che mi sia fermato e vi racconterò i motivi di questo blocco di questa assenza.   Ero in volo da Shangai a Roma,  e ho letto un piccolissimo libro di Eugen Herrigel, un tedesco, professore di filosofia, tra l’altro ha insegnato questa materia anche a Heidelberg.  Si intitola lo zen e il tiro con l’arco.   Oggi usiamo la parola ZEN in maniera insensata, credo che siamo immersi in una superficialità impressionante, uno sente una cosa, legge un titolo di giornale o vede un post o un reel su Instagram o Facebook e crede di avere tutte le informazioni necessarie per parlare di quell’argomento, l’ignorante sa molto, l’intelligente sa poco il saggio non sa niente, l’imbecille sa sempre tutto. la realtà è che nessuno sa un cazzo, ma tutti parlano di tutto, lo trovo drammatico. Fatto sta che sento spesso dire questa persona è molto zen, MA VAFFANCULO.    Che vuol dire raggiungere lo Zen, come si pratica, come possiamo noi persone occidentali con una vita frenetica e molto simile a un criceto su una ruota che gira sempre sullo stesso posto, come possiamo applicarlo, e inserire nella nostra esistenza un metodo, un modello di pensiero di approccio nuovo, che possa poi estendersi e contagiare altre aree della nostra esistenza. Rimaniamo dove siamo, ma cambiamo il modo di vedere quello che ci circonda, questo è l’obiettivo di oggi.   Prendiamo spunto dal libro lo zen e il tiro con l’arco di Eugen Herrigel   Il caro Eugen nel 1924, quindi un secolo fa, ebbe la possibilità di trasferirsi in Giappone per insegnare filosofia all’università imperiale di Sendai, e visto il suo grande interesse per il mondo e la cultura orientale e lo Zen decise nel tempo libero insieme a sua moglie di dedicarsi a questo e lo fece attraverso una delle discipline più mistiche del Giappone, il tiro con l’arco, una dottrina che in giapponese si chiama Kyudo.    Ora dobbiamo comprendere che qui si parla di disciplina non di sport, in senso tradizionale, questa è un arte marziale, trascende dalla battaglia, un rito, non è mirata a una competizione al raggiungimento di un risultato, l’arciere prende di mira se stesso, è una questione di vita o morte, di crescita di evoluzione.    E lo zen si può raggiungere affidandosi a dei maestri che ti accompagnano in attività come appunto il tiro con l’arco, ma ce anche la spada, o l’arte della disposizione dei fiori, ognuna di queste non ha un fine esteriore bensì interiore, ed è un mezzo per arrivare a raggiungere un distacco una coscienza e una consapevolezza che può successivamente diventare parte dell’identità della persona che si prende la briga di dedicare degli anni a un processo del genere.   L’uomo occidentale davanti a questi concetti rimane di sasso, non capisce perché non dovrebbe esserci un risultato un premio un punto di arrivo, è un libro estremamente difficile da comprendere per una mente abituata ad arrivare da qualche parte. Vedete lessi da qualche parte una frase, l’uomo occidentale quando vede un fiore meraviglioso tende a raccoglierlo, quello orientale ad ammirarlo.    un arte senz’arte, a un tiro che non è un tiro, e l’arciere diventa sia la freccia sia il bersaglio, il maestro diventa allievo, l’allievo diventa il maestro. Il principio la fine, la fine il principio. tutto si concentra in un unica essenza, è disorientante. Non si capisce un cazzo se lo leggi, lo capisci se lo fai. Alcuni principi nella vita si possono comprendere solo con l’esperienza.    L’arco e la freccia sono dei mezzi, e di mezzi ce ne tanti e ognuno di noi può trovare il suo anche subito, deve essere qualunque cosa che non abbia un fine, ma che richieda un processo di apprendimento, un rituale. Delle ripetizione, fare tante volte la stessa cosa lo stesso processo fino a diventarne parte.     Il libro racconta 6 anni di esercizi e di apprendimento di quest’arte. Personalmente mi ha permesso di sbloccarmi e tornare alle origini del mio progetto. Perché avevo sbagliato strada, sai anche se non te accorgi se sposti di un minimo la tua direzione in un viaggio lungo poi ti ritrovi parecchio fuori strada.    Se un aereo si sposta di un grado in un viaggio di 10 mila chilometri può finire tranquillamente in un paese diverso da quello che era la sua destinazione, ma senza manco accorgersene. Ecco sono andato un pò alla deriva dopo la pubblicazione del libro 7 colpi di machete. Ho avuto un periodo mediatico, presentazioni firme dei libri foto, richieste di qui e di li, radio televisione…e sapete che sia è successo, che invece di dire, ecco finalmente 4 anni di lavoro sono arrivati a centrare il bersaglio, io ero quella freccia scagliata verso un punto e ora è il mio momento.    Cosi mi hanno detto tutti quelli che avevo intorno, vai spingi prendi tutto. a me ha creato un effetto diverso, mi son sentito sballotato, snaturato e molto lontano da quello che era il mio reale obiettivo, e sapete qual era? Nessuno, questo è progetto che per me non richiede un punto di arrivo, è il mio tiro con l’arco e ha avuto degli effetti impressionanti sulla mia esistenza fare il podcast, e andare avanti per la direzione che stava prendendo il progetto significava trovarmi in un posto che non è il mio.    Per tanto invece di battere il ferro finché era caldo di approfittare quell’onda, mi sono fermato, mi sono rifugiato dei mesi a riflettere e poi come spesso capita mi trovo in mano un libro che prende le vesti di un messaggero mi fa capire quello che sta succedendo. Ora posso tornare a dedicarmi al processo, che è quello che voglio. Rimanere uno studente.   Herrigel viene accettato da uno dei maestri più famosi del Giappone Kenzo Awa. O ava, o che cazzo ne so io come si pronuncia. Dunque l’arco giapponese è un bel dito in culo, perché è lungo circa due metri, e se tirato al massimo richiede una forza e una tecnica molto precisa per tenerlo in mano, tra l’altro viene sostenuto sopra la testa non è come il tiro che vedete solitamente dove l’arco quando scocca la sua freccia viene tenuto all’altezza delle spalle nella dottrina del Kyudo si tiene in alto l’arco ecco perché è cosi importante imparare a tenderlo nel modo giusto, altrimenti diventa uno sforzo insostenibile.   Richiede una serie di accorgimenti per arrivare a un punto dove si utilizza senza sforzo,  se ti stai sforzando  non sei sulla strada giusta, va fatto con la massima naturalità, il maestro dice- diventa come l’acqua che adeguandosi a tutto, a tutto è adatta. Questa frase mi ha colpito particolarmente, adeguati a tutto e tutto diventa adatto a te.    La dottrina del tiro con l’arco la domini quando il tiro diventa un non tiro, quando arrivi a scoccare la freccia senza pensarci, senza nessun tipo di sforzo ne tanto mento pensando all’esecuzione o al bersaglio, diventa un atto totalmente naturale.   Il libro racconta gli stenti i sacrifici la difficoltà di arrivare a un certo livello nella dottrina,  durante la lettura si estrapolano tantissimi messaggi tante lezioni ed eccone alcune.    un giorno l’allievo scocca un tiro semi perfetto, respirazione, precisione naturalità, e il maestro gli dice due cose che ho ritrovato spesso nella mia vita nel mio percorso, la prima è quella di non esaltarsi ne di credere di essere diventato bravo quando vivi un successo ma al tempo stesso non sentiti una merda se vivi una sconfitta, sei sempre la stessa persona quello che conta è il processo che metti in atto, e successivamente gli dice se devi percorrere 100 miglia, quando arrivi a 90 miglia sei a metà. E questo è un dato di fatto, l’ultimo scalino di qualunque attività quello che ti porta alla perfezione all’arte senza’arte al tiro senza tirare richiede esattamente lo stesso livello di tempo e sforzo che tutto quello che hai fatto fino a quel momento. Arrivato a 90 Sei solo a metà.    Un’ulteriore lezione è l’importanza di un rituale di connessione prima della vostra attività, può essere preparare il materiale pulirlo e tenerlo pronto, se dovete scrivere per esempio sistemare la scrivania lasciare solo lo stretto necessario, prepararvi un bel caff e poi mettervi sotto, un rituale preparatorio all’azione. Che vi connetti con quello che state per fare, un modo di entrare nelle giuste frequenze, una meditazione pratica.  Un pò di respiro prima di partire.   Ma per quanto mi riguarda la lezione più cruciale di questo libro è il totale distaccamento dal risultato finale, per me è miracoloso quello che succede quando vivi senza l’ansia del risultato.     e vi propongo un esercizio. Trovate un attivista dissociata da un risultato, sceglietela voi, quando parlo di risultato

09-11
14:32

7 Colpi Di Machete - Davide Mastrosimone #90

EPISODIO 90- 7 COLPI DI MACHETE -DAVIDE MASTROSIMONE Finalmente puoi ordinare il mio libro - 7 COLPI DI MACHETE https://www.amazon.it/Sette-colpi-di-machete/dp/B0CN8HYRT3/ SITO: www.libriperilsuccesso.com COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/   TRASCRIZIONE PODCAST Un pò di tempo fa lessi una storia che mi fece pensare molto. Durante un incontro tra intellettuali in Inghilterra fecero una domanda, che libro ti porteresti su un isola deserta? Erano presenti delle menti brillanti e cominciarono a rispondere. Alcuni citarono libro molto densi, lunghi da leggere, classici tipo Moby Dick, Guerra e Pace.   La maggior parte disse la bibbia, un paio di persone con uno spiccato senso dell’umorismo risposero Robinson Crusoe   Ma poi venne il turno di G.K. Chesterton, un famoso scrittore britannico, molto religioso, e tutti si aspettavano anche da lui la stessa risposta, la bibbia, ma ne arrivò un altra   E fu questa- Thomas’s Guide to practical ship building.  La guida di Thomas per costruire una barca   Questo è un vecchio libro, nella prima parte spiega con estrema praticità e dettaglio come costruire gli utensili che servono per fare una barca, usando materie prime solitamente presenti nelle isole, legno, pietre, radici, liane, erbacce varie intrecciate, quindi innanzitutto ti fornisce gli strumenti per costruire, successivamente si concentra su come creare una barchetta, ovvio che non puoi fare un galeone ma una zattera o qualcosa di simile. L’ultima parte del libro spiega come navigare in mare aperto orientandosi con le stelle.   Ora, perché vi racconto questo, è una metafora molto importante per me, mi da la possibilità di spiegarvi perché ho scritto un libro e perché ho scritto questo libro.   La maggior parte delle persone, seguendo la storia che vi ho raccontato, sceglieva libri lunghi, cercava una distrazione, tu leggi guerra e pace e poi una volta che lo hai finito cosa fai, lo rileggi, ma poi ti rompi i coglioni, ti annoi   Se invece scegli la bibbia, puoi pregare, puoi affinare la tua parte spiritual e religiosa, ma tendenzialmente quello che stai facendo è aspettare un intervento divino, una provvidenza, un qualcosa che viene da fuori e ti salvi   In questi due casi abbiamo un gruppo di persone che cerca distrazioni, e un altro gruppo che aspetta che qualcosa succeda.     A parer mio questi due gruppi hanno possibilità minime di salvarsi sull’isola. Se ti distrai il tempo passa e prima o poi muori di stenti, se preghi che qualcosa succede magari si passa una nave da lontano, possibile ma improbabile.   Invece la risposta di Chesterton è qualcosa di completamente rivoluzionario. Se tu hai quel libro il tempo che passi sull’isola lo usi in modo diverso rispetto agli gruppi, hai un obiettivo, hai una speranza, hai una missione e gli strumenti per portala a termine. Potrà andarti bene o male, ma ci stai provando   Penso che quando sorga il sole, questi tre gruppi si svegliano in maniera molto diversa tra loro.   il libro al quale ho lavorato per diverso tempo è arrivato alla sua conclusione Siamo all’episodio 90 di libri per il successo, un podcast di Davide Mastrosimone, mi trovate come sempre sul sito www.libriperilsuccesso.com   Oggi voglio solamente informarvi dell’uscita del mio libro Si intitola-  7 colpi di Machete. Editore Trefgolie   Non sono uno scrittore, ma da 4 anni scrivo i testi dei miei podcast con in mente una sola cosa, chi ascolta. Quindi tendo sempre a essere minimalista, essenziale, colorito, anche perché non voglio annoiarvi. E non voglio annoiarmi.    È stato un lavoro molto estenuante, difficile, duro, e ammetto che oggi non provo entusiasmo ma liberazione, non ho goduto nel farlo ma ho provato dolore, stanchezza, difficoltà, è stata una salita.  Sono abituato col podcast ed essere minimalista, breve, a fare un movimento muscolare di chiusura di riduzione mentre fare un libro era il movimento contrario, aprirsi, scavare, elaborare, e non ero affatto preparato.    Ho provato metaforicamente a scrivere un testo simile a quello scelto da Chesterton. Perché tutti noi viviamo in una nostra isola deserta, e molti si sentono persi e finiscono per distrarsi o per aspettare che qualcosa succeda. Bene io voglio darvi gli strumenti per costruire la vostra zattera e provare a lasciare l’isola e navigare   I sette colpi di machete sono questo, un viaggio verso l’interno, un cambio di identità, un metodo che vi porta ad alzarvi lai mattina e costruire la vostra zattera   È un libro molto piccolo, ma stimo che applicare il metodo che propongo richieda di 3-5 anni di  impegno. Ce da andare a cambiare le fondamenta della nostra esistenza.   Il podcast è per gli ascoltatori, ma il lavoro che ce dietro è per me, ed è l’attività di meditazione più profonda che abbia mai fatto, è un processo spirituale, mi toglie un pezzettino di me ogni episodio, e lo sostituisce con un pezzettino nuovo, ma non subito serve del tempo. Mi ha completamente cambiato l’identità farlo e di conseguenza è cambiata la mia realtà. Ad oggi vivo dove voglio, faccio quello che voglio e sto con le persone che voglio. E ci son riuscito applicando quello che troverete nel libro, ma voglio essere molto chiaro e trasparente, è stato un processo doloroso, lungo, e molto difficile, e lo sarà anche per chiunque decida di costruire la zattera.   Non entro nel dettaglio di quello che ho scritto oggi, è stato per me molto difficile rileggerlo, come mi succede coi podcast una volta fatto non voglio risentirlo più, è come se non fosse più mio.    7 COLPI DI MACHETE è un viaggio personale e interiore, i principi che servono per farci spazio nella vita sono pochi e sono semplici, ma applicarli è terribilmente difficile, se lo fai qualcosa ti succede per forza.    Il libro oggi si può pre-ordinare, se andate in libreria e vi fate una passeggiate vi arriva prima che su Amazon, qualche giorno prima, e poi almeno prendete un pò d’aria quindi andate dal vostro libraio di fiducia a ordinarlo se siete interessati, altrimenti ce sempre il caro Amazon, ma sapete qual’ la differenza, la stessa del libro, io non voglio che ve lo portino, ma che ve lo andate a prendere e iniziate da questo piccolo gesto di uscire di casa e andarci voi.    Vi do due date sarò a Bologna il 15 giugno al web marketing festival a presentare il libro e poi a Milano il 26 giugno e vi farò sapere dove e quando al più presto, spero tantissimo di conoscere qualche ascoltatore del podcast, inoltre farò un evento online dove vi inviterò tutti per farci una chiacchierata insieme in merito al libro   7 colpi di machete, editore TreFoglie, vi saluto con la speranza che vi possa dare gli strumenti per imbarcarvi nel vostro viaggio personale.  Con me lo ha fatto   Grazie    

