Roberto Olivetti e la fabbrica di Ivrea
Update: 2021-12-08
Description
Nato a Torino il 18 marzo del 1928, nonostante appartenesse alla terza generazione degli Olivetti, fu, in una certa misura, un pioniere. A lui si deve, infatti se la Olivetti, tra la fine degli anni 60 e i primi anni 70, imboccò la strada per superare la tradizionale immagine di fabbrica di calcolatrici e macchine per scrivere, per avviarsi a diventare un'azienda leader nel campo dell'automazione dell'ufficio. Diventato amministratore delegato della società di Ivrea, solleciterà l'introduzione delle tecnologie e delle caratteristiche di "sistema" in nuovi prodotti per l'ufficio, investendo quindi di tali innovazioni il tessuto produttivo vitale dell'azienda. Cresciuto ad una scuola familiare che vedeva nella fabbrica il cuore della cultura e della società moderne, Roberto ne resse a lungo le sorti, fino a quando, nel ‘78, le alterne vicende che accompagnarono la nascita di quella "frontiera", non avrebbero ridimensionato di molto la partecipazione della famiglia nell'azienda. Spirito umanitario, passione per le riforme, amore per l'utopia: le qualità di famiglia furono ben presenti nel carattere di Roberto. Con lui, parafrasando un giudizio che Geno Pampaloni diede di Camillo e Adriano Olivetti, scompare un "frammento di un'Europa liberalsocialista sognata in un'Italia troppo diversa".
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