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L’arte della preistoria: dipinti e graffiti rupestri del Paleolitico

L’arte della preistoria: dipinti e graffiti rupestri del Paleolitico

Update: 2021-01-13
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Quando è nata l’arte? Non possiamo dirlo. Sicuramente presto, praticamente assieme all’uomo. Quando l’uomo non era ancora uomo come lo intendiamo oggi, quando ancora non sapeva esprimersi in un linguaggio compiuto e abitava nelle caverne o in ripari naturali, e non aveva ancora inventato la ruota, ebbene: l’arte già c’era. E questo ci appare francamente incredibile. L’arte della preistoria: dipinti e graffiti rupestri del Paleolitico.


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Ma proprio grazie all’arte noi sappiamo che l’uomo da sempre ha sviluppato un radicato bisogno di comunicare e un profondo sentimento del sacro, oltre che una irresistibile attrazione per la bellezza. Proprio attraverso il linguaggio dell’arte l’uomo ha potuto testimoniare la sua presenza e quindi affermare il proprio io in un contesto ambientale durissimo; ha potuto raccontare della propria vita e trasmettere informazioni, in assenza di scrittura; ha potuto dare volto e corpo a quella realtà, percepita come soprannaturale, che gli risultava misteriosa e oscura; ha potuto celebrare una bellezza che riconosceva in tutto quanto lo circondava.


<figure id="attachment_8290" aria-describedby="caption-attachment-8290" style="width: 1521px" class="wp-caption alignnone site-typeface-body typo-size-xsmall"><figcaption id="caption-attachment-8290" class="wp-caption-text">Impronte di mani, 30.000-10.000 a.C. ca. Pittura rupestre. Dalla Grotta delle Mani Dipinte, Rio Pinturas, Chubut, Patagonia (Argentina).</figcaption></figure>

Cos’è la preistoria


La parola “preistoria” (nel senso di ‘prima della Storia’) indica il lunghissimo periodo di sviluppo della civiltà umana precedente l’epoca della Storia propriamente detta, che convenzionalmente si fa iniziare con l’invenzione della scrittura. La preistoria abbraccia un periodo di circa 2,5 milioni di anni a partire dalla comparsa dell’uomo sulla Terra ed è stata tradizionalmente suddivisa in tre periodi (Paleolitico, Mesolitico, Neolitico) secondo uno schema che fa riferimento all’evolversi delle tecniche di lavorazione della pietra, il primo materiale usato dall’uomo per fabbricare armi e utensili.


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Durante il Paleolitico (dal greco palaiòs lìthos, ‘antica pietra’) l’uomo primitivo viveva di caccia, pesca e raccolta di vegetali, servendosi passivamente delle risorse offerte dalla natura. Circa 500.000 anni fa egli sapeva già utilizzare il fuoco, era organizzato in tribù nomadi che si spostavano alla ricerca della selvaggina e si rifugiava in ripari di fortuna, come grotte o capanne. Usava armi rudimentali e utensili costituiti da pietre variamente lavorate e da ciottoli scheggiati. Con il tempo la progressiva evoluzione delle tecniche rese possibile la lavorazione dell’osso e del corno e la caccia di grandi animali.


Verso la fine del Paleolitico fece la sua prima comparsa la specie umana odierna (Homo sapiens, 200.000 anni fa) che sostituì gradualmente quelle più primitive. Al Paleolitico seguì il Mesolitico (da mèsos lìthos, ‘pietra di mezzo’), compreso fra il 10.000 e l’8000 a.C. e a questo il Neolitico (da nèos lìthos, ‘nuova pietra’), esteso dall’8000 a.C. al 4000 a.C. ca., in cui l’uomo imparò a coltivare la terra e addomesticò i primi animali.


<figure id="attachment_8293" aria-describedby="caption-attachment-8293" style="width: 2300px" class="wp-caption alignnone site-typeface-body typo-size-xsmall"><figcaption id="caption-attachment-8293" class="wp-caption-text">Impronte di mani, dalla Grotta delle Mani Dipinte, Argentina.</figcaption></figure>

Impronte di mani


Noi non sappiamo come sia nata l’arte. Sappiamo però che 36.000 anni fa, durante la fase finale del Paleolitico, gli uomini ben conoscevano il valore delle immagini e delle figurazioni. Lo dimostrano antichissime testimonianze di pittura “rupestre”, così chiamata perché realizzata sulle pareti rocciose di alcune grotte.


Le immagini furono inizialmente molto semplici, perfino elementari o astratte, come segni, cerchi, spirali o impronte. Proprio le impronte di mani umane, risalenti già a 41.000 anni fa, sono le più antiche espressioni figurative mai rinvenute al mondo. Ma è difficile stabilire se tali specifiche testimonianze siano da considerarsi come vere e proprie forme d’arte. Sono, piuttosto, una sorta di firma e ricordano un po’ certe scritte che si trovano in alcuni ambienti pubblici. L’arte della pre

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