05-31
06:50

In Crescita - Luca Sadurny #89

EPISODIO 89- IN CRESCITA - LUCA SADURNY Finalmente puoi ordinare il mio libro - 7 COLPI DI MACHETE https://www.amazon.it/Sette-colpi-di-machete/dp/B0CN8HYRT3/ SITO: www.libriperilsuccesso.com COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/   Trascrizione del podcast Ero in Polonia durante i tempi dell’università, che ho svolto a Varsavia, non chiedetemi perché, non saprei rispondere, ma li piantai il mio seme.   Una sera un caro amico toscano mi diede una chiavetta usb, al suo interno cerano circa 200 libri in pdf di psicologia, di linguaggio del corpo, di vendita, di gestione del tempo, di gestione delle emozioni e chi più ne ha più ne metta, e lui mi disse, qui trovi le tecniche, cosi le chiamava.   In quel periodo io delle tecniche me ne sbattevo le palle, pensavo solo a divertirmi. Ma un giorno, dato che fuori cerano meno 15 gradi, mi misi al pc e cominciai a sfogliare questi pdf e ne rimasi folgorato, avevo 21 anni. Iniziai a girovagare per questi testi senza una bussola e leggevo un pò di uno e un pò di un altro fino a rendermi conto che quello era un vero e proprio tesoro, vi parlo di 20 anni fa, il mondo era un pò diverso, non erano così accessibili quelle informazioni oggi ce un boom, sono veramente troppe.  Al che sfruttai alcune di quelle tecniche, mi ricordo benissimo che andavamo in giro io e Giorgio, questo caro amico, a provare le tecniche tratte dai libri, studiavi qualcosa e la mettevi in pratica, se poi aggiungiamo il fatto che ero pressoché sempre mezzo ubriaco e privo di ogni tipo di blocco emotivo, imparai tantissimo Ho perso quell’USB, ma fu una vera e propria manna dal cielo per me.    E allora oggi scopriamo un testo che può prendere il posto della mia famosa chiavetta e dare a chiunque abbia voglia di cominciare un percorso, un punto di partenza, una piattaforma che include un grande numero di argomenti spiegati in maniera precisa, schematica, citando le fonti, cosa che pochi fanno, e che permette a chiunque di avere una specie di opera omnia che includa la maggior parte degli argomenti che entrano nella categoria della crescita e del miglioramento personale, ma il libro serve anche tanto a chi come me vuole costantemente trovare spunti, e idee nuove per esplorare argomenti e come detto tecniche   Il libro è stato scritto da Luca Sadurny. Luca ha un blog e un podcast che parla di crescita personale, e luca ha letto centinaia di libri, come me. Mi sento molto in sintonia con lui, spesso parliamo ed è nata una bella amicizia.   Ora trovo estremamente importante trasmettere che se tu oggi cominci e leggi un quantitativo enorme di libri su questi argomenti, qualcosa ti succede per forza, è successo a Luca che ha sfornato questo libro intitolato IN CRESCITA, 52 appuntamenti per diventare la miglior versione di te, siamo all’episodio 89 di Libri per il successo, un podcast di Davide Mastrosimone, mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com    Due cose che mi piacciono già solo dal titolo e dal sottotitolo che vi possono far capire che luca ha acquisito una certa consapevolezza di quello che ha scritto e quello che cerca di trasmettere. Innanzi tutto il titolo è qualcosa che è in movimento, in crescita, è un moto continuo, non ha una fine, è un processo, è un percorso, non arrivi mai.   E la seconda sta nel sottotitolo e nella struttura del libro, Luca propone 52 settimane per leggerlo, un capitolo a settimana, quindi nessuna formula magica nessuna pillola miracolosa, solo per iniziare il percorso e affrontare i vari argomenti per poi andare a comprendere e decidere quale approfondire l’autore propone almeno un anno di lavoro. Sti cazzi.   Dunque ho scelto alcuni dei 52 capitoli di Luca che mi hanno colpito particolarmente e condivido alcuni spunti con voi     Ci sta un ascoltatore Alberto si chiama, a lui piace quando faccio il francese me lo scrive sempre quindi dedichiamoglielo   Numero 1 Iniziamo dal capitolo  dove viene spiegato con intelligente semplicità il concetto di Ikigai, questa parola giapponese ormai sulla bocca di tutti, cosa vuol dire?    Iki significa vivere, gai ragione, la ragione della tua vita, lo scopo della tua vita, perché ti alzi la mattina, ognuno di noi secondo i giapponesi ha un ikigai, ma come si fa a trovarlo?   L’ikigai si trova all’incrocio di 4 aree fondamentali, e l’esercizio è il seguente, prendete un quaderno e scrivete con estrema precisione e onestà   Cosa ti piace fare?   Cosa sei bravo a fare? Di cosa hanno bisogno le persone? Per cosa sarebbero disposte a pagarti?   Sono domande molto profonde, cosa ci piace spesso non coincide con cosa sappiamo fare, e ancora più difficili sarebbe che coincidesse con quello che la gente ha bisogno e che è pure disposta a pagartelo, eccolo ho fatto quattro grossi cerchi, dentro ci ho messo delle liste, cosa mi piace fare, fare il podcast, vendere, fare un cazzo, si l ho scritto mi piace, mi piace tantissimo, sono onesto a me piace fare un cazzo, l’ozio è importante per la creatività ( uso sta scusa di solito) però difficilmente il mondo ha bisogno di quello ne me lo pagherebbero   Fatto sta che l’IKIGAI lo trovi quando una di queste azioni sta nei 4 cerchi   La vendita per quanto mi riguarda fa convergere i 4 cerchi, mi piace, lo so fare, la gente ne ha bisogno se no mica comprerebbero quello che faccio e son disposti a pagarmi, ecco col podcast ancora mi manca un pò, pero mi piacerebbe   Per esempio Luca è il fondatore di un azienda che si chiama mosalingua. Lui da sempre adorava le lingue, ne parla diverse, era pure bravo a impararle e ha capito che insegnarle poteva avere un pubblico di persone disposte a uno scambio per imparare, e nel suo caso ha trovato anche lui un attività che sta nei 4 cerchi   È un esercizio molto importante perché se trovi quelle due o tre attività che fanno convergere i 4 cerchi, non ti rimane da chiederti -che stai aspettando a farlo   Nel libro di luca in 4 pagine spiega quello che i soliti libri di crescita personale infilano in duecento pagine   Provate a trovare il vostro ikigai, è un esercizio meraviglioso     Un altro capitolo del libro che ho trovato stimolante riguarda la forza di volontà, come allenarla e gestirla. Perché è come un muscolo, ma come tutti i muscoli se  viene stimolato troppo tende a stancarsi. Per tanto ci sono alcune accortezze e strategie per gestirla al meglio.   Ce un interessante studio che cita il libro, e mi ci sono completamente identificato in questo periodo molto intenso della mia vita, tanti cambiamenti, tante decisioni da prendere, e tanta stanchezza sia mentale che fisica, perché prendere decisioni stanca ed esaurisce la forza di volontà e questo ritardo che ho nel podcast di maggio è dovuto a tutta una serie di vicissitudini personali che mi hanno completamente abbattuto e sfinito, tanto che non avevo ancora trovato la forza di mettermi a sedere e fare una buona sessione di lavoro.   Prendere decisioni è un attività che va a drenare la stessa riserva di energie da dove solitamente attingiamo per trovare la forza di volontà, per quello certi personaggi di alto livello tendono a limitare al minimo certe decisioni quotidiane   Ce un aneddoto sul presidente Barak Obama, cito le sue parole-  Vedi, indosso solo vestiti grigi o blu, non voglio prendere decisioni su quello che mangio o indosso perché ho tante altre decisioni da prendere.   Parecchi anni fa Amazon trovai una super offerta per comprare uno stock di 40 mutande, tutte uguali, la marca era spettacolare, Pierre Calvini, quindi penso un mix tra Pierre Cardene e Calvin Klein, era bellissimo mi svegliavo, andavo in doccia e poi era facilissimo scegliere le mutande, erano tutte uguali. Fu uno dei periodi più spensierati della mia vita. Anche se mi prendevano per il culo.    Tuttavia limitare al massimo certe decisioni quotidiane e renderle meccaniche ha un valore, ti permette di evitare perdite di tempo, e di preservare quell’energia che possiamo usare in modi diversi cosa mi metto oggi? Cosa cucino? Cosa mi vedo su Netflix, io non lo uso tanto ma le volte che ci ho messo mano passavo più tempo a decidere cosa guardare che a guardarlo,  mi pare che il fondatore di Facebook si metta sempre lo stesso tipo di maglietta e non passa un quarto d’ora a decidere cosa mettersi.    Un’altra strategia di questo capitolo è quella di trovare delle finestre all’interno della giornata dove sapete di essere predisposti alla concentrazione massima, ce chi lo fa appena sveglio, o chi alla fine della giornata o chi nel mezzo, ognuno ha la sua vita ma un’oretta di tempo per voi per i vostro progetti trovatela, e fate in modo che sia protetta dalle distrazioni, concentrarsi al giorno d’oggi è diventato un super potere, non ci si riesce più.   Un altro capitolo che mi ha catturato riguarda la scelta delle priorità, e ve lo dice uno che sti ultimi mesi si è trovato completamente infognato, ho detto troppe volte di si e troppe poche di no, ahimè   Quanti di noi hanno la sensazione di avere troppa carne al fuoco, una volta un mio caro amico che è un maestro delle grigliate mi diede una grande lezione, disse che ogni bistecca (. Io ne mangio) va cucinata con cura come nella vita, uno strato alla volta e disse, mica puoi metterne troppe, se no che fai cucini una bistecca sopra un’altra bistecca, lo spazio è della griglia è limitato. Eppure noi, io per lo meno, metto le bistecche a cucinare sopra le bistecche, sperando che poi un giorno finalmente avrò lo spazio e la pace per gestire meglio i miei progetti e quello che mi succede, cazzate, non lo faccio mai.   Perché mentre cucino una bistecca ne metto un’altra sopra e viene fuori uno schifo. Più procedi nella vita più aumentano gli impegni e le responsabilità e finisci per sacrificare la qualità, le relazioni, quello che importa viene inondato da quello che non importa e non è sostenibile.    Una strategia,  nel libro usa un acronimo, M.I.T, most important thing, la cosa più importante, ecco trovane un massimo di 3 al giorno cerca di avere chiaro di cosa si tratta e fall

05-30
14:16

How Will You Measure Your Life - Clayton M. Christensen #88

EPISODIO 88- HOW WILL YOU MEASURE YOUR LIFE - CLAYTON CHRISTENSEN SITO: www.libriperilsuccesso.com COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/   Trascrizione ( molto approssimativa) del podcast Come fai a sapere se stai andando bene, se stai andando male, o se stai andando a fanculo?    Che domande ti fai per capirlo?   Se tu potessi fare una previsione di come andrà la tua vita nei prossimi 6 mesi prova a pensare a questo, se vivi i prossimi 6 mesi come gli ultimi 30 giorni, come sarebbe la tua vita? Una proiezione la puoi fare   misurare il successo e il profitto in un azienda è qualcosa di molto studiato, ci sono modelli, teorie, indicatori precisi, ma come si misura la vita di una persona?   Uno degli esperti in questo campo è l’autore del libro di oggi, Clayton Christensen, questo è un genio, ha inventato il concetto di disruptive innovation, un azienda, un prodotto, un servizio, che entra in gioco e distrugge completamente il mercato e quello che tutti pensavano fosse impossibile, succede, ricordate Blockbuster, entra in gioco netflix, disruptive innovation. Blookbuster va a farsi fottere, questo vuol dire.     Questo è libri per il successo, crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone e siamo all’appuntamento 88, il secondo di Aprile. Il titolo del libro dal quale prendiamo spunto è How Will you Mesure your life? Che è appunto la domanda che ci facciamo nel podcast di oggi, come misuri la tua vita?   Piccola parentesi, iscrivetevi alla newsletter del sito, che questo mese di maggio sto lavorando per modificarlo, il libro che ho scritto uscirà preso, tra circa un mese, ma nelle prossime settimane vi manderò delle informazioni sulle prime date delle presentazioni, su quando farò un piccolo evento online per salutarvi e raccontavi un pò del libro, l’evento sarò gratuito come lo saranno le presentazioni del libro, la prima è a Bologna la seconda a Milano, ma per date e luoghi mi serve ancora un po di tempo e ve lo comunicherò attraverso la newsletter che inizierò a curare personalmente dal mese di maggio, quindi iscrivetevi perché ci saranno delle una sorpresine per voi.      Clayton Christensen ha utilizzato le teorie che applica alle aziende e la loro analisi alla vita delle persone per aiutarci ad avere delle linee guida per vivere una vita alla ricerca della felicità e della gratificazione personale.    Secondo l’autore la vita va misurate all’interno di due categorie, trovare la attraverso la carriera e attraverso le relazioni.  I messaggi di questo podcast sono pochi ma estremamente preziosi, semplici da capire difficili da mettere in pratica.    Iniziamo dalla carriera.   Se chiedi a un bambino cosa vuole fare da grande ti dirà l’astronauta, lo sportivo il cantante e via dicendo, ecco alcuni, pochissimi si mettono questa immagine in testa fin da piccoli e la rincorrono per tutta la vita, ma la maggior parte di noi, e mi ci includo ovviamente, studia qualcosa, sceglie un lavoro e non sa ne perché ha studiato quello che ha studiato ne come è finito a fare quello che fa.     Poi a un certo punto si adagia, si mette comodo e passano 20 anni, perché è molto più facile adeguarsi al livello degli standard piuttosto che elevarsi al livello degli obiettivi che uno si pone.   Inizia a pensare che è impossibile vivere di ciò che si ama, o amare ciò che si fa. La maggior parte di noi non sa cosa ama, ne cosa vuole fare. Diventa tutto molto apatico.   La carriera, il lavoro è una parte enorme della nostra vita, pressoché dai 20/25 anni ai 65-70, e trovare una soddisfazione personale in quello che si fa è critico per la nostra serenità, pace, felicità.   Sapete la professione ci permette di avere una gratificazione immediata, una dose di dopamina che poi andiamo a ricercare costantemente, immaginati una promozione, una vendita, una riunione andata bene, una mail di riconoscimento, sono tutte scosse che ci piacciono, nel lavoro questo accade in maniera misurabile, e spesso frequente per questa ragione molti si identificano e si buttano nella carriera, per ricercare questa dose di gratificazione pressoché immediata e ne cercano sempre di più, ne vogliono sempre di più, come una droga.    Quindi diventa una rincorsa infinita, dici a te stesso quando arrivo a questo punto sarò felice, ma poi non lo sei, ne vuoi ancora. Ne vuoi di più, e non sei mai felice.   Quasi tutti si fanno le domande sbagliata all’ora di scegliere un lavoro, usano dei criteri limitati, due per l’esattezza, denaro e  posizione sociale, se mi danno 40k me ne vado…se non mi alzano 5k in più lo stipendio abbandono e cerco altro…se non mi fanno managing director mando tutti a fanculo, ce addirittura un termine bellissimo in spagnolo per descrivere questo atteggiamento, la titulitis, parola che descrive l’ossessione verso i titoli, i ruoli,  e queste aspirazioni portano secondo gli studi dell’autore a non trovare mai un limite un appiglio finale e dire sono soddisfatto, perché molti degli obiettivi economici o dei titoli che una volta crediamo che ci avrebbero reso felici sono oggi il passato o vecchi obiettivi ai quali manco pensiamo più perché siamo troppo indaffarati al prossimo step salariale o al prossimo titolo, ebbene i soldi sono importanti, eccome, vivere dignitosamente è un diritto che tutti dovremmo andarci a prendere, ma se vuoi sentire una gratificazione piena e quella voglia di andare a svolgere il tuo lavoro con passione, è necessario farti domande diverse, misurare la tua carriera professionale con dei criteri differenti, per esempio, questo lavoro ha un senso, un significato per me, mi permette di imparare, di migliorare, di crescere, mi darà la possibilità di avere delle responsabilità, mi permette di aiutare chi mi sta affianco, di migliorarlo.   E qui sta il primo messaggio, lo stipendio e il ruolo, sono fattori che ti portano a mantere un lavoro, a non lasciarlo, ma non sono fattori che te lo fanno piacere, che ti portano ad essere felice, se guadagni tanto e hai uno status finisci per tenerti il lavoro che hai nonostante lo stress, i sacrifici, la stanchezza, l’irritazione e tutto il tempo extra che ci metti togliendolo ai tuoi cari, alla tua famiglia ma soprattutto a te stesso. Il lavoro in questo caso diventa una prigione dorata, ma è sempre una prigione. Quindi, scegli un lavoro non solamente con le metriche dello stipendio e del ruolo, se vuoi soddisfazione scegline uno che ti dia responsabilità e ti migliori.    Nelle relazioni è più complessa la situazione, la gratificazione è più lenta e spesso impercettibile. Capisci che hai una relazione sentimentale che funziona quando stai male e quando affronti delle sfide difficilissime e affianco hai una persona che è li, per ascoltarti per aiutarti, per darti un rifugio, ma potrebbero volerci 10 anni per capirlo. Poi ti fermi guardi la tua compagna o compagno e dici, quante ne abbiamo passate e superate insieme, capisci chi è un amico vero solo quando sei nella merda e dopo 15 anni di relazioni con decine di persone è solo uno a chiamarti e dirti, come posso aiutarti, comprendi il lavoro che hai fatto con un figlio magari solo quando ha 25 anni, solo allora hai una gratificazione e un senso di soddisfazione, ma è pressoché impossibile nelle relazioni interpersonali avere la stessa immediatezza, la stessa sensazione di gratificazione istantanea che si può avere nel lavoro, per tanto molte persone si buttano sulla carriera, tralasciando quello che realmente importa, se pensi alla tua vita ai tuoi prossimi 30 anni, sono le relazioni che danno il valore più profondo e più trascendentale alla tua esistenza, non il lavoro.    Pensate tra l’altro che un lavoro, una carriera ci tiene sempre su di giri, una sfida dopo l’altra un ostacolo dopo l’altro, mentre si da per scontato una relazione, ma si tanto mia moglie, mio marito, mio fratello  ce sempre,  e non lavoriamo per alimentarle, e qui viene un punto importante, le relazioni vanno coltivate, necessitano della nostra attenzione, costante. Perché chi vi ama, non vi chiede niente, non chiede il vostro tempo, non chiede che vi ricordiate i compleanni e gli anniversari, non chiede di essere ascoltato, e finiamo per non dare a queste persone care quello che si meritano, il fatto che non lo chiedano non vuol dire che non abbiano bisogno.    Alimentate, coltivate, nutrite le vostre relazioni e non datele per scontate. Paradossalmente le vostre relazioni personali hanno bisogno di un attenzione costante anche se non sembra  essere così.    E vi do una brutta notizia, abbiamo la tendenza a pensare che il tempo con la famiglia sia infinito, che possiamo rimandare e rimandare tutte le volte che vogliamo appuntamenti importanti ma non è cosi. Dici a te stesso, dai finisco questo progetto poi organizzo qualcosa in famiglia, questo week end devo lavorare, o sono troppo stanco per andare cena fuori anche se lo avevamo organizzato, e cosi via, dai settimana prossima, mese prossimo, e poi passano gli anni e non fai più un cazzo   Fai quello che serve per dare il tuo tempo, la tua attenzione e la tua presenza alle persone care, perché quel giorno che dici che lo farai, non arriva, fallo adesso.  Non si vive di intenzioni, ma di azione, non basta la buona volontà e la voglia di fare qualcosa serve farla per davvero.    Le case si costruiscono con l’azione, puoi portare il cemento, il Carton gesso, i cavi i tubi tutto quello che serve lo porti al cantiere, ma se non ti metti a costruire la casa non viene fuori. Cè una famosa frase cinese che dice. Sapere e non fare, in realtà è come non sapere    Tutti sappiamo cosa è importante fare, lo sappiamo, ma non lo vogliamo fare, Tu sai che fumare fa male ma se non smetti è come se non lo sapessi, non vuoi smettere, sai che andare in palestra serve, ma se non la fai e come se non lo sapessi, non vuoi andare. Quello che serve per cambiare lo sai, quindi fallo.   È più importante una giornata al parco con la tua famiglia o una promozione? è più importante ricordarti il compleanno di tua m

