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Giuseppe Arcimboldo e le vetrate del Duomo

Giuseppe Arcimboldo e le vetrate del Duomo

Update: 2021-08-17
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E' stato un pittore del periodo manierista, noto soprattutto per le "Teste Composte", ritratti burleschi eseguiti combinando tra loro, in una sorta di trompe-l'œil, oggetti o elementi dello stesso genere (prodotti ortofrutticoli, pesci, uccelli, libri) collegati metaforicamente al soggetto rappresentato in modo da sublimare il ritratto stesso. Nacque a Milano il 5 aprile 1526, figlio di Biagio, pittore accreditato presso la Veneranda Fabbrica del Duomo. Presso la bottega paterna Giuseppe iniziò la sua attività artistica verso il 1549, anno in cui lo sappiamo impegnato nel disegno di cartoni che dovevano servire per la costruzione delle Vetrate del Duomo di Milano. La città lo vide dunque interessarsi a "diverse bizzarrie", e sicuramente tra queste avranno avuto un posto di rilievo le caricature fisiognomiche rese dal soggiorno milanese di Leonardo. Dopo la permanenza a Vienna e Praga, nel 1587 ottenne il permesso di tornare nella sua Milano. Gli anni del secondo periodo milanese furono ancora ricchi di impegno e di successi: a tale periodo risalgono i dipinti della Ninfa Flora e di Rodolfo II in veste di Vertunno. Arcimboldo morì a Milano l'11 luglio 1593. La causa della morte, riportata nella documentazione conservata presso l'Archivio di Stato di Milano è da attribuire a complicanze derivanti da ritenzione urinaria acuta e calcolosi renale. Con ogni probabilità fu tumulato nella cripta di famiglia del Duomo.
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