Pia de’ Tolomei
Update: 2020-05-11
Description
Al di là delle notizie storiche che giungendo da così tanti secoli fa non hanno in sé molte verità, la storia di Pia de’ Tolomei rimarrà per sempre immortale nei brevissimi versi che Dante le dedicò: “Ricordati di me, che son la Pia, Siena mi fé, disfecemi Maremma: salsi colui che ‘nnanellata pria disposando m’avea con la sua gemma”. Pia si rivolge a Dante nel V canto del Purgatorio dall’Antipurgatorio, dove il poeta mette i morti per forza e i peccatori fino all’ultima ora, e dalle sue parole emergono raffinatezza e delicatezza, tanto che la poverina non porta rancore al marito che causò la sua morte ma vuole solo che ci si ricordi di lei per avere preghiere. Se non fosse una vicenda medievale, sembrerebbe una notizia di cronaca nera dei giorni nostri. Pia apparteneva alla prestigiosa e nobile casata dei Tolomei di Siena e suo marito, Nello d’Inghiramo dei Pannocchieschi, era signore di un’importante famiglia maremmana, podestà di Volterra e Lucca e capitano della Taglia guelfa nel 1284. Costui, sembra questa la versione più aderente alla realtà, la fece prima segregare e poi la fece scaraventare giù, o forse la scaraventò lui stesso, da un balcone del castello della Pietra in Maremma, a Gavorrano, per sbarazzarsi così della moglie e convolare nuovamente a nozze con un’altra donna, Margherita, che faceva parte della potentissima famiglia degli Aldobrandeschi.
©Editoriale Programma – Alessandra Artale
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