04-30
14:10

Il Potenziale Nascosto - Adam Grant #87

EPISODIO 87- IL POTENZIALE NASCOSTO - ADAM GRANT SITO: www.libriperilsuccesso.com CORSI: https://libriperilsuccesso.com/impara/ COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/   Trascrizione del podcast L’ambizione è il risultato che vogliamo raggiungere, l’aspirazione, la persona vogliamo diventare, e personalmente tutto il mio lavoro e quello che faccio per divulgarlo ha come obiettivo trasmettere che se volete cambiare qualcosa ce da lavorare su se stessi, ce da chiedersi, chi voglio diventare tra qualche anno, e cosa mi serve per diventarlo.    Sono convinto che tutto quello che ci circonda sia uno specchio spietato di quello che siamo, di quello che pensiamo, di quello che sentiamo, e se vogliamo sviluppare qualcosa, o far innescare un cambiamento ce da cambiare qualcosa in noi, in come parliamo, in come pensiamo, in come agiamo. Il viaggio è sempre verso l’interiore. Chiediti cosa posso fare oggi per essere un pochino migliore di ieri?   Sapete, ci sono alcune rose che nascono dal cemento, e sono le più belle. A me piacciono le storie dei fallimenti, delle cadute, degli underdog ovvero di gente che non ti aspetti e per qualche ragione finisce per arrivare sul gradino più alto del podio. Vi racconto una storia di una rosa che è cresciuta dal cemento   In un freddo fine settimana della primavera del 1991, io non so se faceva freddo ma che cazzo ci stava bene, presso un hotel di Detroit si svolsero i campionati nazionali di scacchi doveri riunivano le menti più brillanti del paese, ma a differenza degli altri anni nessuno si era accorto che una squadra senza alcuna apparente possibilità di vittoria era lì per contendersi il titolo.   Ovviamente tutti gli occhi erano puntati sulla Dalton, una scuola elitaria di New York che aveva sfornato l’ultimo campione, un tale Josh Waitzkin, bambino prodigio al quale dedicarono anche un film intitolato in cerca di Bobby Fisher.    Fatto sta che nessuno dava un centesimo ai Raging Rooks, un gruppo di studenti poveri, sei ragazzi neri, un latinos, e un asiatico. Cresciti in mono famiglie con redditi inferiori alla retta della Dalton, erano ragazzi di una età equivalente alla nostra terza media. Di harlem. Nessuno di loro aveva alle spalle i decenni di allenamento e studio negli scacchi come li aveva La squadra della Dalton e il capitano Kasaun henry  aveva iniziato a giocare solo a 12 anni e si esercitava in un parco con uno spacciatore. Durante le qualifiche già stavano facendo faville i ragazzi Battendo gente con punteggi molto superiori, il loro segreto era l’allenatore, Maurice Ashley, e qui viene il bello, sentite sta storia perché è il preambolo di quello che vorrei raccontarvi oggi. Maurice era un immigrato jamaicano che aveva come missione frantumare quello stereotipo che secondo cui i ragazzi con la pelle scura erano privi di intelligenza. Sapeva benissimo che il talento era uniformemente distribuito, vedete il talento è la velocità con la quale impari qualcosa, ma quello che non è distribuito in maniera equa sono le opportunità. Maurice vedeva il potenziale dove nessun altro ci riusciva, anzi dove la maggior parte delle persone non vede niente. Lui faceva crescere rose nel cemento. A un certo punto una partita dei ragazzi va male, e Maurice si raggruppa dicendo loro che l’unica cosa che potevano controllare erano le loro decisioni, non i loro risultati, a prescindere di come sarebbe finito il campionato avevano già vinto, erano sulla bocca di tutti.    Gi scacchi sono un gioco di intelligenza, per tanto il modo migliore di coltivare campioni è prendere bambini prodigio, superiori alla media, e formarli e allenarli già da un età precoce, il nostro Maurice, che è il vero protagonista di questa storia fece il contrario, inizio ad allenare un gruppo di ragazzetti delle medie, uno di questi era il bulletto della classe. E sorpresa volle che Kasaun, il capitano fece uno scacco matto al capitano della Dalton e i Raging Rooks, vinsero il torneo.    Un famoso allenatore di scacchi disse sui ragazzi della raging books, niente li turbava, la maggior parte dei ragazzi quando sono sotto pressione comincia ad andare di fretta, a manifestare i propri sentimenti, loro no, si prendevano tutto il tempo necessario e rimanevano impassibili davanti alla scacchiera. Non ho mai visto ragazzi di quell’età cosi composti, sembravano professionisti.    Ora è necessario andare a capire questa storia e tirarci fuori qualcosa per noi del podcast, la domanda è quella che mi pongo sempre, come cazzo hanno fatto?   Questo è libri per il successo, crescita personale da strada, e senza accorgermene ho menzionato già uno spacciatore e manco abbiamo iniziato. Siamo all’episodio 87, ochenta y siete, e io sono Davide Mastrosimone, mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com  Il libro che trattiamo oggi si intitola il potenziale nascosto, di Adam Grant, libro della casa editrice Igea, che mi ha regalato come sempre un grazie ad Andrea. Lui ha capito come farmi felice, mi manda i libri. Molto intelligente Andrea.    Ho un annuncio da farvi, avrete notato che la frequenza di pubblicazione ha subito un rallentamento, questo per due motivi il primo è che penso che il podcast debba avere valore, non butto fuori puntante a meno che non siano pronte secondo i miei standard, sono per me delle lezioni importanti che imparo e divulgo non mi piace pubblicare tanto per farlo.    la seconda è che essendo solo posso fare solo una cosa alla volta e ho scritto un libro in questi ultimi mesi, per lo meno la mia parte è finita, uscirà a Giugno, è un testo che mi ha permesso di scavare nel profondo, di trovare quel filo rosso che unisce tutta la mia storia e quello che ho imparato, vi darò più informazioni tra qualche settimana, comincerò ad andare in giro per librerie a promuoverlo e conoscere spero tanti degli ascoltatori del podcast,   inoltre farò un incontro online per chi volesse partecipare dove racconto il libro agli ascoltatori e potrete conoscermi e farmi domande, lo farò annunciandolo attraverso la newsletter. se volete stare aggiornati andate sul sito e iscrivetevi, non ho mai rotto i coglioni mandando mail, tuttavia quando si avvicinerà la data di pubblicazione vi manderò tutte le informazioni E l’unico modo per raggiungervi in maniera diretta quello per tanto se non volete perdervi queste informazioni  vi aspetto sul sito www.libriperilsuccesso.com iscrivetevi e vi manderò i dettagli appena possibile.      Da cosa dipende il potenziale nascosto in ognuno di noi, e come si tira fuori? Queste sono le domande     Prima osservazione, il punto da cui partono le persone non ci dice nulla su dove arriveranno. Vero, possiamo pensare che molti partono avvantaggiati, migliori scuole, spalle coperte, soldi, conoscenze tutto quello che vuoi, ma ciò non toglie che con le giuste opportunità, la giusta motivazione, chiunque può acquisire le competenze necessarie per raggiungere traguardi importanti, il potenziale non dipende dal punto di partenza, ne dal punto di arrivo ma dalla distanza percorsa,    E il motore che ti permette di percorrere questa distanza secondo l’autore è il carattere. E questi non è altro che un insieme di abilità che tu acquisisci durante il tuo percorso, è la capacità di vivere secondo i tuoi principi, è quella forza che permette a procrastinatore cronico come me, pigro fino all’inverosimile di rispettare una scadenza, un accordo, con me stesso, non con  gli altri, è sempre qualcosa che riguarda voi stessi, e la qualità più evidente della squadra di Harlem, era il carattere.    E ci sono tre modi per forgiare un carattere secondo Adam Grant,   Numero 1   Inizia prima di essere pronto. Diventa una persona che sta comoda nella scomodità. Il carattere viene confuso con la personalità, ma ce una distinzione molto sottile, la personalità è la nostra predisposizione gli istinti primari, che ci dicono come pensare, sentire agire, il carattere è la capacità di far prevalere i valori sugli istinti. Soprattutto quando le cose si mettono male. È facile essere gentili e sorridenti col prossimo quando le cose vanno bene, ma sorridere ed essere gentili quando dentro di te stai male e sei a pezzi, quello è il carattere. La personalità è chi siamo in un giorno qualunque, il carattere è chi siamo e come affrontiamo una giornata di merda. Ovunque tu sia nel tuo cammino puoi iniziare ora, adesso a coltivare il tuo carattere. Non possiamo vivere una vita inferiore a quella che le nostre capacità ci permettono di vivere.    Guardate amici miei, io mi sentivo goffo all’inizio del podcast il suono era uno schifo io facevo schifo, non ero pronto, ma chi se ne frega, inizia prima di essere pronto e poi succede il miracolo, all’inizio sei un disastro poi forgi il carattere, aumenti le abilità, e vai, spedito, verso la tua vetta, ma pensando soprattutto alla distanza che percorri, quella è la chiave, ogni sforzo conta, ogni passo è critico. Prendere il rischio di iniziare prima di essere pronti, tutto quello che vale la pena richiede un rischio. E fregatevene di quello che pensa la gente, la priorità è la vostra crescita non quello che la gente pensa di voi, non cercate l’approvazione delle persona cercate la vostra,   Non ascoltate chi vi dice che qualcosa non si può fare, è un riflesso dei loro limiti non devi vostri. Nessuno sa cosa hai dovuto attraversare, quanto hai dovuto soffrire, se lo sapessero magari piangerebbero e rimarrebbero zitti  A me succede una cosa particolare, quando mi circondavo delle persone sbagliate, di menti piccole, e quando parlavo con loro delle mie mete, mi dicevano che era impossibile, quando invece oggi parlo con le persone che ho successivamente attratto nella mia vita, quello che mi dicono è cosa aspetti a farlo. E sapete una cosa quando vi scontrate con un limite con un problema con la paura quella non è la fine ma l’inizio, perché dove comincia il disagio e inizia la vita e il carattere si comincia a forgiare.       Numero dos   Sbaglia, impara a sbagliare, a fare errori, per far

04-03
14:51

Chi Ha Spostato Il Mio Formaggio - Spencer Johnson #86

EPISODIO 86- CHI HA SPOSTATO IL MIO FORMAGGIO - SPENCER JOHNSON   SITO: www.libriperilsuccesso.com CORSI: https://libriperilsuccesso.com/impara/ COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/   Trascrizione del podcast Oggi vi racconto quello che possiamo tirare fuori da una meravigliosa parabola applicabile alle nostre vite per imparare a splendere, fiorire e germogliare in un contesto di cambiamento e incertezza, e smettere così di aver paura di quello che succederà nel futuro.    Cosa potreste raggiungere e chi potreste diventare se da oggi vivessimo la nostra vita senza paura.   Questo è libri per il successo crescita personale da strada, episodio 86, e chi vi parla è Davide Mastrosimone.   Il libro che usiamo come spunto per l’episodio odierno è chi ha spostato il mio formaggio di Spencer Johnson, un best seller che da dopo vent’anni e venti milioni di copie vendute rimane ancora li a splendere negli scafali delle librerie di mezzo mondo   È la storia di due topi e due gnomi, che ogni giorno entrano in un labirinto con l’unico scopo di andare a trovare un formaggio. I due gnomi si chiamano Tentenna e Ridolino,  i due topi Trottolino e Nasofino, ci sta uno a Cormano che lo chiamavano Nasofino ma per altri motivi.    I quattro personaggi non sono altro che aspetti del nostro carattere, noi siamo o siamo stati o saremo uno di questi 4, il labirinto è la nostra vita, e il formaggio quello che desideriamo di più, il successo, la gratificazione personale, o qualunque cosa voi abbiate in testa e che desiderate diventare o ottenere.    La storia è molto carina, e non mi metto a raccontarvela perché toglierebbe il gusto di leggersela, ma posso condividere le lezioni imparate da questo piccolissimo libro, si legge in due ore.      Mi risulta molto interessante quello che succede dopo aver letto centinaia di libri, e averli provati su se stesso, non è cosi difficile capir quello che serve per riprendersi in mano la vita, tutti questi testi lo ripetono, con angolature diverse, con modi differenti ma ce un filo rosso, un leitmotiv che accomuna tutti questi libri e i concetti si ripetono, all’infinito. Le formule non sono difficili ma la loro applicazione è per pochi. Nel senso se tu oggi ti metti a dedicare due ore al giorno del tuo tempo a un progetto per 3-4-5 anni senza aspettarti risultati e andando sempre avanti nonostante tutto, è pressoché impossibile che qualcosa non ti succeda. Ma, non lo facciamo, perché è duro, perché serve sangue sudore, sforzi e chi cazzo lo fa. Tuttavia se lo fate, vi catapultate in quel minuscolo gruppo di persone che acquisisce un ritmo e delle competenze che pochi hanno.    E i messaggi che estrapolo da questo librino sono fondamentalmente cose che abbiamo già visto e che vi assicuro sono principi che funzionano.      Lezione numero 1- Smettila di pensare al tuo formaggio, qualunque cosa sia, e comincia a lavorare per averlo, a fare, a creare, ad agire, lavora sul processo. Vedete i due topi della storia nasofino e Ridolino passano la giornata a muoversi in maniera forsennata attraverso il labirinto, vanno su e giù, si fanno tutti gli angoli del labirinto per cercare il formaggio e se non lo trovano tornano indietro e il giorno dopo lo rifanno. I due gnomi, tentenna e risolino, d’altra parte, entrano anche loro nel labirinto ma con un atteggiamento molto diverso, si mettono a disquisire su quali siano le strategie migliori per trovare il formaggio, quelle più veloci, le studiano le scrivono prendono appunti, pensano e parlano del giorno in qui lo troveranno e quel giorno saranno felici, non prima, si fanno una quantità industriale di seghe mentali, nel mentre i topi spengono il cervello e si concentrano sul processo non sul risultato.    Tutto il tempo che passiamo nella vita a pensare a come sarà la nostra vita quando avremo il formaggio e qual’è il modo migliore di ottenerlo a pianificare ininterrottamente quando iniziare, tutto questo tempo lo perdiamo invece di investirlo nel fare qualcosa al rispetto, nel lavorare su noi stessi e sul processo, e quel tempo non torna più indietro.  Siamo essere complicati ma non è cosi contorta la vita, come diceva il buon vecchio Maverik in top gin 2, minchia che film ragazzi, io ho pianto tantissimo, quello dice, non pensare, agisci. Spegnilo ogni tanto il cervello, a volte aiuta ma la maggior parte del tempo rallenta, andatevi ad ascoltare l’episodio del podcast che si intitola pensieri lenti pensieri veloci, li lo spiego in maniera dettagliata.    Primo messaggio, basta pensarci, comincia a fare qualcosa.   Ora ci fermiamo qualche secondo, perché è il momento di una dedica. A Sheryl da Roma e questa dedica te la fa tua mamma Carmen. Sa che sei spaventata, che le cose non sono andate come dovevano andare, come vedrai in questo podcast qualcuno ha spostato il tuo formaggio, ma non spaventarti, non abbatterti, hai tantissime risorse che nemmeno ti immagini di avere, e se esiste la sofferenza è perché esiste la felicità. E questa non la trovi lontano da dove sta il corpo, guarda a quello che hai, non a quello che ti manca Sheryl, i tuoi genitori ti sono vicini ed è il momento di raccogliersi, lasciarsi aiutare da chi ti ama da chi ti vuole bene e ripartire da quello che hai, stai tranquilla, abbi fiducia in te stessa e vedrai come tutto intorno a te nei prossimi mesi comincerà a migliorare, resisti Sheryl, resisti.     Secondo messaggio - I cambiamenti sono qualcosa che nella vita succederanno sempre, che tu lo voglia o meno per tanto prendine atto, vivi cosciente che qualcosa prima o poi cambia, che il formaggio non lo troverai più dove lo avevi lasciato la sera prima.    Il formaggio si muove, la vita te lo sposta, anticipalo, preparati, lavora su te stesso per essere la persona che sa gestire un cambiamento non la persona che si affaccenda in tutti i modi per evitarlo, perché a volte non ci si può fare niente succede. Anche in una coppia, lavora per essere la persona che può superare un tradimento, una rottura, una delusione, piuttosto che sprecare energie per controllare e evitare che questo accada, il modo migliore è sempre lavorare su noi stessi. Quindi o ti fai trovare pronto, e la prendi in culo. E se fai come i topi che sono abituati a usare l’olfatto per seguire il formaggio per capire quando il cambiamento sta per arrivare, avrai molte più possibilità di rinnovarti, di ritrovarti, e di evolvere ed adattarti, ma devi lasciare andare il formaggio che non ce più, non passare la tua vita a vivere come una vittima che ha perso quel formaggio. E anche i formaggi che sembrano più sicuri, prima o poi si spostano, niente dura per sempre.    Ce una storia all’inizio del libro molto bella parla di un telecronista sportivo che scrisse all’autore per ringraziarlo della mentalità che questo libro gli diede e di come applicandolo ritrovò il suo formaggio. Charlie Jones, uno stimato cronista della NBC che riuscì a salvare la propria carriera grazie agli spunti di questo testo. Charlie Jones, aveva fatto un lavoro eccellente nelle ultime olimpiadi di atletica leggera, sapeva tutto e la sua performance era stata incedibile ma per sua sorpresa il capo gli disse che per i giochi olimpici successivi lo avrebbe rimosso e spostato alle gare di nuoto. Fu un colpo. Ne rimase sconcertato. Si sentiva frustrato, non sapeva nulla di nuoto. E sentiva questo cambio come un ingiustizia immeritata. Si arrabbiò tantissimo. Poi ebbe occasione di leggere questo libro e l’effetto fu straordinario. Gli avevano spostato il formaggio e cosa fai Charlie Jones, tira fuori i coglioni e si mette a studiare tutto sul nuoto, suoi nuotatori su quelle discipline che non conosceva e diventa un esperto facendo un ulteriore performance incredibile tanto che dopo i giochi lo stesso capo che lo rimosse gli diede un incarico ancora più prestigioso che gli permise di entrare nella hall of fame dei cronisti sportivi. Vedete amici questo è solo uno dei tanti aneddoti che possiamo scovare nelle storie di persone che se gli spostano il formaggio ne traggono un beneficio e si trasformano in individui ancora più forti e migliori.   Fate come Charlie Jones     Terzo messaggio importante del libro - non resistete al cambio, Quando ci sei dentro, quando senti che sta iniziando il cambiamento, quando è inevitabile, non resistergli. Perché più gli resisti meno ti adatti alla situazione nuova e manco te la godi. Fai un bel respiro e guarda avanti Spesso davanti al cambiamento ci paralizziamo, siamo completamente coscienti che è necessario, ma si creano dei blocchi.  ci succede a tutti, non sappiamo cosa fare, andiamo in crisi tutto diventa grigio intorno a noi. E la paura e la frustrazione entrano in gioco. I cambi portano qualcosa di nuovo, sempre, la tua vita non può essere un avventura se non accetti l’incertezza davanti a te, il fatto di non sapere cosa ti preservi il cammino. Gestire i cambi è molto stressate, un consiglio. Non prendere decisioni mosse dalla paura, questo è importantissimo, non fare nessuna scelta per paura, chiediti cosa farei se non avessi paura? Quale sarebbe la mia scelta se in cuor mio sapessi che non fallirò? Che strada prenderei. È potente questa domanda, perché vi svela il cammino che vi darebbe più emozione percorrere.   Sapete qual’è la frase che più spesso ricorre nelle storie che le persone raccontano quando hanno intrapreso un cambio. Lo dicono tutti, quando parlano di una relazione che hanno chiuso di un lavoro che hanno lasciato, di un progetto che hanno intrapreso o abbandonati giusto in tempo. Dicono tutti questo - avrei dovuto farlo prima….è l’unico rammarico, avrei dovuto farlo prima. In cuor tuo sai quello che devi fare, lo senti nel corpo se stai resistendo al cambio, è qualcosa di viscerale. Lascia andare, è inevitabile stai solo posticipandolo quando ti ostini ad aggrapparti a una situazione che si sta sgretolando e sai che finirà.    Io ormai li sento i cambi, li vedo arrivare, ne percepisco l’odore, cambia il vento, sai come quando dici- oggi viene

