Berlucchi - God Save The Wine c/o Filippo Pietrasanta (27/07/2025)
Description
Quella appena passata è stata un’altra annata ricca di soddisfazioni per Berlucchi e per la Franciacorta: nel corso della 11° edizione della Champagne & Sparkling Wine World Championships di Tom Stevenson, Berlucchi Franciacorta ha conquistato nuovi e prestigiosi riconoscimenti: World Champion Brut Nature e Best Franciacorta per il Berlucchi ‘61 NATURE 2016 Magnum.
Negli ultimi mesi Berlucchi ha mostrato cosa significa produrre grandi vini iconici senza perdere di vista la “sostenibilità”, ovvero impegnarsi per valorizzare il territorio e promuovere una viticoltura rispettosa della natura, dalla gestione del vigneto fino alla produzione del vino, ridurre l’impatto ambientale e promuovere la biodiversità in azienda. Un percorso di pratiche agricole innovative che rispettano l’equilibrio naturale dei vigneti. Con una serie di video “cinematografici” è possibile seguire i segreti dei vigneti, vigna per vigna, il cambiamento climatico e il suo impatto, l’importanza dell’economia circolare e l’importanza della biodiversità. La visione della Guido Berlucchi si spinge oltre gli aspetti prettamente legati alla produzione enologica e guarda alla complessità delle ricadute socio-culturali sul territorio. Lo scorso maggio all Teatro Grande di Brescia si è svolta la V edizione di Accademia Berlucchi: un evento gratuito aperto al pubblico che ha messo in dialogo cultura, sostenibilità e territorio, con ospiti Daria Bignardi, Francesco Costa, Vasco Brondi e Frida Bollani, dedicato al potere trasformativo della narrazione tra libro e digitale.La storia di questa casa è un grande percorso che ha visto la famiglia pioniera del Metodo Classico e inventore del Franciacorta a partire dal mitico Pinot di Franciacorta nel 1961 (il primo rosè metodo classico italiano l’anno successivo…) fino al continuo e costante impegno nella divulgazione del vino e della sua passione. Su 116 ha. di vigneti propri e sui 450 ha. dei viticultori partner c’è stata una continua lotta all’impoverimento dei suoli con tecniche sperimentali di avanguardia, al contrasto al cambiamento climatico con nuovi approcci enologici e l’utilizzo di varietà indigene più appropriate quali l’Erbamat, alla riduzione del consumo di risorse.