Supercommunicators - Charles Duhigg #92

Supercommunicators - Charles Duhigg #92

Update: 2024-10-29
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Description

EPISODIO 92-


SUPERCOMMUNICATORS - CHARLES DUHIGG


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Trascrizione del podcast


Immagina di trovarti davanti a un problema, una situazione inaspettata qualcosa che ti ha disturbato, generato ansia, tristezza, inquietudine, chi chiami per parlarne?


 


Pensaci un’attimo, quale persona tra tutte quelle che conosci è la prima che contatti al telefono o che vai a trovare per raccontaglielo.


 


Bene, questa persona è un supercomunicatore. Che è anche il titolo del libro di oggi scritto da Charles Duhigg.


 


cosa hanno di speciale queste persone? Che tipo di qualità possiedono, cosa fanno che puoi fare anche tu per diventare un comunicatore eccezionale.


 


Benvenuto a Libri per il successo, crescita personale da strada un podcast di Davide Mastrosimone, Episodio 92 .mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com e vi ricordo che se vi iscrivete alla newsletter vi arriva il corso di linguaggio del corpo che ho fatto e mi trovate anche su Instagram e per chiunque fosse interessato trovate il mio libro su Amazon Sette colpi di machete. 


 


Ora basta pubblicità per mi son rotto i coglioni pure io di farla.


 


Il mio periodo impegnativo sembra essere giunto alla fine e ora ritrovo finalmente lo spazio che mi serve per produrre i podcast, grazie a tutti quelli che mi hanno scritto e che mi hanno aspettato.


 


Questo è un episodio molto pratico. la maggior parte delle nozioni che vedremo potete immediatamente usarle nella vostra prossima conversazione. Anche oggi stesso


 


Io lo so chi chiamo, e guardate la persona che chiamate non è necessariamente un genio o qualcuno di migliore di altri, tuttavia ha una particolarità, è in grado di capire, di ascoltare ma soprattutto di connettere con quello che gli stai dicendo. 


 


Vedete comunicare è connettersi con le persone, capirle, allinearsi alle emozioni di chi vi parla ed esiste un metodo una serie di accortezze per riuscire a farlo.


 


Vi faccio un esempio. Sarà capitato a chiunque abbia una relazione, viene la vostra fidanzata e comincia a raccontarvi quello che le è successo a lavoro, e ve lo racconta in maniera lucida, fotografia con mille dettagli, al che il macho alfa con un sorriso arguto, apre la bocca e comincia a dirgli quello che dovrebbe fare, e lei si incazza come un demonio.


 


Perchè? 


 


Voleva solo raccontartelo non che tu lo sistemassi, quindi la tua compagna ti racconta un problema perché ha la necessità di buttarlo fuori di essere ascoltata e tu vai a tirar fuori il tuo cazzo di cacciavite per aggiustarlo. Sbagliato, molto sbagliato.


 


Cosa è successo? Che chi parla lo fa su un piano di frequenze precise e chi ascolta non le recepisce e risponde con frequenze di un piano diverso.


 


Numero 1- capire che tipo di comunicazione sta avvenendo.


 


Ne esistono solo tre, e un supercomunicatore capisce subito di quale si tratta, ed è in grado di rispondere con le frequenze corrette.


 


Abbiamo le comunicazioni pratiche - dove chi parla sta cercando una soluzione, dove si sta prendendo una decisione, è un piano razionale, logico, chi va a prendere i bambini a scuola oggi? Come pensi che dovremmo gestire i prossimi 6 mesi della casa che stiamo costruendo? La persona che ti parla vuole essere aiutata. 


 


La seconda è la comunicazione  emozionale, che tratta di come ci sentiamo, di come ci hanno fatto sentire, e di tutto quello che ha a che fare con le nostre emozioni, e qui chi parla vuole essere capito, in qualche modo abbracciato


 


Infine le comunicazioni più tipiche e comuni, sono quelle sociali, gossip, pettegolezzi vari, le lamentele le critiche e chi più ne ha più ne metta.  hai visto quel coglione come mi guardava? Sono conversazione per capire chi siamo agli occhi degli altri, riguardano sempre  il contesto sociale. E in questo caso la persona vuole essere ascoltata


 


Quindi abbiamo tre dimensioni, e nelle scuole americane riassumono questo in maniera fantastica, quando un piccolo bimbo si avvicina alla maestra lei gli chiede,  se vuole essere aiutato, abbracciato o ascoltato


 


Un supercomunicatore capisce perfettamente quello che vuole l’altra persona


 


Provateci, usate questo modello, cercate di capire subito quale di queste tre conversazioni sta avvenendo davanti a voi. E guardate che in una conversazione possono coesistere tutte e tre, sta a voi adattarvi a quella che sta avvenendo in quel preciso istante


 


 


 


 


 


 


 


Numero 2. Fate domande


 


Un supercomunicatore fa dalle 10 alle 20 domande in più rispetto a chiunque altro, il potere di una conversazione ce l’ha chi fa domande non chi parla, questo è il segreto.


