Ep. 48 - “Ero affamato, carcerato, nudo...” (Ciò su cui verremo giudicati)
Update: 2023-10-25
Description
La sera di quel martedì 4 aprile Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea, consumata la cena, non hanno voglia di andare a dormire. Raggiungono Gesù che racconta loro la parabola delle vergini sagge, queste al contrario di quelle stolte avevano fatto scorta di olio per le lampade e vegliavano in attesa dello sposo che le fa entrare alle nozze. “Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”. Raccontò poi un’altra parabola, per ricordare ancora una volta che i doni ricevuti vanno messi in gioco, “trafficati”, fatti fruttare.
“Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri... Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: ‘Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi’. Allora i giusti gli risponderanno: ‘Signore, quando ti abbiamo visto affamato, o assetato o straniero o nudo e ti abbiamo servito?’. E il re risponderà loro: ‘In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me’. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: ‘Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato’. Anch’essi allora risponderanno: ‘Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?’. Allora egli risponderà loro: ‘In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me’. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna”.
I quattro apostoli avevano compreso il significato del comandamento dell’amore. Pietro dice sottovoce: “Saremo dunque giudicati su questo?”. Gesù fissa l’apostolo negli occhi: “Sì Pietro... tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Il freddo si stava facendo pungente, del fuoco che avevano acceso era rimasta soltanto la brace. Gesù si alza in piedi, e guardando i suoi amici dice: “Voi sapete che fra due giorni è la Pasqua e il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso”. Nel frattempo, a Gerusalemme, i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa, e tennero consiglio per catturare Gesù con un inganno e farlo morire. La loro decisione è presa. Gesù di Nazaret deve essere messo a morte...
“Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri... Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: ‘Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi’. Allora i giusti gli risponderanno: ‘Signore, quando ti abbiamo visto affamato, o assetato o straniero o nudo e ti abbiamo servito?’. E il re risponderà loro: ‘In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me’. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: ‘Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato’. Anch’essi allora risponderanno: ‘Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?’. Allora egli risponderà loro: ‘In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me’. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna”.
I quattro apostoli avevano compreso il significato del comandamento dell’amore. Pietro dice sottovoce: “Saremo dunque giudicati su questo?”. Gesù fissa l’apostolo negli occhi: “Sì Pietro... tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Il freddo si stava facendo pungente, del fuoco che avevano acceso era rimasta soltanto la brace. Gesù si alza in piedi, e guardando i suoi amici dice: “Voi sapete che fra due giorni è la Pasqua e il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso”. Nel frattempo, a Gerusalemme, i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa, e tennero consiglio per catturare Gesù con un inganno e farlo morire. La loro decisione è presa. Gesù di Nazaret deve essere messo a morte...
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