02-28
11:32

Le Vostre Zone Erronee - Wayne W. Dyer #85

EPISODIO 85- LE VOSTRE ZONE ERRONEE - WAYNE W. DYER   SITO: www.libriperilsuccesso.com CORSI: https://libriperilsuccesso.com/impara/ COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/   Trascrizione del podcast Quando cambi la prospettiva e il tuo personale modo di vedere le cose, quello che stai osservando cambia. E questo è un principio fisico   Immagina di trovarti a casa e va via la luce, ti cadono le chiavi della macchina è notte e non vedi niente, le cerchi per un po e non le trovi ma hai un idea brillante, fuori in strada ce un lampione che emana una forte luce allora esci e ti metti a cercarle li, poi passa un vicino e dice, che stai facendo, cerco le chiavi le ho persone, e comincia ad aiutarti, dopo un po che non le trovate quello ti dice o ma sei sicuro che le hai perse qui, e tu rispondi, no le ho perse in case ma le cerco qui perché ce luce, ahhhhh che campione   Facciamo cosi anche nella vita!!! Andiamo a cercare le chiavi dove ce luce, non dove le perdiamo   Ce un problema dentro di noi, e andiamo fuori a cercare le risposte, stai male col tuo partner, ti fai un amante e ti scarichi Tinder, invece di parlarle, non ti senti felice allora prendi e cambi paese, e sapete che succede, niente dopo due settimane stai uguale, e te lo dice uno che sta da vent anni all’estero, hai un problema a lavoro e cambi lavoro, poi il problema succede di nuovo. Se non lo risolvi ti si ripresenta con vestigia diversa, e fino a che non lo superi si ripresenterà, I problemi sono come delle ombre te li porti dietro fino a che non li risolvi drasticamente, fino a che ti giri, li guardi negli occhi e li affronti, magari puoi aggiungerci un bel..cazzo guardi..io lo farei   Oggi vi accompagno in un episodio molto importante prendendo spunto dal libro di Wayne w Dyer, uno dei padri fondatori della crescita personale. Il titolo - le vostre zone erronee   Siamo a Libri per il successo - crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone, episodio 85     Apro una piccola parentesi, mi piacerebbe tanto mettere una doppia w in mezzo al nome e al cognome ha un non so che di poetico, Davide W Mastrosimone Abbiamo decine di migliaia di pensieri al giorno e la maggior parte sono disastrosi, tossici, negativi, pessimistici, la nostra mente è come un cielo tenebroso con nuvoloni scuri pronti a scatenare la tempesta, e questo libro è un raggio di sole che li apre li sfuma e fa tornare il bel tempo nella mente. Le zone erronee sono questi nuvoloni che ci portano sofferenza e tristezza, andiamo a vedere come far tornare il sole in un giorno di pioggia. Le zone erronee sono quei modelli di pensiero che scattano in base a determinate situazioni che ci portano ad auto sabotarci, a trattaci male, a vivere una vita che porta solo a una lenta e logorante disperazione.    Come sempre ogni libro che vi presento nel podcast non serve a nulla se non ci mettete del vostro se non lo applicate quotidianamente.   Le zone erronee sono 11 per l’autore, non voglio fare un riassunto, sapete che questo podcast non è un riassunto di libri ma un estrapolazione di concetti che provo sulla mia pelle e penso possano aiutare le persone, per tanto andiamo ad analizzare ciò che personalmente tiro fuori da questo libro.   Vi lancio subito un concetto trascendentale. Non possiamo controllare le emozioni. La tristezza, l’ira, la rabbia, non ce un bottone diretto per spegnerle e cambiarle, ma si esiste un modo, perché tu non controlli l tue emozioni, le tue emozioni dipendono dai tuoi pensieri, però si puoi controllare i pensieri, e di conseguenza le emozioni. In maniera indiretta. È fondamentale capire questo meccanismo.    E ora vi faccio una domanda, Cose meglio secondo voi, avere più pensieri positivi, o meno pensieri negativi? Pensaci qualche secondo   La risposta è meno pensieri negativi, non è cosi fondamentale pensare sempre bene, o sempre al meglio, perché vi dico una cosa se pensate in maniera ottimistica ma non sentite nel corpo che quello scenario che state definendo nella vostra mente possa succedere, è pressoché irrilevante.   Quello che si invece cambia tantissimo le carte in tavola, è non pensare in maniera catastrofica e negativa. State fermi con la mente, concentratevi sul prossimo passo, una zona erronea molto critica nella nostra vita è pensare che il passato, la nostra storia personale incida sul presente e sul futuro. Abbandona tutte quelle frasi tipo e sai mi è sempre andata male, andrà male anche questa volta, sono nato povero, non mi hanno dato niente in eredità, ho sempre avuto capi che mi intralciavano la carriera, sono fatto cosi è la mia natura non posso farci nulla cazzate, cazzate, cazzate, porcheria de cervello, basta fare le vittime, prendiamoci la responsabilità di pilotare la nostra vita, le nostre scelte lascia andare la tua storia, lascia andare il tuo passato, abbraccialo, accettalo, prendi tutto quello che è successo fai un bel respiro, e ora guarda solo a questo momento, e se devi alzare la testa è per guardare avanti. Che il passato che la tua storia che i tuoi errori, non ti definiscano. Lasciali andare, oggi può essere un nuovo inizio. TU SEI QUELLO CHE SCEGLI DI ESSERE OGGI NON QUELLO CHE ERI IERI   Personalmente, solamente questi concetti visti fino ad ora dovrebbero farci riflettere per giorni e se applicati possono cambiare radicalmente tutto.     Andiamo avanti, l’intelligenza secondo questa società viene da una buona formazione accademica, da un master, confondiamo l’intelligenza con la formazione accademica, ma l’intelligenza si misura dal livello di abilità di vivere una vita felice nonostante le avversità, gli ostacoli, una persona che si adatta e rimane di buon umore, speranzoso, guarda avanti, ,a soprattutto si prende le sue responsabilità Non puoi risolvere un problema con la stessa mente che lo ha creato. Riscrivi l’accordo che hai con la realtà, con la tua realtà. Hai fatto scelte con la tua mente che hanno creato situazioni nella realtà che non funzionano, di a te stesso- ho sbagliato, e voglio cambiare la situazione, ahh perché una cosa posso assicurartela, non verrà nessuno a salvarti, cambia, evolvi e trova soluzioni per andare avanti ma sempre col sorriso, con la pace, con l’armonia. Lavora su te stesso coltiva la pazienza, ce sempre la primavera dopo l’inverno, relax la tua maturità emotiva determina la tua intelligenza. Non pensare nemmeno un secondo che chiunque abbia una formazione accademica migliore della tua sia più intelligente.       Ora, è il momento di una dedica.   Per Alessandro da Casalecchio di Reno. E questa dedica te la fa la tua amata Sara, stai attraversando un periodo complicato, tieni duro, perché insieme ce la farete, unendo la passione, la dedicazione, gli sforzi un giorno, non troppo lontano raccoglierai quello che hai seminato, ma non abbandonare, continua a crederci, Ti sei lanciato dall’aereo ti sei buttato non temere continua a volare e il paracadute si aprirà Alessandro.E poi un altra cosa, Sara ti regala una seduta di coaching con me, quindi scrivimi, aspetto la tua mail cosi troviamo data e ora.     Un altra interessantissima zona erronea è l’amore. Sovente la felicità di una persona dipende dalle sue relazioni, puoi avere tutto ma se torni a casa e stai male col tuo partner ahimè quello è un grosso problema. L’amore ha tante definizioni, prova questa, l’abilità e la volontà di accettare e persone alle quali vuoi bene di essere chi sono, senza provare a cambiarle. Se hai un partner e ci sono 9 cose che non ti piacciono e una che ti ha fatto innamorare, presta attenzione a questa’ ultima, concentra i tuoi pensieri e la tua attenzioni sui lati positivi di chi hai affianco e accetta le persone per quello che sono, se le hai scelte, se le hai affianco, non provare a cambiarle è una lotta insensata. In una relazione dove due persone diventano una sola il risultato è avere due mezze persone, dichiarate la vostra indipendenza, coltivate voi stessi e aiutate l’altro a migliorare e evolvere insieme, cosi sarete due esseri meravigliosi che stanno insieme, e chi vi ferma poi. l’amore più grande è quello verso se stessi, parla a te stesso come parleresti ad un amico in difficolta, cambia i pensieri cambia le parole, non castigarti. Siete gli unici ad avere il controllo dei vostri sentimenti, nessun altro può ferirvi al di fuori di voi stessi.    Ora, due importantissimi aspetti del carattere che è necessario sradicare per trovare la pace, sarà un viaggio doloroso e impervio ma provateci, lavorateci. La colpa e la preoccupazione. Due emozioni inutili, distruttive. Quello che ci fa diventare matti non è l’esperienza che stiamo vivendo adesso ma i casini del passato che ci fanno stare male e sentire in colpa per ogni cosa, traumi che ci portiamo nel presente e che infettano le nostre azioni, e la paura di quello che succederà, pre occuparsi lo abbiamo visto in un altro podcast, preoccuparsi prima. Totalmente inutile. Anticipare, programmare, pianificare, fantastico, utile, necessario, ma stare male prima di stare male, santo cielo, è insensato e non è manco una cosa naturale, è un prodotto della mente. Sapete qual’ l’antidoto più potente alla preoccupazione?    L’azione, fate qualcosa, anche di microscopico, ma fate un piccolo passo per risolvere la situazione per sbrogliare il nodo, azione amici, quando sono triste per qualcosa che mi turba, mi siedo scrivo quello che mi fa male, prendo atto della situazione e poi rispondo, poi agisco, e mi metto in moto, fanculo, se non lo faccio io, non lo fa nessuno per me   Amici la vita è come leggere un libro dove non puoi tornare alla pagina precedente, presta quindi la massima attenzione quella che stai leggendo, perché non potrai mai più rileggerla.    Ho molte novità in arrivo, nelle prossime settimane vi faccio sapere, vi invito a chiunque volesse dedicare due parole a una persona speciale scrivetemi sul sito www.libriperilsuccesso.com e lo farò   Un caro saluto e tra pochissimi giorni torno col nuovo episodio di Febbraio          

02-23
11:04

Mastery -Robert Green #84

EPISODIO 84- MASTERY -ROBERT GREEN   SITO: www.libriperilsuccesso.com CORSI: https://libriperilsuccesso.com/impara/ COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/   Trascrizione del podcast Questo è il primo episodio del 2024 e molti mi hanno scritto per chiedermi cosa stesse succedendo, perché non usciva il podcast, grazie per avermi aspettato. Sono stato oberato dagli impegni   Un altra piccola novità, dato che i saluti sono troppi e non riesco a portarli più nel podcast ma mi emozionava farlo e ne sono rammaricato, ho deciso di fare un altra cosa. se qualcuno di voi desidera fare una dedica a una persona speciale, a un compagno e o compagna a un amico in difficoltà, scrivetemi raccontatemi e ritaglierò un piccolo spazio nel podcast per dare qualche parola di supporto a questa persona e voi potete farglielo sentire magari per  sollevare il morale, motivarla aiutarla, mandatemi le vostre dediche al sito www.libriperilsuccesso.com trovate un formulario per scrivermi ce pure la mail o mandatele su LinkedIn o instagram. Anche se lego molto di più LinkedIn. Vi aspetto, mi mandate il nome, il paese, quello che volete dirgli e io lo faccio, ovviamente vi avviso di quando esce il podcast con la dedica cosicché potete stare attenti e inviarlo a questa persona. ci ho pensato sotto le feste, mi pare una cosa carina.      Bruce lee diceva: Non temo l’uomo che ha allenato 10 mila calci diversi, temo l’uomo che ne ha allenato uno solo 10 mila volte. Sti Cazzi quanto ha ragione ragione bruce   La società è cambiata, basta andare indietro una generazione, i nostri genitori, entravi in un azienda, ci rimanevi 30 anni, facevi una famiglia, una casa, eri protetto in qualche modo, oggi quella protezione è crollata, sia da parte di un azienda, che ti prendeva dalla culla alla bara professionale, sia dalla comunità, i grossi nuclei famigliari si sono sgretolati in qualche modo, ho come la sensazione che le persone sono molto sole, dipendono da loro stessi e dalle loro abilità. Tantissimi cambi succedono in pochissimo tempo, e sta diventando difficile stare al passo.    Ma ce una strada che il libro dal quale prendiamo spunto oggi suggerisce.  Mastery di Robert Green. Mastery vuol dire padronanza, dominare una qualche tipo di abilità cosi tanto da diventarne padrone. Tu puoi essere un esperto, magari all’interno di un azienda, ti licenziano e sei a casa, ma sei uno che ha una padronanza di qualcosa, se ti licenziano nessuno te la porta via e qualcun’altro ti viene a chiamare.  Diventi difficile da sostituire ed estremamente richiesto dal mercato. E i lavori stanno cambiando, il designer si trova a lottare contro canva, il traduttore con google translator, lo scrittore con chat gpt. Il cassiere con la cassa automatica le compagnie fanno outsourcing n parti del mondo dove il costo del lavoro è più economico. e sarà sempre peggio. Come facciamo allora a diventare padroni di un abilità che ci permetta di sopravvivere bene a questi cambiamenti. Come facciamo a capire qual’è questa abilità e come possiamo svilupparla cosi bene e cosi tanto da diventarne padroni, acquisire il Mastery, titolo del testo di oggi, questo è libro per il successo crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone e siamo all’episodio ochenta ycuatro.    Nasciamo, entriamo in un sistema scolastico, e a un certo punto della vita realizzi che dovrai guadagnarti da vivere e le persone a quel punto prendono una strada, ci sono strade chiare, studiare legge, studiare medicina, tracciare una linea che più o meno sai dove va a finire, altri invece e mi includo, hanno una carriera a zig zag, prendono una scelta, poi un altra, non sanno manco perché, senza una direzione e si trovano dopo qualche anno ad avere una serie di strumenti e conoscenze segmentate e non sanno bene definire che tipo di professionisti sono.E probabilmente dopo 10-15 anni di professione non sai bene come ci sei finito. Hai 40 anni, ti giri e non sai che cazzo e successo. Non vuol dire che tu non sia professionalmente forte, ma puoi comprendere che molte delle scelte che hai preso sono dovute a ragioni esterne. I soldi, magari il luogo dove vuoi lavorare. Dipendono dalle coincidenze, e non ci fermiamo mai a guardare indietro e osservare quello che sta succedendo. Non ce un senso. Non ce una visione, non ce uno scopo. Manca quella curiosità primordiale che da bambini per esempio ci affascinava. Ve la ricordate qualora la vostra?   Steve Jobs quando aveva 6 anni vede nel suo garage un sacco di apparecchiature elettroniche che lo catturano, lo affascinano. Quando Albert Einstein riceve una bussola da suo padre ancora bambino ne rimane ammaliato e comincia ad affascinarsi a queste forze dell’universo che non si vedono ma esistono come il magnetismo che muove la bussola. Tutti abbiamo un momento rivelatore da bambini che ci cattura, ma poi crescendo ce ne dimentichiamo, lo chiudiamo in un cassetto e andiamo avanti seguendo le pressioni esterne, per esempio io ero innamorato dei dinosauri, li conoscevo tutti, giocavo con le miniature, sapevo tutto e volevo libri riviste sui dinosauri, e archiviavo le informazioni li catalogavo.quando usci jurrassic park mi misi a piangere. Oggi faccio il venditore chissà avrei dovuto fare l’archeologo, ma ce una cosa che ricordo della mia infanzia che in qualche modo è tornata da me, l’ho ritrovata, m ci sono ricollegato. ero bravissimo a scuola a fare una sola cosa, per il resto ero nella media o pure sotto la media per la naturale inclinazione a non fare un cazzo. Ero un fenomeno già alle scuole medie a fare riassunti. Se prendevo un testo trovavo i due o tre punti importanti e li estrapolavo, ero portato per riassumere, tirar fuori poco da tanto. E in maniera naturale. Oggi il mio podcast richiede questa abilità, probabilmente è l’abilità più importante che mi ha permesso di prendere libri da 200-300 pagine e tirarci fuori 10 minuti di podcast. In qualche modo ho ritrovato una vocazione una curiosità primordiale e l’ho sviluppata in età adulta.   Tutti abbiamo una voce che sentiamo, una vocazione, una curiosità primordiale come la chiama Robert Green ed il primo passo, lui ha un ipotesi molto affascinante, pensa che le persone di estremo successo sono quelle che si collegano prima a questa vocazione, se lo capisci a sei anni e lo porta avanti tutta la vita è ovvio che qualcosa la combini, se lo capisci a 40 hai meno tempo, ma puoi certamente fare tante cose stupende per te e per gli altri, il problema è se lo non capisci mai. Vai a fare una vita che non è tua. Ma è frutto di influenze esterne. È quel senso di destino di scopo che senti tra le vene che ti porta a fare scelte diverse dalle persone    Michael Farady, uno scienziato inglese, quello che ha inventato la gabbia di Farady. Nasce 1790 in Inghilterra, il padre era un fabbro, un fabbro in quei tempi sta nella scala molto bassa della società. Nonostante questo diventò uno dei più importanti ricercatori scientifici sui campi elettromagnetici  Potrebbe sembrare la storia di un uomo che ha superato gli ostacoli, ma non si spiega, nel 1790 il figlio di un fabbro non può diventare uno scienziato. Perché dovevi entrare in un Università, fare una scuola prima tipo eaton o un istituto molto upper class, era pressoché impossibile che una persona di quella classe sociale nell’Inghilterra del 1700 diventasse uno scienziato, uno dei più importanti della storia. Da quando era un bambino venendo da una famiglia estremamente religiosa aveva quella forte convinzione che dio fosse dappertutto, che la fede fosse una forza invisibile ma che si esisteva, quindi parliamo di uno che già crede che ci siano forze che hanno un impatto, ma che non si vedono, e questa è la base di molte scienze. Tu non vedi l’elettricità, ma ce, non vedi un campo elettromagnetico ma ce.  Un giorno il piccolo Michael entra in una libreria e rimane ammaliato dai libri di scienza, e mostra un entusiasmo spaventoso tanto da incuriosire il proprietario della libreria che gli offre un lavoro come fattorini nella libreria. Il suo entusiasmo e il modo in cui si dedicava al lavoro gli porta una promozione ad apprendista rilegatore cosa che lo faceva salire nella classe sociale di quei tempi era già un grande successo, e grazie al suo entusiasmo il proprietario gli offre qualcosa che non aveva mai offerto a nessuno, la possibilità di portarsi a casa i libri del negozio e poterli studiare. E lui lo fa, ma in un modo che nessun altro avrebbe fatto. Prende tutti i libri di chimica, elettricità scienza, e li divora. Ma poi trova un libro che gli cambia la vita, uno dei primi libri di crescita personale mai scritti, che si chiama the irmpovment of the mind, come migliorare la mente, anche se non sei stato ammesso o hai avuto l’opportunità di studiare, boom, quello non solo lo legge ma lo applica e comincia a studiare tutto quello che può in un modo molto diverso. Faraday porta lo studio a un altro livello, comincia a scrivere note, a disegnare diagrammi e mette tutto in dei quaderni e crea un enciclopedia di scienza. Un giorno un famoso scienziato entra nella libreria, e il proprietario gli fa vedere quello che questo ragazzo di 17 ha fatto e da li tutto inizia. Questo scienziato lo invita a delle lezioni e conosce un famoso ricercatore Humphry Davy. Quel mondo o affascina ma sa che non sarebbe mai potuto entrare nel circolo accademico, allora comincia a scrivere lettere offrendosi come apprendista a tutti i ricercatori del momento includendo hUMPHRY davy, che per coincidenza, o magia, rimane cieco temporalmente per un incidente durante un esperimento, e accetta Michael Faraday come apprendista per una settimana, dove il ragazzo va oltre le aspettative. E dopo quella settimana di lavoro eccezionale, passano qualche mese dove lui insiste a scrivere, e finalmente gli viene offerto il lavoro di assistente di Davy. Dove finalmente ha la possibilità di sperimentare e vivere il laboratorio, e comincia la sua carriera divina che lo porta entrare nella royal a

01-31
15:07

Maktub - PauloCoelho #83

EPISODIO 83- MAKTUB -PAULO COELHO   SITO: www.libriperilsuccesso.com CORSI: https://libriperilsuccesso.com/impara/ COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/   Trascrizione del podcast Ultimo capitilo di libri per il successo per questo 2023. Episodio 83, questo è un podcast di Davide Mastrosimone, mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com   Desidero accompagnarvi in questo finale di anno con un episodio diverso. Vorrei che fosse un monito a tutte le persone che stanno male. Che soffrono, ogni giorno, senza mostrarlo. Mi rendo conto sia qualcosa di doloroso. E vorrei fare due cose essenzialmente, la prima è condividere una personale visione della vita, e la seconda leggervi alcune storie tratte dal libro MAKTUB di Paulo Cohelo, storie per riflettere e per scaldare l’animo.   Io ho fatto un salto recentemente. Non è la prima volta. Ma questa volta è da una vetta altissima, la più alta di tutte per me. Mi sono buttato da una montagna. E fa paura. Manca il fiato, ci sono giorni dove l’ansia prende il sopravvento. Quando l’attività mentale tossica brucia le giornate. Quando salti devi considerare che il prezzo del progresso e del tuo cambiamento è il dolore. Ne devi essere consapevole.   Molti vivono fermi sulla vetta della montagna e guardano gli altri saltare, fanno una vita agiata, comoda, spengono quella vocina che gli dice di fare qualcosa, non l’ascoltano più. E va benissimo. Solo che chi intraprende un percorso di trasformazione quella vocina inizia a sentirla sempre di più, e alla fine salta. Ma saltare dalla vetta implica una serie di problematiche.  Una su tutte, devi avere fede che si apra il paracadute. O ti schianti, finisci in mille pezzi. È estrema la questione. Ma il paracadute non si apre subito.  All’inizio del salto sei felice, te la godi, vedi il panorama, ogni tanto di giri e guardi le persone che son rimaste, diventano sempre più piccoline, poi il volo va avanti e ce un punto dove dovrebbe aprirsi il paracadute, ma non si aprirà, non si apre subito. Continui a scendere, e ti godi un pò meno la vista, inizi ad aver paura. Voglio dirvi una cosa, quel cazzo di paracadute, si deve aprire.    A chiunque sia in volo, abbiate fede, credeteci, fate ogni giorno un passettino in più, pensando che si aprirà. Perchè si apre amici. Non quando volete voi, non come volete voi, qualche botta la prendi, vi schianterete su qualche roccia, farà male, vi romperete qualche costola, fare malissimo, ma dovete avere una ferma speranza che si aprirà.   E per chi non ha ancora trovato il coraggio di saltare, ricordatevi La magia che cercate nella vita la trovate dietro la paura. Non voglio solamente esistere in questa vita, voglio vivere. E di conseguenza, saltare.   Abbiamo da fare una scelta la mattina quando ci alziamo e la sera quando andiamo a dormire. Nella nostra testa ci sono due lupi feroci, che ogni giorno si guardano negli occhi e si sbranano, quello che vince prende il sopravvento. Un lupo rappresenta i pensieri che tu domini e gestisci, il silenzio nella mente, i pensieri basati sulla realtà e sulla speranza, sull’amore sulla gratitudine l’altro rappresenta la tossicità, la negatività il dramma la catastrofe la distruzione logorante della tua mente, il passato e futuro.  ogni mattina e ogni sera devi scegliere quale dei due lupi nutrire. Quando vai a letto, inserisci un immagine speranzosa verso il domani, quando ti alzi di a te stesso che sarà un bel giorno. Anche se non hai voglia, anche se tutto ti dice di non fare certe cose, falle lo stesso.      Ora lasciate che vi legga alcune storielle tratte dal libro Maktub, di Paulo Cohelo, non ve le commento, le leggo e lascio un piccolo spazio tra una e l’altra, sono quelle che mi hanno colpito di più, mi hanno fatto pensare, poi ognuno ci trova qualcosa di diverso di soggettivo di personale, fatto sta che se vi trovate in dei momenti difficili, aprite questo libro, anche a caso, e leggete un paio di storie, sentite una specie di tepore che vi riscalda l’animo.   

