Luoghi di Lipari - Le cinta murarie
Description
La cinta muraria.
Gli scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di due cinte murarie, una risalente al periodo della prima fondazione e l’altra al rifacimento della metà del quarto secolo avanti cristo. Le mura più antiche sono state rinvenute nel 1954, sotto quella che oggi è piazza Luigi Salvatore d’Austria. Si tratta di mura in opera poligonale, con grandi blocchi di pietra lavica perfettamente sbozzati, costruite con l’intento di proteggere il nucleo abitativo greco, che si estendeva tra la collina della Civita e il Castello.
Ciò che è visibile a Contrada Diana è il rifacimento della prima metà del quarto secolo avanti Cristo. Si tratta di un tratto lungo 50 metri che evidenzia la presenza di torri quadrate di protezione. La nuova e più ampia cortina si adattava all’espansione dell’abitato greco. Questa seconda tecnica di costruzione prevedeva un riempimento di pietrame compatto, foderato, su entrambe le facce, da blocchi isodomi in pietra proveniente dal Monte Rosa di Lipari.
Con l’arrivo dei Romani, la città greca viene distrutta e obliterata dai resti della rioccupazione di epoca romana. Nella seconda metà del primo secolo avanti Cristo, i cittadini edificano una nuova parallela linea di fortificazione, che dista sei metri e mezzo dalla precedente: si tratta dell’aggere di Sesto Pompeo, opera dalla forma irregolare, composta di solo pietrame a secco e blocchi di spoglio. Le nuove mura facevano parte delle fortificazioni volute da Sesto Pompeo in occasione della guerra civile del 36 avanti Cristo, contro Ottaviano. Le mura, così come la necropoli, sono impiantate in un’area che era stata sede del villaggio preistorico, afferente alla cultura di Capo Graziano: esse, infatti, tagliano i resti di antiche capanne a pianta ovale, costruite con la tecnica del muro a secco.