 


Le domande inoltre ti permettono di capire e confermare la dimensione della conversazione e quello che desidera il tuo interlocutore, io ci ho messo un pò a capirlo


 


Quante volte abbiamo fatto brutte figure davanti alle persone in momenti conviviali di socializzazione, perché parlavamo presto senza avere informazioni, senza aver fatto le domande giuste,  dando opinioni che non ci erano state chieste, 


 


anni fa feci una figura di merda colossale, ero a una cena tra tante persone e si chiacchierava sulle modalità di incontro delle coppie in questo epoca, e la conclusione era che la maggior parte si conosceva  online, Tinder e roba varia o a lavoro, e quindi cominciarono un pò tutti a parlare di quanto fosse difficile mantenere una relazione sul posto di lavoro e io dissi questa frase, non avete mai sentito il detto tieni il cazzo fuori dal palazzo, frase bruttisima, rimasero tutti pietrificati perché tre di quattro coppie che stavano a quella cena lavoravano insieme. Quindi non me ne uscii proprio come un supercomunicatore, avrei dovuto fare qualche domanda in più.


 


 


fate delle domande, aperte, che non implichino una risposta si o no, o un dato, pensate a quanto è diverso mentre parli con qualcuno invece di chiedere dove sei andato all’università, a Bologna, cosa hai studiato, economia, la conversazione è bella e finita, prova a chiedere qual’è stato il momento più emozionante del tuo periodo universitario. 


 


Quando ti sei trasferito per studiare ti ricordi come ti sentivi i primi sei mesi, da solo in una città nuova, come lo hai vissuto?


 


L’autore propone un esercizio, di chiedere quand’è l’ultima volta che hai pianto davanti a qualcuno?


Pare che generi una connessione esplosiva. 


 


Se tu fai domande del genere tiri fuori dalle persone delle emozioni, dei ricordi, e ti colleghi, ma non basta fare domande, il passo successivo e riformulare quello che ti hanno detto con parole tue. Parafrasare


 


Magari stai litigando con la tua fidanzata o fidanzato e ti sta spiegando qualcosa che sente che le da fastidio un buon modo di connettere e formulare il pensiero con le tue parole e chiedere conferma di aver capito, tu mi stai dicendo che ti senti solo nella coppia perché non ti aiuto abbastanza nella gestione dei bambini, giusto? Cosa posso fare o cosa vorresti che facessi per sollevarti da alcuni di questi pesi?


 


Un esempio, e continua fino a che non vi capite, comunicare è capirsi, nient’altro, ma siamo cosi ossessionati a farci capire che ci dimentichiamo di capire gli altri, ed è solo capendo chi hai davanti che puoi aprire le porte di quella persona e permetterle subito dopo di capire te.


 


Io lavoro nella vendita e ogni tanto in passato ho fornito servizi, dove qualche piccolo problemino poteva capitare, magari si fondeva un microfono o mille altre situazioni e i clienti spesso venivano da me che ovviamente ci mettevo la faccia molto nervosi e arrabbiati io ste situazioni le ho vissute ogni tanto, la mia tecnica era questa dato che lui o lei era estremamente incazzata allora io mi incazzavo ancora di più, mi venivano a dire guarda è successo guarda che errore, e allora io partivo dicendo, si è inaccettabile, non è possibile, ma guarda tu che roba ora vado li e metto tutti in riga comincio a far saltare qualche testa e via dicendo, mi incazzavo, ma per finta, io mi incazzo veramente poco, e a quel punto succedeva una cosa bizzarra che il cliente si addolciva, vedeva me incazzatissimo e mi diceva ma dai non è poi cosi importante, e io continuavo.  


 


Si addolciva perché mi ero allineato alla sua emozione, tu sei incazzato e mi incazzo anche io ma insieme te, siamo della stessa squadra, capisco il tuo sentimento e addirittura sto più incazzato io di te. 


 


Non funziona sempre ecco, però ogni tanto me ne sono uscito bene.


 


Una altra tecnica è quella di rispondere con delle storie che possano essere compatibili con l’emozione che il tuo interlocutore sta vivendo. 


 


senza dire ti capisco, o anche a me è successo, puoi dire, sai quando avevo 23 anni mi è successa questa cosa, e racconti, mostri vulnerabilità ti apri


 


Dunque, per riassumere


 


Prima capiamo che conversazione sta avvenendo, sociale, emozionale, pratica, e ci allineiamo. Poi facciamo domande aperte, che cercano in qualche modo di far affiorare delle emozioni, dimostriamo all’interlocutore che abbiamo capito e la connessione avviene. 


 


Provare per credere, è un libro davvero utile, cambia tutto qua

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Davide Mastrosimone