12-28
18:05

EGO - Leonardo Dri #82

EPISODIO 82 - EGO - LEONARDO DRI   SITO - www.libriperilsuccesso.com PARLA CON DAVIDE -https://libriperilsuccesso.com/migliora/  CORSO DI LINGUAGGIO DEL CORPO -https://libriperilsuccesso.com/courses/impara-le-basi-del-linguaggio-del-corpo/ Trascrizione dell'episodio Un paio di settimane fa per il primo podcast di dicembre ho intervistato un autore veneto, Leonardo Dri, che ha scritto un libro intitolato EGO- un manuale di decrescita personale- Abbiamo fatto una chiacchierata, un intervista, ma stavo fuso e mi son dimenticato di registrarla, per tanto chiedo venia al caro Leonardo e racconto gli spunti tratti dal suo testo  come faccio solitamente. Questo è libri per il successo, crescita personale da strada, episodio numero 82 Prima di tutto spero abbiate passato delle feste meravigliose coi vostri cari e vi auguro che questa fine del 2023 sia l’inizio di un cambiamento importante per tutti voi. L’EGO è per me è un problema. Anche molto importante. Vi spiego, sono un divoratore di informazioni che riguardano tutti quegli aspetti che le persone possono utilizzare per cambiare, per migliorare. Io ne ho sempre avuto rispetto, e necessità. Non sono pressoché mai soddisfatto di me stesso. Sono una persona estremamente cervellotica, che pensa tanto, che pensa troppo. E che pensa male. E quando mi guardo intorno capita sovente la stessa identica cosa. Trovo un autore, un divulgatore, un guru , un mentore quello che vuoi, inizio a seguirlo a trovare negli inizi della sua divulgazione delle meravigliose informazioni. Che uso, faccio mie, provo, e continuo per un periodo a seguire queste persone, fino a un punto che capita davvero spesso, che cominciano a starmi sui coglioni. Ma tanto. Succede che diventano i monumenti di se stessi, come diceva il grande montanelli riferendosi a mussolini.  Tu inizi bene. Con i giusti presupposti, poi finisci per gonfiarti. E ai miei occhi esplodere. Leonardo l’autore del libro si è presentato all’intervista con un palloncino, e ha iniziato a gonfiarlo, già li in quel momento mi ha completamente catturato. E la metafora del palloncino io la vivo ogni volta che trovo qualcuno che mi ispira. Si gonfia, e poi scoppia. Tanto che vi svelo un segreto. Prima di registrare un podcast torno mentalmente all’ovile, ripercorro certi momenti della mia vita, quelli dove ho fallito, dove ho sbagliato, dove ho perso, dove ho preso testate, quindi la maggior parte, e mi ricordano chi sono, ovvero il frutto di tante esperienze e di tanti errori, il frutto dei fallimenti. E questo mi permette di rimanere me stesso, e non dimenticarmi che questo podcast è per aiutare realmente le persone, e ce da stare coi piedi per terra, perché mi sono promesso di non finire come quel palloncino. Tuttavia, mi rendo conto, e ancora di più parlando con Leonardo che l’EGO se calibrato in maniera consapevole può aiutarci, personalmente potrebbe spingere il mio progetto, ma lo temo, tanto. Non uso social media, dovrei farlo, non faccio video, dovrei farlo, e tanto altro. In questo podcast esaminiamo cos’è l’EGO, come possiamo percepirne la presenza in noi, e negli altri,  capirne i limiti, usarlo a nostro favore.  L’EGO è il se, vuol dire io, ma come dice Leonardo EGO vuol dire tante cose, se leggi un trattato psicologico o filosofico, trovi definizioni diverse. L’EGO è ciò che ti rappresenta, ed è collegato all’autostima. La competenza di stimare se stessi. l’EGO viene considerato il nemico, un qualcosa di molto negativo, ne avevamo fatto un podcast di un libro proprio intitolato così , l’ego è il nemico. Trovo di estrema importanza trattare un argomento da diversi angoli, per creare opinioni anche contrastanti di qualcosa Non è qualcosa di totalmente negativo, come dice Leonardo, possiamo pensare all’EGO anche come un motore, ci permette di avere la capacita di mostrarci, di avere iniziativa, di esporsi, può aiutare molto le persone nella vita. Sempre e quando viene utilizzato col contagocce Ma come si capisce qual’è il limite? Perché non ci accorgiamo quando il nostro EGO comincia a gonfiarsi. Leonardo dice che è molto difficile accorgersene, è come se fosse  posizionato in un punto cieco. Quindi o siamo lucidi e abituati a misurarci con dei commenti critici anche negativi, o diventa molto difficile accorgersi che l’EGO sta esplodendo.  Pensate che molti dirigenti si circondano di persone accondiscendenti, che dicono sempre di si a tutto, che supportano ogni decisione, e non riescono a essere critici. Se ti circondi di gente così, è impossibile ricevere osservazioni che possono aiutarti a crescere. Ma nn funziona solo in ambito aziendale. spesso le persone non chiedono un opinione su se stessi per paura,  Cosa ci perdiamo, quanto è utile nella vita uno che ti dica una dura verità senza perbenismo, in maniera cruda, poi non è detto che tu debba fare o meno quello che ti consiglino, ma ascoltalo e accoglilo Abbiate il coraggio di circolari di gente che vi vuole bene, e che vi dice quello che pensa e non quello che volete sentirvi dire.  Ve lo suggerisco spesso, di non parlare delle vostre mete, dei vostri obiettivi, perché se siete circondati da persone che son accondiscendenti vi diranno sempre qualcosa di positivo, che gonfierà il vostro ego tanto da sentirvi già pieni e soddisfatti, prima ancora di aver realizzato qualunque cosa.  Inserite nella vostra cerchia di persone di fiducia, qualcuno che sappia dirvi la verità. Sceglietelo, diteglielo, da oggi vorrei che mi dicessi le cose come stanno secondo te, perché apprezzo la tua visone.  Un modo per cominciare a prendere consapevolezza del proprio EGO, è osservare negli altri le cose che ci infastidiscono.  Leonardo spiega che esiste un Bias cognitivo, che ci porta ad essere infastiditi dai difetti altrui che intimamente riconosciamo in noi stessi.  Se uno ha l’abitudine di parlare sopra le altre persone, ci infastidisce, quindi capiamo che questa azione non va fatta. Ma intimamente ci scatta questo fastidio perché anche noi vorremmo parlare sempre, tutti vogliono parlare, prendere consapevolezza è abituarsi a stare zitti, ed ascoltare, ad osservare. Quello che ci da fastidio negli altri ci da informazioni molto intime su noi stessi Il libro ha degli esercizi alla fine di ogni capitolo, ma ce ne uno secondo la mia personale opinione che dovremmo fare tutti.  Prendi un foglio, una penna, scrivere è importante, torniamo. Usare la penna, è terapeutico. Descrivete una storia un aneddoto che riguarda un vostro fallimento. Un vostro insuccesso. E quando ne avete occasione, raccontatelo. A una persona, a un gruppo di persone. Io questa cosa l’ho fatta spesso, e vi assicuro che le persone cambiano l’opinione su di voi quando avete il coraggio. La vulnerabilità di raccontate un insuccesso piuttosto che vanagloriarsi per un successo. Provate Leonardo nel suo libro e nella chiacchierata fa luce su una questione che viene spesso abusata, quella della sindrome dell’impostore. Ci sono dei momenti dove le cose iniziano ad andare bene, succedono delle cose positive, abbiamo un riscontro positivo, e li inizia una specie di dinamica masochista e di auto sabotaggio. Leonardo con estrema lucidità elabora questo concetto, non è una sindrome dell’impostore, ma il fatto che iniziamo ad avere dei sani dubbi su quello che stiamo facendo, sui risultati che abbiamo raggiunto, che è una cosa normalissima. Non è una sindrome.  Se sentite di non meritare qualcosa o comincia a traballare la vostra parte emotiva appena toccate con mano qualche traguardo, state tranquilli, è normale, avere dubbi è normale e anche sano. Andate avanti- Per me l’ego è come un entità che stacca assegni, in molte persone questi assegni sono scoperti, non hanno quesi soldi in banca, e prima o poi viene fuori, quello che si è importante è non staccare assegni di un valore che abbiamo ma che non vogliamo mostrare, penso che se il tuo valore sia 10, stacca un assegno da 10, ne da 9, ne da 11 Per concludere riassumiamo in maniera pratica 3 esercizi da fare subito in merito al vostro ego Osserviamo gli altri, notando gli aspetti che ci infastidiscono, e proviamo a comprendere perché. Le persone sono uno specchio di quello che sentiamo. Circondatevi di alcune persone in grado di darvi opinioni sincere, se non le avete, trovateleUltimo, scrivi una storia di insuccesso su un foglio, poi abbi il coraggio di raccontarla a qualcuno pubblicamente  

12-28
10:00

Parole Magiche - Jonah Berger #81

EPISODIO 81 - PAROLE MAGICHE - JONAH BERGER   SITO - www.libriperilsuccesso.com PARLA CON DAVIDE -https://libriperilsuccesso.com/migliora/  CORSO DI LINGUAGGIO DEL CORPO -https://libriperilsuccesso.com/courses/impara-le-basi-del-linguaggio-del-corpo/    TRASCRIZIONE DEL PODCAST   L’argomento di oggi sono le Parole. trovo di un importanza estrema prendere coscienza di quello che diciamo, le parole descrivono il tuo mondo, se ascolti qualcuno che parla e analizzi le parole che sceglie puoi capire tantissimo di questa persona. E le parole sono uno strumento di creazione, di invocazione, non è un caso che nell’immaginario collettivo certe parole sono associate alla magia, il mago dice abracadabra, che vuol dire creo quello che dico, più magico di cosi, sono invocazioni. E come parli definisce chi sei.  Siamo all’episodio 81 di libri per il successo, crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone. Oggi prendiamo spunto dal libro Le parole magiche di Jonah Berger  professore di marketing e esperto di linguaggio. Questo libro mi è stato suggerito e regalato da Andrea della casa editrice Egea a Milano quindi lo ringrazio di cuore Vorrei riuscire a farvi prestare attenzione a quello che dite, credici o noi, ha un impatto sulla tua vita. Garantito. Le parole sono come un boomerang che esce dalla nostra bocca non ce un cazzo da fare tornano indietro, hanno degli effetti sulla realtà, piccoli grandi invisibili trascendentali, ma hanno degli effetti. Il libro di oggi entra direttamente nel percorso che stiamo facendo perché ci da strumenti importanti per identificare alcune parole che creano magia Partiamo subito con una carrellata di esempi pratici, da usare subito nella vostra vita. Dite perché Fecero un esperimento sulla persuasione in un università americana.Un membro del team si è seduto a uno dei tavoli della biblioteca in attesa che qualcuno cominciasse a fare fotocopie. Quando l’aspirante fotocopiatore appoggiava il materiale sulla macchina, il ricercatore entrava in azione. Si avvicinava al malcapitato, lo interrompeva e gli chiedeva di passare davanti e usare lui per primo la fotocopiatrice. I ricercatori hanno sperimentato diversi approcci. Ad alcuni hanno fatto una richiesta diretta: «Mi scusi, ho cinque pagine. Posso usare io la fotocopiatrice?». Con altri hanno aggiunto la parola «perché» («Mi scusi, ho cinque pagine. Posso usare io la fotocopiatrice, perché vado di fretta?»). I due approcci erano presso-ché identici. In entrambi i ricercatori hanno detto con gentilezza «Mi scusi», in entrambi hanno chiesto di usare la fotocopiatrice e in entrambi hanno parlato delle cinque pagine da fotocopiare. Anche l’imposizione era la stessa. In entrambi i casi l’aspirante fotocopiato-re ha dovuto interrompere la sua attività, togliere il materiale dalla fotocopiatrice e girarsi i pollici mentre chi gli era passato davanti terminava il suo compito. Ma i due approcci, pur essendo simili, hanno sortito effetti molto diversi. L’aggiunta della parola «perché» ha fatto aumentare di oltre il 50 per cento il numero di persone che hanno permesso al ricercatore di saltare la fila. Ogni  volta che esprimete una volontà un desiderio o chiedete qualcosa a qualcuno chiarite il perché. Vi farà aumentare le possibilità di essere ascoltati.  Fate un esperimento al supermercato, chiedete a quello che sta davanti a voi se potete passargli davanti, vedete che succede, e il giorno dopo andate di nuovo e chiedete a quello che sta davanti posso passare davanti a lei nella fila perché sono di fretta e devo scappare a casa. Fate una prova.  Osservate le reazioni, lasciate a casa la vergogna fregatevene, divertitevi provate sperimentate. Solo cosi si impara                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  Trasforma il verbo in identità   Se dici a un bambino di sistemare la stanza la possibilità che non lo faccia è altissima, ma se dici al bambino, vuoi farmi da aiutante mentre sistemiamo la casa, tu potresti iniziare dalla tua stanza mentre io faccio la cucina e il bagno, gli hai dato un identità, ora è un aiutante Funziona anche al contrario pensate che in Spagna a casa avevo cambiato  il fornitore della fibra e mi avevano installato tutto e dopo un po di mesi cera da cambiare mi pare il modem e fatto sta che la fattura di questo cambio non entrava nell’addebito bancario che avevo in automatico e per qualche ragione non la scalarono era tipo 9 euro una cazzata, e mi chiamarono dandomi del moroso, ma pezzi di merda per nove euro un moroso, mi incazzai tantissimo, divenni un demonio ti pago tutti i mesi centinaia di euro perfettamente e perché tu non ti sei scalato i soldi dal conto che avevi mi chiami moroso, buahh me li son mangiati, tanto che poi mi hanno regalato il modem, mi avevano dato un identità. Che non mi piaceva, ma se avessero detto devi pagare 9 euro lo facevo e me ne stavo zitto, ma se mi chiami moroso mi offendi,.È come quando uno fa un imbroglio o è un imbroglione, è molto diverso, sei uno che corre o sei un corridore, usate le parole che vi danno un identità, che danno un identità agli altri, nel bene e nel male hanno effetti potentissimi, se volete incoraggiare qualcuno a fare o non fare qualcosa. Se ti dicono non evadere le tasse, ma sai, su via, ma se ti dicono sei un evasore eh brutto   Dire «non lo faccio» invece di «non posso farlo»  È stupefacente come il linguaggio sia in grado di incoraggiare le azioni desiderate. il linguaggio fa anche qualcos’altro: indica chi ha il controllo.  Di fronte alle tentazioni, spesso diciamo «non posso». Quel tirami- sù ha un aspetto delizioso, ma non posso mangiarlo perché sto a dieta. Vorrei fumare quella sigaretta ma non posso. Un minuto dopo ce l ha in bocca.  Mi piacerebbe andare in vacanza con te, ma non posso perché sto cercando di risparmiare. Diciamo automaticamente non posso perché ci consente di descrivere facilmente il motivo per cui non siamo in grado di fare qualcosa. noi abbiamo obiettivi che cerchiamo di raggiungere. Fare più esercizio fisico e perdere un po’ di peso. Ma spesso  ci risulta difficile raggiungere i risultati che invochiamo. La tentazione è uno dei principali colpevoli.  Tuttavia alcuni esperimenti hanno dimostrato che se cambia il non posso, che allude a una volontà repressa di farlo, non posso ma ovviamente voglio, e lo sostituiamo non non faccio, i risultati nella realtà sono migliori, non mangio quella torta, non fumo, provate a dire non posso perché, il motivo che ne sussegue è sempre una costrizione esterna non una volontà, ma se dite non mangio perché, è una scelta vostra, il vostro corpo la vostra mente si irradia di un controllo di una gestione delle emozioni che con il linguaggio precedente non riuscivate a raggiungere.    Trasformare i dovrei in potrei    Se siete davanti a un problema, una sfida, vi invito a chiedervi non cosa dovreste fare, ma cosa potreste fare. Ce un abisso tra il tipo di risposta che viene fuori se ti chiedi cosa dovrei fare a cosa potrei fare, lo sentite proprio sulla pelle, il dovrei è un dovere, un sottostare alle regole, ai processi, va fatto cosi, punto, il potrei apre a delle soluzioni diverse, ti stai dando la possibilità di andare fuori dagli schemi, di avere un illuminazione, di guardare il problema da una angolatura diversa, io lo sento addosso, provatelo ora, pensa. Un problema che ti sta assillando prova a chiederti cosa dovrei fare, e poi cambiarlo in cosa potrei fare, lo sentite che la mente accelera, va a un marcia in più, è incredibile. E poi aggiungo io una parolina magica, non dite come posso risolvere il problema, ma dite come posso aggiustare il problema, aggiustare, usate questa parola davanti ai problemi, risolvere o superare o affrontare, ingigantiscono il problema, aggiustare, magari basta un giro di cacciavite per sistemare tutto.      Parlate con voi stessi  Il linguaggio ci permette anche di distanziarci e potenziarci, pensate al giorno prima di un esame, o quei minuti che precedono una presentazione un avvenimento importante per voi, state per entrare in scena, e ricordatevi la vita è uno spettacolo che non permette prove, si fa in diretta senza prova generale. Siete pronti, avete studiato scritto fatto memorizzato vi siete preparati, ma continuate ad avere ansia, vi state cacando sotto, succede sempre, ecco come le parole possono venire a soccorrerci in questi momenti, pensate quando voi non siete chi deve fare questo esame o questa presentazione, chi vi vuole bene vi dirà andrà tutto alla grande, non preoccuparti, sei bravo a parlare in pubblico e per giunta ti sei pure preparato…perché non farlo noi stessi, dissociati, e nella tua mente o parlando quindi invocando ad alta voce dite a voi stessi queste frasi, andrai benissimo, lo hai fatto tante volte e lo farai anche questa, o usate il vostro nome, Davide, tu puoi farlo, tu sei in grado di farlo, Davide ti sei preparato vai e spacc

11-30
14:11

The Mountain Is You - Brianna Wiest #80

EPISODIO 80 -LIBRI PER IL SUCCESSO- CRESCITA PERSONALE DA STRADA   SITO - www.libriperilsuccesso.com PARLA CON DAVIDE -https://libriperilsuccesso.com/migliora/  CORSO DI LINGUAGGIO DEL CORPO -https://libriperilsuccesso.com/courses/impara-le-basi-del-linguaggio-del-corpo/    Trascrizione del podcast Vi è mai capitato di trovarvi in una situazione ideale, perfetta, dove essenzialmente tutto va come deve andare. per esempio in una relazione sentimentale, e per qualche cazzo di ragione misteriosa, iniziate a creare problemi dal nulla, a sabotarla voi stessi, tanto che a un certo punto quella relazione cosi perfetta va a farsi fottere.    Perché succede?   A me è successo, mi succede tutt’oggi, è come una forza invisibile che quando finalmente ottieni quello che desideri, lo stringi tra le mani, iniziano a concatenarsi degli episodiche ti fanno scivolare via la vittoria. Si chiama auto sabotaggio   E ne parliamo prendendo spunto dal libro di Brianna Wiest, la montagna sei tu, siamo all’episodio 80 di libri per il successo, crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone.    Il testo ha come obiettivo accompagnarti in un viaggio per raggiungere il tuo vero potenziale. Trasformare l’auto sabotaggio in un dominio completo delle tue emozioni.   Le nostre paure, le nostre abitudini logoranti il nostro orgoglio, i traumi del passato sono dei blocchi che ci impediscono di trasformarci in quello che siamo. L’auto sabotaggio avviene quando la tua parte inconscia si scontra con la tua parte cosciente, come due placche tettoniche, si muovono, sollevando strati di roccia che diventano montagne, il nome scientifico è orogenesi, e non centra assolutamente un cazzo con quello di cui parleremo ma già che ci siamo…   Questi blocchi non sono degli ostacoli ma delle guide verso la direzione che ci aspetta, vi stanno dicendo che ce qualcosa che non va. Sono dei segnali, degli indizi che se cogliete vi portano sulla strada giusta, giusta per voi.  Identificare queste tendenze negative smascherarle ci permette di ottenere una nuova forza, che ci rinvigorisce, ci rende inarrestabili.   Le persone cambiano quando il dolore della routine diventa cosi forte, cosi intenso che fare un salto nel vuoto, verso una strada fa meno paura che rimanere su quella vecchia, ma perché, mi chiedo, dobbiamo aspettare questo dolore così intenso, cosa ci frena dal cambiare oggi?    La risposta è facile, l’auto sabotaggio, che non è altro che un meccanismo inconscio che ci trattiene dall’affrontare questo dolore, perché il nostro cervello evita ed eviterà sempre con ogni mezzo attraversare il dolore. è un meccanismo di difesa, che previene i problemi invece di affrontarli.    Davanti ogni ostacolo tutto il nostro corpo lotta per evitare di superarlo. Fa di tutto per mantenere una facciata di felicità piuttosto che sperimentare la vera gioia, che sta sempre oltre il dolore.  Liberarsi da queste catene è terribilmente difficile. E prima di liberartene devi poterle vedere. Ma personalmente mi pare già qualcosa di miracoloso capire quello che succede dentro di noi, prenderne coscienza è l’inizio di un cambiamento.    Una volta che hai identificato questi comportamenti di sabotaggio, ce da risolverli. Vi faccio degli esempi di questi comportamenti.    lavorare tanto, troppo, spesso questo meccanismo è attivo perché ci porta a evitare la nostra vita, preferisci stare 3 ore in più in ufficio piuttosto che tornare a casa, la domanda che devi porti è questa, perché non voglio tornare a casa, cosa ce a casa che mi fa stare cosi male che preferisco passare la serata in ufficio, senza manco percepire un riconoscimento di tutte queste ore investite, da cosa sto scappando?   Oppure quando prestiamo troppa attenzione a quello che la gente pensa di noi, ci sono persone che vivono la loro vita in base a quello che gli altri dicono o pensano di loro, quando vi assicuro che a nessuno importa e pochissimi pensano a voi sono troppo indaffarati a pensare cosa pensate voi di loro. questo indica un insoddisfazione intima, verso noi stessi, verso chi siamo, e se cerchi la validazione in tutte queste aree vuol dire che ce un problema, da risolvere, un vuoto da colmare.   Questi vuoti sovente li colmiamo spendendo molti soldi, in distrazioni vari, riempiamo la vita di oggetti materiali per tenerci occupati, per evitare di affrontare determinate situazioni intime. Quali sono queste situazioni? Cosa genera questo vuoto che provo a colmare con gli oggetti?     Se cambiamo le domande, cambiano le risposte. E queste risposte vi cambiano la vita.     Le montagna da scalare non sono quasi mai dei problemi esterni ma inquietudini che abbiamo dentro, guardate dentro non fuori, il problema è sempre li. Questa montagna è quello che ti blocca dalla vita che vorresti, percorrere il sentiero che la attraversa è l’unico cammino verso la libertà, e già solamente percorrendolo diventate un altra persona.   L’atto di amore più grande più assoluto che possiate fare per voi stessi è smettere di accettare una vita che vi rende tristi e insoddisfatti, prendere atto che vi fa sentire in questo modo e pianificare una strategia per cambiarla.    Sapete che lo stomaco è direttamente collegato alle emozioni, pensate alla frase ho agito di pancia, di istinto, mi da il voltastomaco questa persona. il vostro sistema gastrointestinale è in grado di archiviare informazioni ed elaborarle più velocemente del vostro cervello, pensa quando conosci qualcuno di nuovo in un secondo o due hai un impressione d’istinto, ma d’altra parte se eviti di ascoltare e tirar fuori quello che provi e senti ogni giorno ti rimane sullo stomaco, l’infelicità, il non vivere secondo i vostri principi, e far si che la parte che ti blocca per paura del cambiamento vinca questa battaglia, ha delle ripercussioni sul corpo e sulla salute.   Fai riemergere la voce interna che risolve i problemi non quella che li amplifica. Abbiamo smesso di ascoltare, ce troppo rumore, ce troppa distrazione, stai 10 minuti al giorno in una stanza in silenzio, con gli occhi chiusi e la luce spenta, ascolta, non pensare,    Crea quello che Maxwell Maltz autore della psicocibernetica chiama il teatro mentale, dopo aver ascoltato in silenzio i tuoi pensieri, ora modellali in questo teatro dove solo tu puoi entrare, visualizza chi vuoi essere, pensa ad episodi passati e pensa a come li avresti voluti risolvere, perdonati, diventa quella persona per i prossimi episodi, definisci in maniera vivida chi vuoi essere chi vuoi diventare. Scrivi ogni giorno quello che ti succede ma soprattutto com ti senti, un diario ha aiutato tante persone, ce un no so che di magico a sbrodolare sulla carta quello che sentiamo, scrivere è terapeutico, meditare è terapeutico, visualizzare è terapeutico. E nessuno in questa vita viene a soccorrerci, è l’epoca della depressione, dell’ansia, dello stress, trovate un momento, anche 30 minuti al giorno, dove 10 meditate, 10 visualizzate, 10 scrivete. Questa mezz’ora dopo sei mesi, dopo un anno, diventa la vostra forza.    Quando vi lasciate attraversare dal dolore ricordatevi una cosa, la vostra nuova vita vi costerò quella vecchia. Amici, relazioni, lavoro, quando uno cambia e supera certi blocchi tutto intorno a lui cambia, tutto. Vi costerà andare a cercare la pace e la gioia ha un costo molto alto, viviamo in gabbie dorate abbiamo paura a lasciare andare tutto ciò che conosciamo anche se ci provoca una lenta agonia, ma veniamo al mondo senza niente, e ce ne andremo senza niente, tutto quello che ci rimane è vivere intensamente e ricercare la pace e la gioia.      Capire e identificare e smascherare tutti questi meccanismi è una cosa, superarli e un altra. Non puoi evolvere se non sei pronto ad affrontare il dolore e la sofferenza del cambiamento. Non puoi cambiare se non sei disposti a sradicare le cattive abitudini e inserirne di nuove, la tua vita il tuo futuro si decide in ogni decisione che prendi durante le tue giornate, ripetendo questi piccoli gesti che ti fanno bene fino a renderli delle abitudini ti fa uscire dal tunnel, la chiave è non aspettare che il dolore sia cosi oppressante e cambiare adesso, oggi.   Riflettete su quali sono i cambiamenti che vi provocano la tensione più forte, lo sentite proprio sul corpo, sentite le emozioni, sono qualcosa di fisico, e se non le ascoltate rimangono poi incastrate nel vostro corpo, sono un carbone ardente, lasciatelo andare, appoggiatelo da qualche parte, osservatelo. È come quando si tratta di perdonare, pensiamo che il perdono sia qualcosa che diamo a qualcuno, perdonare è un atto che facciamo per noi, chi ci ha fatto un torto se ne fotte, dorme tranquillo, chi non dorme siamo noi, lascia andare, perdona per te, per non tenere più in mano questo carbone ardente.    Allora cosa dobbiamo fare, primo, identifica gli atteggiamenti che metti in atto per sabotarti, che scuse trovi per non allenarti, perché ti viene voglia di rimanere in ufficio, perché spendi sempre più soldi di quelli che guadagni.    Cerca di capire perché e quando questi comportamenti si attivano e reagisci consapevolmente per contenerli e cambiarli. Prenditi la responsabilità di superare tutti questi blocchi, il costo sarà molto alto ce da annichilare la versione attuale di te stesso e raggiungerne una nuova che necessariamente uccide quella vecchia. Si perde molto nel cammino, ma si guadagna la pace e la gioia,   Che cosa vuoi fare della tua vita, chi vuoi diventare? Pensa a queste due domande, trova le risposte, spezzale in dei comportamenti e inizia a farli oggi, anche un piccolo gesto verso il tuo ideale di vita, può avere nel tempo un effetto valanga.    Spegni il rumore assordante di questa epoca, torna ad ascoltarti, le risposte stanno li, i blocchi da superare sono dentro di noi, mai fuori volte rompere i tuoi equilibri, ti aggiusta la vita.   Io vi ringrazio come sempre del vostro tempo, ringrazio le persone che mi scrivono e mi piacerebbe tornare a fare delle menzioni mi sto organizzando   Volevo com

11-17
12:45

Greenlights - Matthew McConaughey #79

EPISODIO 79 - GREENLIGHTS   SITO - www.libriperilsuccesso.com PARLA CON DAVIDE -https://libriperilsuccesso.com/migliora/  CORSO DI LINGUAGGIO DEL CORPO -https://libriperilsuccesso.com/courses/impara-le-basi-del-linguaggio-del-corpo/    TRASCRIZIONE DELL'EPISODIO Alright, alright, alright, questo è il marchio di fabbrica che distingue il protagonista dell’episodio di oggi, mister Mattew  McConaughey   Per alcuni è solo un attore, ma se scaviamo un pochino nella vita di questo personaggio andiamo a scoprire una visione del mondo tutta sua che trovo di grande interesse.    non ci deve per forza piacere un personaggio, ma nei suoi pensieri e nella sua biografia ritrovo molti passaggi di cruciale importanza per chiunque.    McConaughey per tantissimi anni scrisse un diario, degli appunti, suoi suoi pensieri, sulle circostanze della sua vita, ricordi, paure, emozioni, frasi, prescrizioni, aveva l’abitudine di scrivere su dei fogli quello che pensava. E scrisse tanto.    arrivato a 50 anni lesse un articolo sul New York time di un giornalista che analizzava la sua carriera in un modo affascinante che a lui piacque cosi tanto da chiamare questo giornalista e proporgli di lavorare come ghost writer, che sono quelle persone che scrivono i libri al posto delle celebrità o di personaggi famosi, non è che son tutti cosi bravi a scrivere, si affidano a gente competente. E dopo il meeting che ebbe con questo giornalista il New York Times blocco la cose perché non permetteva ai suoi di giornalisti di lavorare con le celebrità   A quel punto McConaughey si guarda con la moglie Camilla e dice, devo trovare un altro ghost writer, e si ferma, capisce il segnale, capisce il greenlight, il semaforo verde, quel libro lo deve scrivere lui stesso. Prende acqua, cibo, i suoi appunti e se ne va nel deserto senza elettricità, senza nient’altro che il suo passato, un viaggio introspettivo, la moglie stessa gli dice non tornare fino a che non lo ha scritto, senza nessuna distrazione parte e si immerge in questo viaggio con il Mathew passato e ripercorre i 50 anni della sua vita andando a tirar fuori delle lezioni di immenso valore.    Nell’episodio 79 di libri per il successo prendiamo spunto da Greenlights il libro autobiografico di Mattew McConaghey,   Amici abbiate pazienza ho l’influenza e la voce ne risente, ma siamo alla fine del mese e quando uno si fa una promessa con se stesso che stia bene o male passa in secondo piano, quindi eccomi qui che cazzo.   Per molti anni McConaghey è riuscito ad affermarsi come attore di film romantici, commedie dove lui fa il belloccio che innamora, era cosi incasellato in quel ruolo da film della domenica pomeriggio che obiettivamente io coi gusti cinematografici che ho non me lo sono mai inculato. Poi leggendo le sue memorie lui fa una cosa più unica che rara, prende la decisione di uscire dal quel personaggio e non accetta più ruoli di quel genere, si era stancato, era arrivato al limite della creatività, e succede qualcosa di incredibile, che a Hollywood non succede mai, una scelta del genere ti sbatte quasi automaticamente fuori da quell’olimpo, ma non a lui, per quello vi dico attenti a sto personaggi è incredibile. Perché poi esplode, true detective, monumentale performance, Mud, Interstellar, Dallas Buyer Club, un successo dietro l’altro, diventa un camaleonte, un attore formidabile. Era troppo grande la curiosità personale per non andare a spulciare il suo libro autobiografico e vedere cosa ne venisse fuori.    E in questo episodio vi racconto le lezioni che ho appreso e tirato fuori da questo libro pieno zeppo di aneddoti e storie al limite del surreale.    Che cos’è un greenlights nella visione del mondo di Mcconaghey, è un semaforo in verde, un segnale che vuol dire vai avanti su questo strada, continua, può essere un approvazione una preghiera, un regalo, una pacca sulla spalla un appetito verso qualcosa o qualcuno, i greenlights sono facili, è un vento caldo, una vacanza, un si a un lavoro che volevamo, è tutto quello che rende questa vita facile e comoda, ma poi ci sono i semafori gialli e rossi che realmente sono quelli che ci fanno crescere sono gli ostacoli, le perdite, le inevitabili tragedie che ognuno di noi deve affrontare e grazie a queste noi oggi non siamo più le persone che eravamo 10 anni, 15 anni fa, è grazie a questi semafori gialli e rossi, che eventualmente posso diventare verdi, come reagiamo a queste situazione è relativo, ognuno d noi ha tre possibile scenari, immaginati che sei davanti a un semaforo rosso della vita, puoi persistere e continuare a lottare per farlo diventare verde, puoi fare quello che nel libro chiama un pivot, quindi scegli una strada e un piano alternativo per arrivare al verde, o abbandoni e ti arrendi. Il secreto della nostra soddisfazione e pienezza nella vita sta in quale di queste tre strade prendiamo. Persistere, cambiare strada, o arrendersi, è sempre una nostra scelta, ce da prendersi la responsabilità della propria esistenza, cosa che non facciamo quasi mai.    Ce un vecchio film spagnolo si chiama Airbag, che ogni volta che vedo mi fa morire dal ridere, un gruppo di amici organizza l’addio al celibato di uno che si sta per sposare, e lo portano in uno strip club, lui preso dalla foga dal divertimento e da chissà quale pensiero torbido ha un incontro ravvicinato con una delle ragazze del club, e durante questo incontro mette la mano dove non avrebbe mai dovuto metterla uno che si sta per sposare, e gli si sfila l’anello di compromesso che finisce dentro la ragazza in questione, quando puoi il giorno dopo il malcapitato, o meglio il coglione, se ne accorge il film diventa un esilarante ricerca di questo anello. Ma cè un bellissimo siparietto dove il protagonista da la colpa agli amici, dicendo vuoi mi avete portato li, siete dei bastardi, mi avete messo in questa situazione e un amico gli dice, ue fermo fermo, la mano ce l’hai messa tu non noi. E un pò quello che succede tutti, ed è importante capire che la scelta di quello che decidiamo di fare davanti a un semaforo rosso è solo nostra.   Un magnifico aneddoto del libro, e una lezione, da me appresa, non snaturarti, cerca di capire qual’è la tua essenza i tuoi principi, i tuoi punti forti, chi sei, e una volta che lo hai capito non snaturarti. Pensate McConnaghey al liceo era il re della festa, girava con un furgone e riusciva a rimorchiare tutte le ragazze, aveva un megafono e le chiamava per nome, deve essere stato un bel personaggio questo, e le cose gli andavo bene, cosi bene che un giorno decise di barattare il furgone con una fiammante macchina sportiva rossa, e a sua sorpresa, il suo successo con le donne e alle feste, sparì, si era snaturato non era più il ragazzetto bello simpatico spontaneo sul furgone, ma uno di tanti con la macchina sportiva, lo comprese, e torno al concessionario a riprendersi il furgone. Pare che Mattwew McConaghey giri tutt’oggi con un furgone. Per esempio quanta gente diventa immediatamente accondiscende in un contesto corporativo, io vedo persone che ridono annuiscono a delle cazzate grossolane dette dai superiori, ma vaffanculo, io non posso lavorare in certi ambiente sono anarchico, ma non snaturatevi, se una cosa per voi non va bene, ditelo, non siate neutrali, prendete posizione, o se una cosa non via a ridere non ridete, siate voi stessi, è un atto di ribellione, è un gesto completamente rivoluzionario essere se stessi, autentici.   E se non sapete chi siete, consiglia il caro Mathew, iniziate a chiedervi cosa non siete, processo di eliminazione. Prendi le strade meno battute per te, e scopri chi sei, l’introverso ha bisogno di buttarsi in mezzo alla gente, l’estroverso di ricreare periodi di solitudine introspezione, scegli strade che non sono battute per te, non pensare se sono o no battute dalle masse, pensa a te stesso, ricerca chi sei.    Dopo le superiore essendo parte del Rotary club, mcconaghey decide anche per scoprire meglio cosa desidera fare nella vita, di prendersi un anno di Intercambio all’estero, va in Australia a vivere con una famiglia australiana. Nella provincia di Sidney, gli fanno promettere di non tornare prima della scadenza dell’anno, questa èè l’unica condizione e lui accetta. Ma quell’anno si rivela drammatico, estremamente duro, perché non è a Sindey che finisce ma in una remota cittadina di 300 persone in una famiglia estremamente bizzarra che fa di questo periodo un inferno, e li comprende tante cose, ma soprattutto una. Molti di noi oggi sono depressi, è una malattia moderna, terribile, la tristezza la solitudine è qualcosa che attanaglia l’anima, il modo in cui lui la supera è creando una struttura, diventa vegetariano, decide di allenarsi in maniera estrema ogni giorno e si butta sulla lettura, queste cose lo salvano dalla nostalgia e dalla solitudine, ma ne torna forte, torna negli stati uniti molto più consapevole, più duro iu preparato e questa atteggiamento non lo abbandona più per tutta la vita, tanto che appena raggiunge la fama, cerca momenti di solutidine nei viaggi, ne fa uno in sud America e uno in africa, cercando abbracci veri, di persone che non lo conoscono per la sua fama ma solo per chi è stato quei giorno con loro, è difficile poi vivere nel dubbio che chi ti sta affianco vuole qualcosa da te e non sta solamente godendo della tua compagnia, per gente con una popolarità di quel livello deve essere straziante. Crea una struttura, ti salva, ti fa galleggiare, crea oggi una struttura, sellanti , leggi, scegli un tipo di dieta sana, passeggia, viaggia da solo conosciti, fino a che non impari a stare bene con la persona più importante per te stesso, tu. Crea una struttura, ti porta alla libertà.  Finiamo a vivere vite che odiamo, per scelte che facciamo, prima di fare quello che puoi fare, chiediti se vuoi farlo.   McConaghey  divenne sempre più bravo come attore, lui improvvisava molto, trasformava i personaggi fino a un punto che in un provino si sentiva così sicuro di se stesso che decise di andare a br

10-31
14:10

SPECIAL- Tre anni di libri per il successo

Ogni anno faccio una puntata per analizzare il percorso di LIBRI PER IL SUCCESSO, e questa è la terza   SITO: www.libriperilsuccesso.com 

10-13
12:56

Tiny Habits - BJ Fogg #78

Parla con Davide https://libriperilsuccesso.com/migliora/   Transcript   Cè una grande differenza tra ciò che una persona vuole, e quello che poi fa.   Settembre è un mese che ha le stesse sfumature di gennaio per quanto riguarda gli obiettivi, le mete, le promesse, finiscono le ferie e ci diciamo ora comincio a mangiare sano e perdere peso, a fare sport e andare a correre tutti i giorni, voglio andare a letto presto tutte le sere e poi qualche settimana dopo, ci scappa una pizza e due birre, piove e saltiamo un paio di sedute di allenamento, una sera ci mettiamo vedere le storie e i video sul telefono e si fanno le 2, e in men che non si dica, torniamo alle vecchie abitudini di merda, quelle che eravamo cosi desiderosi di cambiare.    Perché succede questo?   Abbiamo visto in diversi episodi l’argomento abitudini, e ci sono diverse scuole di pensiero, diversi metodi, e ne vediamo un altro oggi, più strumenti hai a disposizione più diventa possibile trovare quello che fa più al caso tuo, e in questo episodio il numero 78 di Libri per il successo, crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone, vediamo il metodo di uno dei massimi esperti di studio del comportamento, B.J Fogg che ha scritto un libro intitolato, Tiny Habits, che vuol dire mini abitudini   Se decidi di perdere 20 chili o di correre una maratona, o di leggere un libro alla settimana, esiste una possibilità altissima che tu fallisca. Soprattutto per un motivo, a un certo punto smetti, abbandoni, per una serie di ragioni non fai più quello che serve per raggiungere il tuo obiettivo. E non è colpa tua, ma del metodo, e del tuo comportamento più che naturale, una soluzione per incamminarsi verso un cambiamento sostanziale è utilizzare il metodo delle mini abitudini, questa è la tesi di BJ Fogg   Le mini abitudini sono azioni che si mettono in pratica in meno di un minuto,  e vanno a incidere profondamente sul comportamento e sull’identità. piccolissime azioni,  quasi imbarazzanti per quanto semplici nonostante questo dopo un periodo di tempo che le mettete in pratica inizi ad avere voglia di fare di più. Succede qualcosa nella tua identità, scatta qualcosa.    Può sembrare banale, per usare un eufemismo, sembra una cazzata sto metodo ma è stato provato su 40 mila persone con risultati sorprendenti, BJ Fogg è uno scienziato, se tira fuori un metodo è perché lo ha testato e funziona. Poi ha una faccia molto simpatica e mi sembra una brava persona. Crede in quello che fa.   Un abitudine attecchisce sul nostro comportamento se esistono 3 fattori, la sua formula è la seguente   Abitudine= Motivazione, Abilita, stimolo   Il comportamento viene influenzato da motivazione, l’abilità, e gli stimoli, e quando questi tre fattori si attivano,  e convergono l’abitudine diventa realtà   La motivazione è il desiderio di fare qualcosa, Vedete quando uno è motivato si lancia, ha una forza che lo spinge in maniera forsennata a fare tutto il possibile per le sue aspirazioni, ma come dice il proverbio, chi parte a razzo finisce a cazzo perché la motivazione finisce, e con essa anche l’inerzia che ci aveva lanciato verso le aspirazioni che avevamo. La motivazione è un ottima forza per fare una cosa, eccezionale, una volta o in un momento preciso, ma non si sostiene nel tempo, non è un elemento sul quale possiamo fare affidamento.    Sapete quanta gente si iscrive a corsi online e quanta li finisce, è pazzesco il 90% non li finisce, o risparmiare vuoi fare un fondo di emergenza, vuoi risparmiare 300 euro al mese, 500 euro, o 50 quello che è, con la motivazione li risparmi una volta, non tutti mesi.    L’abilità. Quindi la capacità e la possibilità di fare qualcosa, se sei motivato a diventare un buon giocatore di scacchi ti serve conoscere come si muovono i pezzi, se vuoi suonare la chitarra e fare una serenata alla tua fidanzata devi imparare a leggere gli spartiti e toccare le corde giuste. E qui ce una cosa importante da sottolineare, se a volte ti manca motivazione puoi aumentare i livelli di abilità, prendiamo ancora come esempio gli scacchi, puoi perdere motivazione a giocare con persone più forti perché sai che perderai, e ti vergogni o pensi di non essere all’altezza, per tanto quello che puoi fare e cominciare a praticare e aumentare la tua abilità risolvendo problemi, studiando le aperture e le chiusure, analizzando le partite dei grandi maestri fino a che la tua abilità aumenta a tal punto da perdere la paura di giocare e aumentando di conseguenza i livelli di motivazione.   E infine ti servono gli stimoli, i prompt come li chiama nel libro in versione inglese, quindi quegli scatti che ti portano a fare qualcosa, ti svegli completamente rincoglionito la mattina hai lo stimolo a fare un caffè, la cosa bella degli stimoli è che possiamo disegnarli o programmarli in maniera intelligente e strategica, soprattutto perché già oggi nella tua giornata ci sono decine di stimoli che ti portano a fare delle azioni in maniera meccanica, e quindi se vogliamo iniziare una nuova abitudine possiamo ancorarla a uno di questi stimoli.    Questi tre fattori devono essere presenti, e se te ne manca uno o se i livelli di un fattore sono bassi, puoi lavorare per alzare gli altri.    Ora, se pianifichiamo delle mini abitudini, i risultati nel lungo periodo sono esponenziali, e la chiave è ridurre in maniera imbarazzante queste mini abitudini per evitare ogni scuse, leggere 20 pagine al giorno richiede uno sforzo mentale, del tempo, una motivazione, la capacità di rimanere attento, ma leggerne una, richiede veramente poco sforzo, non costa nulla. Fare 10 minuti di camminata è pressoché un esercizio fisico irrilevante e semplice, piuttosto che fare due ore di palestra. Vuoi togliere qualche chilo, elimina i dolci che ti mangi la notte davanti alle serie tv, piccolissime azioni costruite e architettate per migliorarsi.    Per esempio, tu che sei un ascoltatore del podcast, da oggi decidi che lo ascolti solo camminando, ti fai un quarto d’ora con le cuffie magari in un parco, e mentre cammini che è un qualcosa di meccanico, non ti comporta un pensiero o uno stress, ascolti il podcast, hai attaccato una mini abitudine a un altra, e per esempio ad oggi ci sono 78 episodi, di diversa durata, tutti all’incirca dal quarto d’ora ai venti minuti, potresti prendere come abitudine per 78 giorni ascoltare questo podcast dall’inizio e camminare a passo veloce.    Un altro esempio, metti su il caffè la mattina, e mentre il processo di abolizione fa il suo corso tu fai delle flessioni, o degli squat o qualunque tipo di esercizio semplice che puoi fare in casa. O mentre il caffè si sta preparando, si tratta di un minuto, scrivi su un foglio una cosa bella che ti è successa ieri. O una cosa importante che vuoi fare oggi.    vi espongo alcune piccole abitudini che metto in pratica per proteggermi dall’esposizione al telefono, che secondo me oggi giorno è qualcosa che ci fa perdere più tempo e attenzione in assoluto   Mi sono tolto recentemente tantissime APP dal telefono, incluse quelle dei social, non le ho più, ci perdevo molto tempo anche io, tempo limitato ma comunque noto come sia facile cadere in questo buco nero, io non tengo il telefono vicino la notte, lo metto in un altra stanza, cosi quando vado a letto e quando mi sveglio non lo guardo, uso sempre la sveglia del telefono, sono cosi obbligato ad alzarmi e andare a spegnerla in cucina o in sala, anche perché dopo un pò rompe i coglioni, questo mi obbliga ad alzarmi, e da quando ho letto il libro di Fogg faccio una cosa che lui suggerisce, e mi piace da matti, appena mi alzo metto un piede giù dal letto e mi dico, oggi sarà una bella giornata, e via.   È una cosa terribile che l’ultima cosa che fai prima di dormire e la prima appena aperti gli occhi sia controllare sto cazzo di telefono. Se dormi con qualcuno parla con la persona che hai affianco, abbracciato scambia qualche gesto di affetto, lascia il telefono. Ragazzi non fatevi rubare la vita. Siamo noi a usare il telefono non il telefono a usare noi. È fondamentale ridurre l’uso, se andate a vedere quante ore lo usate, è ce modo in pressoché qualunque dispositivo ti dice il tempo che lo usi e in cosa, e molti hanno 5-6-7 ore al giorno di utilizzo, è normale ce il lavoro le mail le chiamate ma per la puttana 6 ore son tante, anche solo togliertene una e usarla per qualcosa di altro mi diventi un campione dopo un anno.    Altri esempi dell’autore ogni volta che va in bagno e tira lo scarico subito dopo fa 5 flessioni, e grazie a questo dice di farne diverse decine al giorno. ognuno deve trovare il suo proprio meccanismo. ancorare, attaccare a delle azioni meccaniche che stiamo facciamo una mini abitudine nuova. Semplice e veloce da eseguire.    Dunque la formula per le mini abitudini funziona cosi, dopo che faccio questo (qualcosa di meccanico che sia fai) farò..qualcosa altro ( mini nuova abitudine costruttiva)   Dopo che mi faccio il caffè la mattina, leggo una pagina di un libro, dopo che entro dalla porta di casa appendo le chiavi al muro, dopo che mi lavo i denti, penso a una cosa bella che mi è successo e cosi via, pensateci scrivetene una decina e iniziate a farle   Un altra importante azione da fare è celebrare questa mini abitudine, una volta che l hai finita rivolgiti a te stesso e fatti i complimenti, bravo Davide, bravo, sei un campione, ce qualcosa di magico nel celebrare, il nostro corpo si attiva la mente cambia è come se entrassimo in una serie di piccole vittorie che ne portano altre,  un pò come quando attraversi un lungo viale in macchina e becchi tutti i semafori verdi, vi è mai successo? Bellissimo   Andiamo ad analizzare un attimo come smontare un aspirazione e farla diventare una mini abitudine, perché questa è una società impulsava dalle ambizioni e dalle aspirazioni ma si perde all’ora di farle diventare dei comportamenti.    un aspirazione è un desiderio astratto, voglio diventare un medico, voglio dimagrire, voglio fare un podcast, queste aspirazion

09-27
14:58

Tutta la Mia Vita - Arnold Schwarzenegger #77

EVENTO ROMA 30-09/01-10 2023 https://www.eventbrite.it/e/registrazione-un-week-end-con-il-tuo-talento-percorso-di-trasformazione-personale-640399310577?aff=oddtdtcreator&keep_tld=1   SITO INTERNET www.libriperilsuccesso.com   TRASCRIZIONE DEL PODCAST Ognuno ha i suoi miti, le sue leggende i suoi mentori i suoi eroi, ho una grande ammirazione per personaggi che hanno fatto la storia del mondo nonostante questo ce ne uno che monopolizza la mia attenzione, Arnold Swarzenegger, e che cazzo sono degli anni 80 e sono Cormano, a me mi piace Conan il barbaro, mi piace terminator, fu un dramma quando nel remake di predator scelsero l’attore che ha fatto il pianista, per la puttana l’unico che può uccidere un predator è Arnold, basta, fine della storia.   Arnold è un uomo eccezionale, ha fatto delle cose impossibili, anche pensarle era impossibile, e lui le ha fatte   La sua vita ha 3 capitoli, il culturismo, dove diventa il migliore al mondo, vinse 7 titoli di mister olimpia e poi decise di ritirarsi se no ne avrebbe vinti altri   Divenne l’attore di azione più iconico insieme a sly stallone degli anni 80 e 90   E infine riuscì a diventare governatore della California, senza fare gavetta, dritto alla poltrona di governatore   Ma come cazzo ha fatto, qual’è il suo segreto, qual’è il suo metodo   Da quando ho iniziato il podcast quasi 3 anni fa ho sempre voluto fare un episodio su di lui, e oggi all’appuntamento 77 di libri per il successo, crescita personale da strada, parliamo della sua vita, del suo metodo, e usiamo il libro autobiografico scritto da lui, tutta la mia vita, cosi si chiama   Vi invito a leggerlo, perché la quantità di aneddoti è incalcolabile, i giri che da la sua vita sono pazzeschi, ma in tutta la magia dell’esistenza di Arnold ci sono dei punti fermi, dei principi che lui ha messo in pratica in ognuna di queste tre fasi che abbiamo appena detto, la parte sportiva, cinematografica e politica, ed è pressoché diventato il numero 1 sempre. Parentesi, io ho una maglietta che dice Arnoldi is numero 1 e me la metto spesso, si può comprare era un oggetto molto in voga negli anni 90 ovviamente questo cimelio non poteva mancare nel mio guardaroba.   Non vi racconto la sua vita, servirebbe un podcast di 10 puntate, ma estrapolo i punti del suo metodo, le sue regole, e le coloriamo con qualche storia personale del protagonista.   Arnold nasce Thal, un piccolissimo paese tra le alpi austriache, in provincia di Graz il 30 luglio del 1947, quindi appena finita la seconda guerra mondiale e lui è figlio della generazione di uomini che la perse, perché l’austria andava a braccetto con la Germania, quindi immaginatevi la frustrazione, la depressione, degli uomini di quel tempo, nel libro la racconta bene lui. Racconta come una volta alla settimana almeno, suo padre, il capo della polizia locale di questo borgo di 2 mila persone oggi, immaginatevi allora, tornava a casa ubriaco e volavano sberle e cinghiate senza nessun motivo. Lui e suo fratello Meinrad ne preso tante di botte, e queste botte resero il piccolo Arnold, una macchina in grado di raggiungere ogni obiettivo, mentre distrussero il fratello più grande Meinrad, che mori giovanissimo ubriaco al volante con la sua auto. Nel libro lo racconta, quello che non ti uccide ti rende più forte, e lo stesso Arnold disse con me questa frase funzionò, mio fratello più fragile non resse emozionalmente i traumi dell’infanzia.   Infanzia molto dura, povera, fredda, iper competitiva, il padre sin da quando erano due bambini metteva in competizione i fratelli, chi era il più veloce, chi era il più forte, chi era il più intelligente, Arnold ha il seme della competizione piantato nella sua identità, e questo è importante, perché ogni cosa che fa deve vincere, deve diventare il numero 1, e cosi è stato sempre nella sua vita.    Premessa, è impossibile quello che è riuscito a fare, per quello trovo grande ispirazione nella sua vita, questo è nato in un borgo alpino dell’austra nel 47, ed è finito per diventare Conan il barbaro, come posso paragonare quello che ha fatto, pensate a una persona che nasce in un piccolo paese del Molise tipo Trivento, bellissimo borgo andate a visitarlo, e da li inizia un percorso che lo porta a diventare la star di azione più iconica del mondo, il governatore della California e mister olimpia 7 volte, non è possibile, lui lo ha fatto, è inevitabile che questa persona ha dentro di se un fuoco, una mente poderosa, una capacità di vincere sempre su tutto, di superare gli ostacoli, e personalmente mi motiva, mi ispira, lo ammiro   Prima regola del metodo Arnold- avere una visione   Un giorno camminando davanti a una vetrina di un negozio vide un magazine, sulla copertina cera Reg Park, il protagonista del film Ercole, e anche mister universo, un uomo gigantesco, fortissimo, muscoloso, e Arnold ha la sua visione, voglio diventare come lui. Ma sapeva che a Thal non ci sarebbe mai riuscito, l’unico posto per realizzarsi era l’America. Erano tempi ben diversi, non si viaggiava, non aveva i soldi per andarci, ma vide nel culturismo la strada per arrivarci.  Reg park era nato povero a Leeds in Inghilterra ed era diventa ricco col culturismo e il cinema, aveva aperto una catena di palestre in sud africa, era sposato con una modella sudafricana, era il suo eroe, decise quindi visualizzando con dettaglio nella mente, di diventare un culturista in un epoca dove la gente non era grossa come oggi, pensate sempre con la mente di uno di 60 anni fa non uno di oggi. Nel libro dice che visualizzava il corpo di Reg Park ma con la sua faccia tra quelle immense spalle. Avere un obiettivo, una visione, ti apre la strada ed è il primo passo per raggiungerla, lui dice se lo vedo nella mente, se è possibile nella mia mente, allora è possibile anche nella realtà. E senza un punto di arrivo potete essere i più talentosi i più dotati, i più intelligenti ma non andrete da nessuna parte, perché se non sai dove stai andando, non ci arrivi. Allora Arnold decise che la sua vita non sarebbe stata a Thal, non sarebbe diventato un poliziotto come suo papà, non avrebbe fatto la vita che la gente del suo paesello faceva, lui voleva andare in America. Lui voleva diventare il prossimo Reg Park, ora sapeva cosa fare e ogni singola azione della sua vita era un passo verso la sua visione. Senza uno scopo, senza una visione, senza un obiettivo siamo creature che vagano per questa terra, trova la tua visione, non è necessario diventare come Arnold, ma ce da sedersi e capire dove volete andare, è l’unico modo.  Arnold comincio ad allenarsi 5 ore al giorno col sorriso stampato in faccia, il dolore diventa passione e lo sforzo è solo un passo verso l’obiettivo, e tutto diventa così chiaro così nitido con una visione perché ogni gesto ci avvicina all’obiettivo. Visione amici, chi volete diventare, se non lo avete capito, se non lo avete trovato è urgente che lo facciate. Visualizzatelo nella mente, e cominciate il vostro viaggio, non importa quanto dolore vi aspetti, il dolore è momentaneo, quello che diventate e quello che fate rimane per sempre   Seconda regola del metodo Arnold-  Non pensare mai in piccolo   Punta alle stelle se vuoi arrivare alla luna, pensiamo in piccolo perché abbiamo paura di fallire, più grandi sono i tuoi obiettivi più alta è la possibilità di fallire, fottitene di fallire, l’unico fallimento è quando cadi e non ti rialzi, ma se ti rialzi non hai fallito, lui non voleva diventare un body builder voleva diventare il miglior bodybuilder, quando James Cameron lo chiamò al telefono per chiedergli come andavano le lezioni di recitazioni per diventare attore lui rispose, Jim, non voglio diventare un attore, ma una star. E in politica uguale, diventò governatore senza nessun tipo di carriera politica alle spalle, senza essere stato sindaco, senza aver fatto nulla prima, dritto al trono. Arnold non gioca per vincere, gioca per diventare il migliore di sempre. Capite che mentalità. Capite che pochi possono competere con questa mentalità, Mohamed Ali quando gli chiesero quante ripetizioni facesse di un determinato esercizio rispose. Non lo so, inizio a contare solo quando mi bruciano i muscoli, la testa amici, la mente amici, questa è gente che la usa in un modo eccezionale, che va oltre, che fa non un piccolo sforzo in più ma inizia a lavorare quando gli altri smettono. Scrivi i tuoi obiettivi alza l’asticella il più possibile, cosa vuoi che succeda se fallisci, non iniziamo nemmeno per la paura di fallire, non succede niente, non si può vincere sempre, ma se ti rialzi annulli il fallimento, a volte vinci a volte impari e da quella lezioni ci tiri fuori ancora più benzina per la tua macchina farai molti più chilometri di quelli che potresti immaginare. Pensa a quello che vuoi, alla tua visione, scrivila, lasciala riposare un paio di giorni, poi torna su quel foglio, e potenziala un pò questa visione, aumentala, amplificala fino a che la tua mente te lo permette.    Terza regola, ignora chi ti dice che non puoi farlo.   Arnold lo dice chiaramente, ogni volta che qualcuno gli dice è impossibile, lui sente è possibile, quando gli dicono non si può fare, lui sente si può fare, quando gli dicono no, lui sente si E allora quest uomo è stato in grado di trasformare i suoi difetti, i suoi limiti nel patrimonio più grande che aveva. Questo ancora oggi ha un marcatissimo accento tedesco, dopo 50 anni che vive ha ancora grossi problemi con le v doppie, il suo fisico era gigantesco, osservate i primi ruoli che ha nel mondo del cinema, Conan il barbaro, mica parla quello muove la spada, terminator è una macchina dice quattro frasi, eppure il regista di Conan disse che se non ci fosse stato Arnold bisognava crearlo per fare questo personaggio, Conan è Arnold e basta, e nessun altro. Il suo accento è diventato la sua marca inconfondibile, ha trasformato i difetti in pregi, turn shit into sugar vi ricordate 50 cents settimana scorsa, lo ha fatto anche lui. I vostri difetti vi rendono inconfondibili,

08-31
16:50

The 50th Law - 50 Cents #76

EVENTO PRESENZIALE ROMA https://www.eventbrite.it/e/registrazione-un-week-end-con-il-tuo-talento-percorso-di-trasformazione-personale-640399310577?aff=oddtdtcreator   SITO: www.libriperilsuccesso.com TRASCRIZIONE DEL PODCAST Diventa ciò che sei, diceva Niche.  quante delle cose fai sono dettate dal tuo istinto, da quello che desideri realmente essere, e quante sono dettate dalla paura   Una famiglia decise di intraprendere un viaggio per scoprire il mondo, e partirono madre padre e un bambino insieme al loro asino   Attraversando il primo villaggio la gente comincio a dire - guarda che maleducato quel bambino che sta sull’asino mentre i genitori se la fanno a piedi, al che la madre imbarazzata disse non voglio che parlino cosi di mio figlio, sali quindi il padre sull’asino e mentre passavano dal secondo villaggio la gente disse, guarda che razza di padre lascia a terra moglie e figlio e lui tutto comodo se ne sta li seduto. Scelsero quindi di far salire la madre e mentre si dirigevano verso il terzo villaggio la gente disse poter uomo avrà lavorato tutto il giorno e nonostante questo fa stare la moglie sull’asino e che razza di madre lascia il bambino a piedi. A sto punto si mettono tutti e tre sull’asino e mentre attraversano il quarto villaggio la gente sorpresa disse povera bestia cosi lo ammazzano in tre sull’animale ma come si fa, giusti infine al quinto villaggio la famiglia, giustamente con le palle piene, decise di camminare a piedi portando l’asino dietro, e le persone cominciano a dire che idioti, hanno un asino e non ci salgono sopra.   Non importa cosa scegli di fare ti criticheranno sempre, ci sarà qualcuno che parlerà male di te qualunque cosa tu faccia, a sto punto vivi come cazzo ti pare, vivi come ti fa stare bene e vivi secondo le tue leggi i tuoi principi e seguendo il tuo cuore, senza paura   La paura più grande è quella di essere te stesso, e questa frase la dice 50 cents, il rapper americano che ci regala una perla, un libro scritto da lui col supporto della penna di  Robert Green il famoso autore delle 48 leggi del potere- il titolo è la cinquantesima legge, the 50th law. Questo è libri per il successo crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone, episodio 76   La paura è un emozione primordiale prodotta dalla mente, ci fa perdere energia, entusiasmo, azione, ci paralizza, ci limita, e 50 cents ha un principio base nella sua vita, tutto gira intorno a questa regola, non aver paura di niente.   Nella vita  come reagisci agli eventi definisce chi sei, puoi controllare il tuo mindset, il tuo atteggiamento le tue emozioni, la tua forza mentale. non le circostanze. È il blocco principale di questa variabile è la paura, pensate un secondo a come potrebbe essere la vostra vita senza paura, senza paura di perdere il lavoro, di perdere una relazione, di inseguire un progetto personale, senza tutti quei freni dettati dalle possibili conseguenze negative, perché siamo onesti, pensiamo sempre a quello che potrebbe andare male e per quello manco iniziamo, e se ci dedicassimo a passare all’azione, senza preoccuparci del risultato, cosa succederebbe?   La paura è un emozione presente per proteggerci dal danno fisico dai pericoli, è primordiale, un leone salta fuori e ci sbrana, un membro di un altra tribù vuole ucciderci, questo in tempi lontani era un meccanismo fondamentale, perché allora la paura era sinonimo di pericolo, oggi in un mondo che non è mai stato cosi sicuro, abbiamo un infinità di paure che ci bloccano dal vivere. Siamo una società in balia di antidepressivi, di ansiolitici, di pillole e pastiglie.   E ci sono solo due strade, o rimanere passivi, al sicuro, o pensando di stare al sicuro, o affrontarla, rischiare, essere coraggiosi e contro corrente. Come pagherà le bollette, se mi licenzio non troverò un altro lavoro, se lascio questa persona rimarrò solo, quindi meglio stare male, meglio vivere una lenta e logorante disperazione, oppure amici, diventare chi siamo.    E il caro 50 cents insieme a Robert Green, ci da dei principi per diventare impavidi, privi di paura, e li vediamo insieme in questo episodio.       Osservare la realtà per quello che è. Non sperare che le cose vadano in un modo diverso da quello che sono, abbraccia quello che hai invece di anelare quello che non hai. Realtà, presente, accettazione. Guardati a destra e poi a sinistra, abbraccia quello che sei e quello che hai ora. Da li si parte. Osserva con estrema attenzione tutto quello che ti circonda, e guardalo per quello che è, senza attivare i meccanismo mentali che ti fanno pensare sempre a scenari drammatici, è quello che è. Ho il lavoro che ho, ho il partner che ho, sono tutte scelte intenzionali, ci siamo finiti noi in quello che è oggi la nostra vita, nessuno vi ci ha messo, e se vivi in questo modo non ti aspetti che nessuno ti ci togli, e sai esattamente che sei l’unico che può cambiare le cose, non esiste la provvidenza o un evento magico che cambi tutto, esiste il sudore, lo sforzo, il sacrificio per prendere il rischio che serve per cambiare le cose, non puoi cambiare la tua realtà se non la capisci, se non la comprendi e se non l’accetti. Quanta cazzo di gente ha perso il senso e il collegamento con la realtà. È diventato tutto dispotico, distorto, vediamo una vita suoi social vediamo queste persone felicissime, ma lo sono veramente? I telegiornali le notizie tutto a metterci paura, basta, chiudetevi in voi stessi un periodo create il vostro mondo, la vostra realtà ma per farlo serve assoluta attenzione e onestà per capire da dove state partendo, senza giudizio, non è ne buona ne cattiva la vostra situazione, è quella che è, da li si parte. Rifletti quindi su dove ti trovi, su dove vuoi andare e su quello che ti serve per arrivarci.        Self reliance, in inglese vuol dire non dipendere da un cazzo nessuno al di fuori di voi stessi. Abbi fiducia nei tuoi mezzi, e se le armi che hai a disposizione non tagliano abbastanza allora affilale, ma credi in te stesso, se lavori per qualcuno, dipendi da quella persona, se non hai una fonte di entrata oltre allo stipendio dipendi da dal tuo capo, se non sai stare da solo e hai una dipendenza emozionale, stari con una persona che probabilmente non è quella giusta ma è sempre meglio che stare soli, invece no, vivere senza paura vuole dire che per un bel pò starete da soli, perché se cambi pelle, se muti, se diventi chi sei, e se diventi questa nuova versione di te stesso, molta gente se ne andrà via, ed è fondamentale diventare indipendenti, sotto tutti gli aspetti.    Chiediti quanto ci metto a cambiare vita, 2 giorni, 2 mesi, 2 anni, non posso più cambiarla, se il tuo mondo dovesse crollare oggi quanto tempo ti serve per rimetterti in sesto da solo, se ti lascia il tuo partner, domani, come stai messo? Hai un posto dove andare, hai le risorse per andarci, se perdi un lavoro, hai dei contatti una rete per rimetterti in pista, hai risparmi, investimenti, fonti di entrate passive, a ste cose ce da pensarci, perché non siamo ne immortali ne immuni alle disgrazie succedono a tutti, è in questi casi amici, è parecchio importante cadere in piedi. Cosa fai per coltivare la tua indipendenza, hai 24 ore al giorno, noi passiamo la maggior parte del tempo a distrarci dalla vita che abbiamo invece che usare quel tempo per creare la vita che desideriamo, e allora serie televisive, ore sui social, turismo nei luoghi instagrammabili, un turista viaggia per distrarsi un viaggiatore viaggia per conoscersi.Fai un resoconto della tua vita, e se vedi punti deboli lavoraci oggi che puoi, diventa indipendente, solo cosi puoi prendere rischi. E combattere la paura     Opportunismo, Turn Shit into Sugar, cosi si chiama il capitolo, trasforma la merda in zucchero. Opportunismo è una parola che ha preso un significato negativo ma nel libro si intende un altra cosa, in qualunque circostanza anche negativa c’è sempre qualcosa di buono che potete tirar fuori, è l’angolatura da dove guardi la circostanza che cambia le cose, se hai poche risorse allora sarai stimolato a diventare più creativo, è un principio dell’alchimia, trasformiamo le pietre in oro, il negativo in positivo, è una magia questa amici miei. 50 cents dice ogni situazione negativa, la rendo positiva, in questo modo nessuno può farmi del male. Touchè, questo hai coglioni quadrati       Continua sempre a muoverti, adattati all’ambiente circostante. Prendi appuntamento con te stesso e presentati, se dici che domani ti alzi alle 7 alzati, se dici che vai allenarti vacci, se non rispettiamo le promesse con noi stessi non andremo da nessuna parte, e non serve che fai 100 flessioni, allenati mezz’ora, non serve che scrivi 10 pagine, scrivi per mezz'ora, poi quello che esce esce, ma presentati, muoviti sempre, non rimanere fermo aspettando il momento giusto, non arriva mai. La paura si combatte muovendosi. Movimiento es vida. Niente deve interrompere il nostro ritmo, il nostro passo, che piovi che nevichi, che ci sia vento, presentatevi e camminate. Fanculo agli eventi, andare dritti, a volte la miglior alternativa è non aver alternative e andare avanti, sempre, senza paura, andate avanti, siate superiori alle vostre emozioni, se il corpo e la mente vi dicono di non alzarvi dal letto siete sulla strada giusta c’è una ribellione in corso dentro di voi, vincetela       Siate coscienti di quando è ora di reagire ed essere aggressivi, non ho mai detto che la partita sia facile, entrate in un arena sanguinaria, dove ognuno ha la sua agenda, i suoi interessi i suoi principi e sovente si scontrano con i nostri, e cosa facciamo, per paura, stiamo zitti, subiamo, diventiamo accondiscendi, dei cagnolini che prendono una bastonata e muovono la coda, e no cazzo amici, mi dispiace ma forse qualcuno non sarà d’accordo ma serve farci rispettare, serve essere fedeli alla nostra etica, ai nostri principi se vedete qualcosa che va non state zitti, Dante nella commedia aveva riservato un bel posticino all’inferno chi rimane inerte dava

08-22
15:47

Un’Anima Sconfinata - Michael Singer #75

EVENTO IN PERSONA ROMA 30 SETTEMBRE-1 OTTOBRE TUTTE LE INFO QUI SOTTO: https://www.eventbrite.it/e/registrazione-un-week-end-con-il-tuo-talento-percorso-di-trasformazione-personale-640399310577?aff=oddtdtcreator     Il libro in 3 punti Tu non sei la voce che parla nella tua mente, sei quella che ascolta Tutti possediamo un energia enorme dentro di noi, per sfruttarla serve il silenzio nella mente Se smetti di combattere con le tue parole accedi a un nuovo stato di coscienza  

07-20
14:46

Essentialism - Greg Mckeown #74

Ce una parola bellissima in inglese che da almeno 6 mesi rimbomba nella mia testa ed è diventata un mantra, ho attraversato alcuni periodi di cambiamento radicale, di spostamenti,  e me ne mancano altri, a volte ci sono fasi dove tutto il tuo mondo cambia e sono fasi difficili, senti nel corpo che è la scelta giusta, ma ci vuole comunque coraggio, buttare all’aria tutto e vedere che succede è un qualcosa di magico, alla fine siamo qui una volta sola, ogni minuto che passa è perso ed è meglio godersela, fare scelte difficili, provare, sperimentare, viaggiare, amare, senza pensare a cosa succederà se mi sbaglio, e se mi chiedono non ti fa paura? Rispondo che mi fa paura non farlo, mi fa paura essere condannato a vivere qualcosa che non voglio vivere,  quella è la mia risposta, certo che ho paura, ma lo faccio lo stesso, io la vivo in questo modo, non dico che sia il modo corretto, solo è quello che credo sia corretto e ho scoperto sulla mia pelle quanto fosse più facile viaggiare leggeri in questa avventura   Portarsi dietro solo le cose essenziali, le persone essenziali, i progetti essenziali, e per tanto da almeno un anno ho avviato un percorso di decluttering, questa è la parola, significa togliere delle cose, materiali, è difficile tradurla in italiano ha un senso molto profondo, non e che tu ti declutteri dai coglioni, declutteri l’armadio in qui senso, è un togliere per liberare, un liberare per poi ricostruire, ed è una forma di vita, infatti oggi vi propongo questo argomento usando come base il libro di Greg Mckeown, Essentialism- the discipline pursuit of less    Il concetto di essenzialismo si applica sia alla sfera professionale, sia a quella personale e relazionale per quanto mi riguarda, ed è uno strumento potentissimo per riprendere in mano la propria vita   La prima idea del libro è che ogni volta  che dici si a qualcosa, devi dire di no a tante altre, I tuoi si hanno un valore altissimo, per tanto ce da togliersi la paura di dire di no a quello che non ha lo stesso valore   Per tanto come facciamo a decidere cosa fare e cosa no, certe cose ci danno dei risultati molto più potenti, se decidi di intraprendere un cammino verso un cambio fisico, quello è il tuo SI, e ha un valore enorme, ma obbligatoriamente implica che tu dica NO a mangiare porcherie, a stare fermo sul divano e vedere la tele, è un impegno con te stesso e serve una certa dose di disciplina e consapevolezza che per fare una cosa bene, è necessario non perdere tempo in tutto ciò che non provoca benefici verso il tuo obiettivo.      Il metodo per arrivare a liberarti di tutto ciò che non è essenziale è fatto da tre passi, esplorare, eliminare, ed eseguire   In quest’ordine amici, quindi state con me, e andiamo a vedere in dettaglio ognuna di queste fasi   Cominciamo con l’esplorazione:    Si inizia da qui, e per esplorare serve tempo, di qualità, ce da scappare dal casino della routine, hai tempo durante la giornata di metterti a sedere senza nessuna distrazione, e dedicare uno spazio per riflette, per pensare, per scrivere, per creare.  Senza l’ansia e l’angoscia che provoca l’immediatezza nel rispondere a un whatsapp o a una mail, una chiamata. La concentrazione è un processo, e come l’acqua che bolle. Se tu metti una pentola sul fuoco e poi spegni, e riaccendi, spegni e riaccendi, l’acqua non bolle, devi avere uno spazio di tempo che ti permetta di bollire senza spegnere il fuoco ed è impossibile farlo se ogni minuto riceviamo una notifica, chiuditi in te stesso un ora al giorno e pianifica, rifletti, evitando le distrazioni che sono il male di quest’epoca, non riusciamo più a concentrarci, è incredibile quello che riesci a creare in un ora senza che nessuno ti rompi i coglioni, è un arte marziale, è un arma letale in questo periodo, diventate pressoché unici, e i risultati non tarderanno.    Scrivete un diario, un quaderno dove buttate fuori i vostri pensieri, i vostri desideri, i vostri sogni, e poi cominciate a dargli una data di scadenza, spezzettateli in tanti piccoli passi, e poi agite. Ma questo tempo è qualcosa di imprescindibile, e quasi nessuno lo fa   Anni fa quando bazzicavo ancora su Netflix mi succedeva una cosa strana spesso ci mettono anche 45 minuti a scegliere che cazzo vedere, era cosi pieno di contenuti che finivo per perdermi, e oggi l’ampia scelta che abbiamo su qualunque cosa ci fa perdere quasi più tempo nel scegliere che nel fare, ma se tu hai le idee chiare e nitide su ciò che ti serve per migliorare, su ciò che hai bisogno per il tuo progetto, poi vai ad agire a botta sicura, e non perdi più il tempo a girovagare nel mare di opzioni, scegliere tra tante cose è un lavoro, prendevi questo spazio, decidendo cosa è per voi importante.    Inizio sempre la giornata lavorativa con una sola missione, fare almeno un passo verso la meta, prendere un meeting, fare una chiamata, chiudere un progetto, il resto per me è ininfluente, arrivano 200 mail ma le cancello, 190 di quelle sono irrilevanti, prima ero ossessionato a inserirle in delle cartelline organizzarle, ripulire l’inbox perché sai magari ti serve tra un anno quella mail, ora me ne sbatto le palle, cancello tutto quello che non mi serve, leggo l’oggetto e la maggior parte delle volte so che è una perdita di tempo aprire la mail, fuori, cestinata, e mi concentro solo su quella cosa che ho deciso che farò e che mi da valore, un si, 30 no. Le mail le leggo un paio di volte la mattina e un paio di volte il pomeriggio, e sapete cosa succede, che ti viene una sensazione di controllo di quello che stai facendo, sei tu che controlli gli avvenimenti, la giornata, altrimenti sei succube e schiavo delle circostanze, e questo tempo la mattina è per me necessario per avviare la giornata nel modo migliore, perché se vuoi controllare il tuo futuro devi controllare le tue giornate, è quella l’arena dove si svolge la battaglia, questo giorno, oggi.    Ce una regola nel libro tratta da un personaggio che si chiama Derek Silver, è semplice e chiarissima, nella vita o dici Si cazzo, o dici no, è una questione estrema, i si non devono essere passivi ne forzati, deve essere un si con il massimo entusiasmo, è questa la cosa che voglio fare, quindi o si cazzo o no. Da oggi prima di scegliere se fare o meno qualcosa. Provate ad applicare questa regola   Andiamo ad analizzare la seconda parte del percorso verso l’essenzialismo, Eliminare   E qui diventa difficile, perché che da scegliere qual’è il vostro obiettivo o meta, pensate a chi volete diventare non a cosa volete ottenere, e cosa serve per diventarlo? Queste sono le domande da farvi, e se non avete chiaro dove state andando diventa poi difficile dire si o no. Pensate a questo concetto verso le persone, dire di si a tutti vi rende una persona popolare, dire di no fa si che vi rispettino. E ce da imparare a farlo in maniera ferma, risoluta, e convinta, e ricordatevi non serve dare una spiegazione alla gente, no è no, non giustificatevi, siamo noi a decidere come ci trattano le persone con le azioni e le parole.    A volte capita di dover abbandonare, dire di no dopo aver detto di si, e uscirsene in tempo è un arte, è un qualcosa di importantissimo nella vita, sia in una relazione, che in un amicizia, che in un progetto se la direzione che avete preso vi sta portando in posti sbagliati, uscitevene in tempo, saltate dal treno in corsa se si sta schiantando, non ce cosa migliore, fregatevene di cosa pensa la gente, pensate a voi. Eliminare vuol dire anche tagliare, in qualunque aspetto, per esempio in questo podcast faccio un lavoro molto intenso di editing, ma è sempre devoto al togliere, scrivo le miei idee, sviluppo l’argomento, ma poi l’esercizio più complesso è renderlo essenziale, farlo durare 10-15 minuti invece di 40, e vi assicuro che è molto più facile farlo durare un ora che 15 minuti, perché ce da renderlo essenziale, soprattutto per chi ascolta. Eliminare persone che ti fanno perdere il tempo, persone che solo parlano di gossip, che si lamentano, che vi portano a prendere decisioni sbagliaste, persone tossiche, per circondarci di persone costruttive ce da creare spazio, e lo si fa togliendo quelle che vi intossicano. Eliminare porta libertà, serenità, spazio, e tutto questo serve per l’ultimo passo del processo, Eseguire   E qui la chiave è fare chiarezza su cosa dobbiamo fare adesso, un passo alla volta, un minuto alla volta, il momento di azione presente deve essere libero dai pensieri degli impegni che verranno in futuro, per tanto serve sempre uno spazio dove ossigenarvi, riposarvi, rilassarvi. E mantenere l’attenzione ferma sull’attività che state facendo, un passo alla volta, e andrete lontani.    Durante l’esecuzione non pensate necessariamente alla meta finale ma ai piccoli passi che state facendo, alle micro vittorie, la somma di queste vi rende persone diverse, persone capaci di gestire poi situazioni più grandi e difficili, ma la vista deve andare sempre a dove state mettendo il piede non alla vetta della montagna, e questi passi devono diventare una routine, un abitudine, qualcosa che non è più uno sforzo, ma un meccanismo fisiologico, che sia andare a fare una passeggiata la mattina prima di iniziare la giornata, magari all’inizio preferite stare a letto ma a un certo punto vi mettete le scarpe e uscite senza manco accorgervene, o vi sedete al tavolo per la vostra mezza’ora di scrittura, o quello che state facendo, cercate di trasformarlo in una routine, in una disciplina quotidiana, e il cervello si abitua togliendo la resistenza naturale nel fare questi passettini   L’essenzialismo non è qualcosa che fate ma qualcosa che diventate, capire che sono poche le cose che contano nella vita, averle chiare, pensarci, riflettere e poi togliere tutto il resto, se non sapete da dove cominciare iniziate con eliminare quello che non volete, che non vi piace, che non tollerate, lasciando cosi spazio al resto, decidete che progetti intraprendere in base a come vi fanno sentire, ai risultati che possono darvi perché se

06-16
11:22

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